Uno - Chris

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-Allora, come hai detto che si chiama questo ragazzo?
-Calum, mamma, si chiama Calum e te l'ho già ripetuto quattro volte!
Lascio cadere rovinosamente il libro di fisica per terra, stufa dell'ennesima domanda che mia madre mi porge.
-Credevo fosse Caleb...Mah, questa gente di oggi che chiama i propri figli con questi nomi assurdi...
Chiudo gli occhi e respiro lentamente, sperando di non perdere quel poco di buon senso che ho ancora in testa e mandare tutto a quel paese.
-Mamma. Devo ricordati qual è il mio secondo nome? Peggy, mamma, Peggy! Un dannatissimo cane!
-Ma tesoro, credevo che ti piacessero Pongo e Peggy!
Alzo gli occhi al cielo, rassegnata, prima di riportare la mia attenzione sulle potenze esorbitanti alla quale dovrei essere abituata, ma che ancora mi fanno andare in panne il cervello.
Rileggo più volte le tre righe di definizione, mentre mia madre si decide a preparare una torta, tutta pimpante.
Ho sempre considerato la mia famiglia piuttosto stravagante, sottoscritta compresa, ma non pensavo di poter avere una madre così lunatica.
Fino a mezz'ora fa non mi guardava in faccia, ancora intenta a sbollire la rabbia. Appena l'ho avvisata dell'arrivo di Calum, che per l'appunto sarà qui tra meno di mezz'ora ed io sto ancora studiando, ha cambiato radicalmente umore e cominciato a farmi domande su domande.
Dio, quanto sono complicati.
Ovviamente a contribuire alla mia non-concentrazione, c'è anche mio fratello Michael col suo adorabile amplificatore.
-Mike, vuoi finirla?! Devo studiare!
Sbotto nervosa, urlando abbastanza perché possa sentirmi dalla sua camera, cosa di cui dubito fortemente.
Improvvisamente il silenzio si impadronisce della casa.
O mio fratello è stato rapito o...
Come non detto, il caro Mike è tornato all'attacco con il volume più alto.
-Clifford spero che un giorno quella chitarra ti finisca su per il deretano!
Sbraito, beccandomi ovviamente un'occhiataccia da mia madre che mi intima di riprendere a studiare senza badare a mio fratello.
Fosse facile.
Mi rassegno una volta per tutte e abbandono delicatamente quella diavoleria chiamata libro sul tavolo. Costringerò quel secchione di Hood a darmi ripetizioni, non c'è altra soluzione.
-Chris, non puoi permetterti un'altra F al prossimo compito di fisica, quindi trova un modo per ficcarti in testa quella roba.
E ci mancava solo lui.
-Ciao anche a te papà, certo sto bene e sono allegramente in ascolto della musica assordante di quel cretino di mio fratello mentre provo a studiare questa tortura. Come è andata la tua giornata?
-Non farne un dramma, conosci tuoi fratello e soprattutto conosci il tuo professore, perciò ignora Mike e studia.
Mi lascia un bacio sulla tempia, prima di sorridere amorevolmente a mia madre.
Possibile che nessuno sia mai dalla mia parte? Michael, un giorno ti staccherò i polsi a morsi, lo giuro su Zayn Malik.
-Ci rinuncio, non ne sono capace!
Ecco cosa mi è successo cinque minuti dopo.
Prevedibile. Decisamente prevedibile.
Affondo la testa nel cuscino e mi rotolo amabilmente sul letto come un piccolo, tenero e dolce gattino col ciclo.
-Giornata storta?
La voce ormai troppo familiare del migliore amico di mio fratello, attira la mia attenzione. Sospiro, mi alzo svogliatamente e lo raggiungo. Mi fermo ad osservarlo ridacchiare per qualche secondo, con gli occhi aperti in due fessure e le formule di fisica ancora davanti, appoggiato allo stipite della porta.
-Ciao Luke...
Biascico dandogli una pacca sulla spalla, come al solito.
Ormai è una routine averlo per casa, insieme alla sua infernale stupidità e alla sua stupenda chitarra elettrica.
Indovinate un po' chi deve studiare quando due psicopatici si mettono a suonare e cantare come se non ci fosse un domani?
Sorvoliamo, non è un argomento piacevole.
-Ti vedo stanca Peggy, non riesci a studiare?
-Sta' zitto.
Ringhio al solo sentire il nome di quel maledetto cane della quale, capiamoci, sono a conoscenza solo i miei parenti e i due idioti che si porta dietro mio fratello.
Il metro e novantatre di sarcasmo e stupidità alza le mani in segno d'innocenza, ma lo ignoro e torno al piano di sotto dove è appena suonato il citofono.
-Comunque sappi che ti odio anche oggi, Hemmings!
Gli ricordo, causando la sua risata cristallina come l'acqua. Così cristallina che ci potrebbe tranquillamente affogare dentro.

Spazio autrice

Mancano 14 minuti a mezzanotte e sto sentendo Viva La Vida dei Coldplay, ok.
Viva i pinguini e buonanotte🐧

UOOOOOOH OOOOOH OH UOOOOOOH OOOOOOH OH

_lifewithapenguin_

Hate || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora