Era stata Christine a telefonargli. Mike la richiamò, le disse che stava arrivando.
Poi gli venne un'idea. Il robot extragalattico sonnecchiava sul sedile del passeggero, il suo unico occhio elettronico spento. I Preston abitavano due isolati più avanti.
Mike accostò la macchina, azzittì il motore.
La strada era deserta, si sentiva solo il frinire delle cicale. Un ragazzino su uno skateboard scivolava silenzioso lungo il marciapiede, dandogli le spalle.
Chiuse gli occhi. Pensò che ciò che desiderava di più era sbarazzarsi di quel maledetto robot da cucina.
La portiera del passeggero si aprì. Le sospensioni cigolarono, segno che qualcuno si era appoggiato. Qualcuno di pesante, a giudicare dal rumore. Sentì scattare e filare via la cintura di sicurezza. Non riusciva a muovere un muscolo, aveva freddo, all'improvviso stava congelando. Voleva aprire gli occhi, ma allo stesso tempo era l'ultima cosa che desiderava fare. L'automobile guaì nuovamente. La portiera si richiuse con un clank. L'aria tiepida della primavera entrava attraverso il finestrino, distendendogli i muscoli della faccia. Mike rimase immobile per un altro minuto.
Riaprì gli occhi, il robot dei Preston non c'era più.

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Screensaver
Terror#8 in "Horror" [ottobre 2016] Mike ha qualche problema, al lavoro e con la sua ragazza. Quando però asseconderà l'omino nello screensaver, scoprirà che c'è di peggio di una morosa troia e di un collega arrivista. Dedicata a Joe R. Lansdale. Ci manch...