Dentro sembrava tutto in ordine.
A parte la canna da pesca appoggiata a una parete, e la sabbia. Tanta. Sparsa sul pavimento, sul tappeto, sulle scale. Persino sul tavolino di vetro del soggiorno.
In cucina, scatolette metalliche tranciate in due e lanciate qua e là come rimasugli d'ossa, gli fecero capire che il suo ospite non sapeva come si apre una Manzotin. Era evidente cosa avesse utilizzato per lo scopo.
«Cazzo.» Vanessa, dietro di lui.
Mike tolse la sega dal lavello. L'arnese gocciolò un po' d'acqua giallastra, mista a pezzi di carne e grumi di gelatina.
«Cazzissimo.»
«Zitta.» Tese l'orecchio. Era la sua immaginazione, o qualcuno di sopra stava fischiettando? Sentì tirare l'acqua dello sciacquone.
«È Paul? Mike, è qui a casa tua?»
Lui la fissò. «E io che cazzo ne so?»
Vanessa deglutì.
«Resta qui. Anzi, meglio se te ne vai fuori.»
Dall'espressione sulla sua faccia, capì che l'avvertimento era stato superfluo.
Di sopra, la porta del bagno era socchiusa. Chi aveva invaso casa sua era ancora lì, probabilmente a farsi la barba o a infilarsi un Cotton fioc nelle orecchie. Mike arrivò in punta di piedi fino alla soglia, brandendo una scopa a mo' di mazza da baseball. Spinse piano con il piede.
«Ehi, Mike!»
Era Paul.

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Screensaver
Horror#8 in "Horror" [ottobre 2016] Mike ha qualche problema, al lavoro e con la sua ragazza. Quando però asseconderà l'omino nello screensaver, scoprirà che c'è di peggio di una morosa troia e di un collega arrivista. Dedicata a Joe R. Lansdale. Ci manch...