capitolo 55 ULTIMO CAPITOLO

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sono rimasta senza parole, Filippo aveva una fidanzata malata? Lei aveva conosciuto Greta?...Carol...io questo nome lo conosco ma non ricordo, una persona che io conoscevo molto bene si chiamava Carol, aveva un brutto cancro ai polmoni. Spero tanto che non sia la Carol che io conoscevo, spero tanto che non sia la mia migliore amica, quella che mi ha lasciata andando lassù. Poso la lettera dove stava prima e prendo l'album, scendo le scale e lo porgo a Filippo che mi guarda strano
-Che succede?- chiede prendendomi la faccia tra le mani, mi scanso di poco ed esco dal salone andando in cucina, prendo un bicchiere d'acqua fresca e lo bevo a piccoli sorsi pensando alla lettera...Carol...
-Mi spieghi cos'hai?- Filippo spunta dalla cucina e mi prende per il polso
-Ho sete, niente di più. Mi stai facendo male- dico fredda, riesco a liberarmi il polso ma prima che possa uscire Filippo mi sbatte contro la porta
-Sai? Io non ti sopporto più, mi tieni segreto tutto...sembra che hai il ciclo continuo, cambi umore da un momento all'altro, prima salti di gioia e subito dopo mi tratti così e mi parli freddamente. Sai che ti dico? Vai a fanculo dato che sai la strada. Ah dimenticavo, quando torni dallo psicologo "dato che lui saprà calmarti" mi fai una chiamata. Ciao Lawrence- mi ha letteralmente spiazzata, sono rimasta senza parole, mi ha completamente ghiacciata, non riesco nemmeno a muovermi sono rimasta paralizzata sul posto a pensare e ripensare alle sue parole guardando un punto fisso della stanza, lo sportello.
-Tesoro che ci fai qua tutta sola? E perché guardi così lo sportello? Nemmeno il nostro vecchio cane lo guardava così- con la coda dell'occhio la vedo sorridere e avvicinarsi a me
-Lawrence che succede?- mi smuove un po allora decido di muovermi
-N...niente mamma- scappo dalla cucina e corro in bagno, mi chiudo dentro e apro il rubinetto, mi sciacquo la faccia con dell'acqua fresca sperando che mi faccia risvegliare dal mio stato di trance. Mi guardo allo specchio, cosa ho fatto? Perché non gli ho detto di aver letto la sua lettera? Perché non gli ho detto se Carol era la Carol che conosco io? Perché faccio queste cose stupide che fanno solo crescere litigi tra noi due? Sono una cogliona, mi merito le sue parole, tutto quello che ha detto è vero...devo andare da uno psicologo...mi devo davvero curare. Esco dal bagno e prendo il cellulare, lo chiamo? Se lo chiamo sembrerò la ragazza che non può stargli lontano, se non lo chiamo gli può sembrare che l'amore che provo per lui non sia vero, invece è tutto il contrario, io lo amo da morire...decido di chiamarlo

Filippo: pronto?
Io: Filippo
Filippo: Che vuoi?
Io: scusami
Filippo: ti ho scusato già troppe volte
Io: mi manchi tanto, troppo
Filippo: consolati con una mia foto
Io: se vieni qui a casa mia, in camera mia ti dico tutto
Filippo: Okay...arrivo

Fine chiamata

È un po incazzato con me, ma solo un po eh..un pochino proprio. Voglio dirgli tutto ma ho paura che possa arrabbiarsi, che possa lasciarmi qui sul posto...ho solo bisogno di un suo abbraccio...mi manca anche se non ci vediamo da mezz'ora circa. Non riesco a stare lontana da lui cazzo. È tutto per me e se mi lascia io davvero molto probabilmente cado in depressione. Mi stendo a terra, non so perché lo faccio ma il pavimento mi fa stare meglio...sono troppo strana. Sento suonare il campanello, okay non era lontano da casa mia, aspetto che mia madre gli apra e così è, sento che si salutano e lui che sale le scale, di botto si apre la porta
-Lawrence..tutto okay?- mi alzo da terra e mi sistemo davanti a lui
-No, non è tutto okay. Senti promettimi che non ti arrabbi-
-bisogna vedere di cosa si tra- lo interrompo
-ho letto la lettera di Carol- lo vedo sbiancare, alza lo sguardo verso di me
-perché l'hai letta?- dice in un sussurro, sembra che scoppierá da un momento all'altro
-Io...è caduta a terra allora l'ho aperta...non sapevo fosse tua..-
-Non dire cazzate Lawrence, hai letto tutto?-
-S-si- continuo
-Io avevo una migliore amica di nome Carol, aveva un cancro ai polmoni- alza la testa di scatto
-come faceva di cognome?-
-Valmùller- allarga gli occhi
-Ma...lei non mi ha mai presentato te- dice mettendosi le mani nei capelli
-era...era lei?- dico abbassando lo sguardo
-Lei è...- mi guarda fisso negli occhi
-io...Filippo io non posso...non posso tradire la mia migliore amica...tu eri suo...io non posso- mi accascio a terra
-Law ma cosa stai dicendo? Tu non puoi fare cosa?-
-non posso stare con l'ex della mia migliore amica, la deludo-
-Amore lei mi aveva detto di stare con una ragazza alla mia altezza, io ti ho trovata, il destino voleva così amore ti prego ascoltami, no amore- incomincia a piangere anche lui, lo vedo irrigidirsi e stringermi forte
-non mi lasciare- mi sussurra questo
-io non voglio starti lontano- gli dico
-ma non posso- continuo a singhiozzare
-non puoi cosa?-
-Stare con te- lo vedo allontanarsi
-Cosa?- il suo sguardo è deluso...e ha pienamente ragione
-io l'ho delusa- dico accovacciandomi su me stessa
-Tu non l'hai delusa, lei voleva il meglio sia per te che per me- dice guardando un punto fisso della mia stanza
-si vede che tutto l'amore che dicevi di provare per me non è vero, ho perso solo tempo. Sapevo di non dover rifare lo stesso sbaglio...odio l'amore...odio te Lawrence-

Un Amore Stronzo | Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora