19 capitolo

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"Mi dispiace rubarvi del tempo, ma per quanto inopportuno possa sembrare, vorrei il prossimo giovedì del mese, allietare la mia corte e il ballo in mio onore  con un valoroso soldato come Voi. Distinti saluti
                                         IL VOSTRO RE."

ELISA: Cosa vuole il Re?

FABRIZIO: Per quanto possa essere strano ci invita a corte il prossimo giovedì!

ELISA: Non ci ha mai tenuto in considerazione. Perché dovrebbe farlo adesso?

FABRIZIO: Non lo so Elisa. Ma dovrò andarci. Non posso rifiutare un invito del Re, sempre che si possa chiamare così un uomo del genere.

ELISA(prendendogli la mano): Io verrò con te amore!

FABRIZIO: Poi si vedrà Elisa. Ceppi ha detto che sei ancora troppo debole.

ELISA: Ma tra una settimana starò meglio. Non ti lascerò andare da solo.

FABRIZIO: Ora dovresti riposare. Dammi il bambino lo faccio portare nella sua stanza.

ELISA: No, lasciatemelo ancora un po'. Ho già tanto tempo da recuperare con lui.

AGNESE: Papá ho fame!!

FABRIZIO(prendendola in braccio) : Amore!! Adesso andiamo a mangiare! Anzi! Vai con Martino ed Emilia dalla zia Anna che é già in sala.

MARTINO: Papá!! Ma io volevo stare ancora un po' con voi!

ELISA: Tesoro! Sarai anche tu molto stanco! Vai a mangiare qualcosa e poi se ti va ritorni di nuovo qui altrimenti ci vediamo domani mattina.

MARTINO(si avvicina a darle un bacio): Va bene Elisa!

FABRIZIO: Prendi per mano Agnese!

EMILIA: Zio Fabrizio tu non vieni??

FABRIZIO: Si Emilia arrivo subito. Raggiungi la mamma intanto.

Fabrizio osservò in silenzio per qualche attimo la tenera immagine di una madre che tiene in braccio il suo bambino, che gli accarezza       candidamente con un dito le piccole e rosee guance,mentre i suoi lunghi e dorati riccioli dei capelli si adagiano sul corpo del suo bambino come a coprirlo di protezione e attenzione.

FABRIZIO:Nelle scorse settimane Ho avuto paura di non vedere mai questa scena.Ho avuto paura che il nostro bambino non fosse mai adagiato nelle tue braccia. Ho avuto paura di non sentire più il tuo profumo e di non vedere più i tuoi occhi.

ELISA (accarezzandogli la guancia): Amore! Adesso sono qui!

FABRIZIO: Non permetterò che ti accada più nulla di male amore mio. Se quella sera fossi stato più attento!

ELISA: Amore tu non devi rimproverarti nulla. Nessuno poteva sapere..... l'importante è che ora siamo di nuovo tutti insieme felici. Con questo piccolino....... che somiglia tutto al suo papà......

FABRIZIO: Dici??

ELISA: Si guarda bene! Ha i lineamenti di Martino! Il nasino e la bocca sono uguali a quelli del suo papà....

FABRIZIO: Non lo avevo notato.....  Bé adesso li raggiungo in sala altrimenti tra un po' arriveranno di nuovo tutti qui. Ti faccio portare qualcosa da mangiare da Bianca.

ELISA: Fabrizio.... Tu credi che potremmo mai essere felici?

FABRIZIO: Certo che lo credo amore mio. Non sarà certamente Lucrezia a impedirmi di esserlo. Mi basta guardare i tuoi occhi per sentirmi l'uomo più felice del mondo.

Passarono i giorni e sembrava che a Rivombrosa fosse tornata la pace di un tempo. Elisa stette sempre meglio fino ad alzarsi dal letto e riprendere in mano la sua vita. Sembrava che Rivombrosa avesse cancellato quel tragico momento e avesse riportato la serenità ai suoi Signori, almeno fino  a quel giovedì. Al tramonto del sole di quel giorno la carrozza era già davanti le scale di Rivombrosa. Fabrizio,già pronto, aspettava Elisa in giardino insieme ad Angelo che lo intratteneva parlando di lavoro e di  contabilità. Martino,Emilia ed Agnese giocavano in giardino con Giannina, mentre Clelia e Alessandro dormivano nelle loro cullette adagiate sull'erba e sorvegliati da Anna che tra uno sguardo e l'altro sui bambini leggeva un libro.

Elisa di Rivombrosa-Tutta un'altra StoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora