Cinque - Luke

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Busso cautamente alla porta della camera di Peggy, socchiusa, ma posso vederla intenta ad ascoltare la sua musica -sono quasi certo che stia ascoltando l'album di Zayn Malik- mentre scarabocchia su un foglio.
Lo prendo come un permesso, anche sapendo che mi riempirà di insulti per esser entrato senza problemi, e mi fermo a pochi passi da lei, notando che sta disegnando.
Sorrido impercettibilmente -non so nemmeno il perché, ma non mi pongo il problema- e, approfittando che non si sia ancora accorta della mia presenza, seguo i suoi movimenti con lo sguardo. La matita cambia direzione velocemente, tracciando con delicatezza vari segni sul foglio. Numerose palline accartocciate vagano per la stanza, smosse dal vento che proviene dalla finestra aperta, e non riesco a trattenermi dalla tentazione di afferrarne una ed aprirla.
Nonostante il foglio sia molto stropicciato, posso ben distinguere un viso -come immaginavo in stile manga- pieno di particolari e con un minimo di imperfezioni, ma con le ombre troppo calcate.
Prima di poter finire la mia analisi, il foglio mi viene strappato di mano e presumo già di sapere quello che mi dirà Peggy.
Invece, dopo alcuni attimi, non si sente altro che la musica proveniente dalle cuffie, appoggiate sulla scrivania, e il fruscio del vento.
Porto lo sguardo nel suo e mi accorgo solo adesso che ha gli occhi lucidi e il disegno stretto al petto.
-Tutto...tutto a posto?
Chiedo nervosamente -non sono bravo in questi casi, non posso essere perfetto in tutto...o forse si, ma adesso lasciamo perdere- avvicinando, riluttante, una mano alla sua guancia. Non appena sfioro la sua pelle, si scansa, come riprendendosi da uno stato di trance, e mi rivolge lo sguardo più raggelante degli ultimi anni.
-Che vuoi?
Si volta, riappallottolando il pezzo di carta e buttandolo nel cestino, per poi strofinarsi frettolosamente gli occhi.
-Pensavo ti annoiassi, da sola...
Con una risata sarcastica, prova a nascondere la voce incrinata dalle lacrime.
-Perché proprio oggi dovresti preoccuparti della mia solitudine? Eh, Luke? Nessuno se n'è preoccupato per anni, che diritto pensi di avere tu per farlo, da un giorno all'altro, come se fosse normale?!
Mi ritrovo spiazzato dalle sue parole. Sussulto e sposto lo sguardo verso la parete a me più vicina, non riuscendo a sostenere l'intensità del suo. Il fatto che mi abbia chiamato per nome, conferma la realtà di quelle parole ma non riesco a ragionare lucidamente sul loro significato.
-Hemmings, davvero, torna giù e dimenticati quello che hai visto e sentito. Ci vediamo domani.
Indica la porta della sua camera, aspettando pazientemente che esca. Non sono sicuro che sia la cosa migliore da fare, ma le dò retta e poco dopo sono nuovamente schiacciato tra Ashton e la coppia dell'anno.
-Che hai, amico? Sembra che tu abbia visto un fantasma.
-Chris...No, niente...
-Clifford, sai che tua sorella è davvero un bel bocconcino?
-Chiudi quella bocca, Barnes.
Diciamo in contemporanea io e il riccio, riservando un'occhiata assassina a quel coglione di Chase.
Michael ignora totalmente il commento e continua a dedicare le sue attenzioni solo alla sorella dell'idiota.
-Whao, whao, calma i bollenti spiriti Hemmings.
Tengo a freno la voglia di prenderlo a calci dove non batte il sole, per quanto io possa riuscirci, visto che Mike non sembra essere infastidito dal suo atteggiamento.
-Visto che nessuno si sta cagando il film, potremmo anche vedere qualcosa di più interessante, no?
-Disse quello che voleva vedere Hitch.
-Era per tua sorella, idiota. Non credo se la stia passando alla grande, in questi giorni.
Corrugo la fronte lo afferro per un braccio, trascinandolo verso la cucina.
-Sai qualcosa?
Mi guarda stranito, mentre prende un sorso della sua birra. Gli strappo la bottiglia di mano, nervosamente, e lui capisce che sono serio.
Voglio capire che sta succedendo alla sorella del mio migliore amico.
-È successo qualcosa a Chris?
-Da quando ti interessa così tanto?
Resto in silenzio per un po'.
Davvero tutti pensano che io sia così insensibile? Ho soltanto chiesto come sta Chris, mica se gli alieni hanno effettivamente rapito Zayn Malik per convincerlo a lasciare la sua band.
-Sei strano, Luke.
-Siete voi che siete strani! Prima lei, poi tu...Non sono mica di pietra, che diamine vi prende?
Continua a fissarmi, con un sopracciglio inarcato, ma quando noto il suo sguardo vagare alle mie spalle l'angoscia si fa spazio nel mio stomaco.
-Ma davvero? Pensavo che nel tuo mondo esistessero solo Luke Hemmings e il tuo ego sconfinato.
Mi raggelo all'istante, quando le parole di Christine mi raggiungono pericolose come una lama affilata.
Sono così narcisista?
-Ti sei accorto troppo tardi di cosa ti circonda, Luke.

Hate || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora