-Ricordati che mi devi una cena, Hemmings!
Urlo con tutto il fiato che ho in corpo proprio quando Luke si prepara ad entrare in campo.
Mi sembra di essere ritornata ad avere 13 anni, emozionata per qualcosa che non ha niente a che vedere con me. Ma si sa, le donne nessuno può capirle.
Il mio cuore perde un battito davanti all'occhiolino che mi rivolge il capitano della squadra, mettendo in mostra il suo smagliante sorriso.
Dannazione.
Rigiro fra le dita una ciocca verde, mordendomi l'interno guancia per non sorridere come un'ebete e dargliela vinta.
Forse aveva ragione quando diceva che il fascino degli Hemmings miete vittime senza fare eccezioni.
Giuro che lo odio con tutta me stessa.
Gli spalti sono quasi del tutto pieni -sinceramente l'idea di stare a contatto con tutta questa gente non è delle più allettanti, ma per il fisico mozzafiato di Luke Hemmings questo ed altro- ma fortunatamente prendo posto accanto ad Ashton, intento a chiacchierare animatamente con un altro ragazzo riguardo il capitano della squadra avversaria.
È la versione junior di Michael Jordan o cosa?
-Non hanno speranze.
Mi lascio cadere pesantemente sui gradoni, accompagnata dalla risata contagiosa di Irwin.
-Sei molto incoraggiante, devo dire. Certo che Hemmings se le sceglie proprio bene, eh...
Inarco un sopracciglio e rivolgo la mia attenzione all'origine di quel commento assolutamente insensato.
-Scusa?
Il ragazzo -un tipo moro, con la carnagione olivastra e tutta l'aria di essere la brutta imitazione di Zayn Malik- si limita a strizzare un occhio, prima che la partita cominci.
-È troppo teso, non vuole cedere il ruolo di capitano a Barnes e non si sta concentrando.
Interviene il bandanaro dopo pochi minuti.
-Ma se non hanno ancora fatto niente?
-Conosco Luke da quando aveva due anni, Chris. Può fare di meglio.
In tutta la mia ignoranza in materia, provo a seguire i movimenti fluidi di Luke in campo, non riuscendo a trovare difetti o segni di distrazione.
Durante la pausa dopo i primi dieci minuti, lo vedo avvicinarsi agli spalti e far vagare lo sguardo in lungo e in largo. Quando i nostri sguardi si incontrano, non posso fare a meno di arrossire e mordermi il labbro.
Il suo sorriso è qualcosa di divinamente meraviglioso.
Maledetto Luke Hemmings.
-Dimmi un po'...Non è che tra te e Luke è successo qualcosa e io non ne sono niente?
Per poco non mi soffoco con la mia stessa saliva. Rivolgo ad Ashton un'occhiata assassina, ancora ad occhi spalancati.
-Come ti salta in mente?!
Strillo -forse un po' troppo eccessivamente- ignorando il calore che sento disperdersi sul viso.
Lui alza le mani scherzosamente in segno d'innocenza, provando a nascondere una risata.
-È da stamattina che ti guarda in modo strano, mentre tu diventi paonazza circa ogni due secondi quando è nei paraggi. Tutto questo, dato che non sono scemo e Dio ha donato un cervello anche a me, mi riconduce a pensare che ci sia qualcosa di diverso in voi due. Qualcosa dalla quale state scappando.
Prima che possa ribattere, la partita riprende e la mia attenzione viene totalmente rapita dal capitano, dal suo fisico atletico imperlato di sudore e dai muscoli guizzanti delle sue braccia.
Sento numerosi voci familiari richiamare il suo nome a gran voce, ma sono troppo intenta a fissare i suoi movimenti mentre si solleva da terra per mettere a segno tre punti per identificarle. Lotto contro lo stomaco che si attorciglia quando la canotta si alza, mostrando la pelle nivea e scolpita.
Mi sto rincoglionendo.
-Stanno vincendo?
Mi rivolgo ad Ashton, tentando di distogliere lo sguardo da Luke mentre si passa una mano tra i capelli, osservando con minuzia gli atteggiamenti avversari.
-Il tiro di Luke ha ristretto il divario, ma restano ancora parecchi punti da recuperare...Siamo ancora all'inzio, può evolversi in ogni modo. Anche se non mi fido di Barnes, potrebbe fare mosse avventate da un momento all'altro.
Annuisco, rendendomi conto di quanto l'altra squadra appaia molto più affiatata della nostra.
-La rivalità con Barnes pesa molto sulle spalle di Luke. Ha bisogno di tenere unita la squadra e quell'idiota di certo non è d'aiuto.
-Davvero Hughes vuole sostituire Luke con quella mezza sega?
Uno sbuffo divertito lascia le labbra del riccio, ma si limita a fare spallucce.
Finalmente anche il secondo tempo termina e la pausa di quindici minuti permette ad entrambe le squadre di rivedere in fretta gli schemi di gioco.
Non ci vuole molto perché mi ritrovi a porgere a Luke una bottiglietta d'acqua sul bordo degli spalti.
-Se continui a fissarmi mi sciuperai, dolcezza.
Mi rendo conto solo adesso di essere rimasta con lo sguardo puntato sulle sue labbra per tutto il tempo ed un -ormai familiare- rossore si fa spazio sulle mie guance.
-Non ti stavo fissando, idiota.
Mentre si guarda attorno, strofinando i capelli biondo grano con un asciugamano azzurro, noto angolo sinistro delle labbra alzarsi in un mezzo sorrisetto soddisfatto -come al suo solito- che viene presto sostituito da un espressione seria.
-Ma qualcun'altro non ha smesso di fissare te...
Alzo gli occhi al cielo e picchietto sulla sua spalla -con un po' di difficoltà, data la differenza di altezza- provando a richiamare la sua attenzione.
-Ignora quel coglione e concentrati sulla partita, stasera voglio ancora cenare con il capitano della squadra di basket.
Le sue labbra si piegano nuovamente in un sorriso, stavolta più dolce, accompagnato da uno sguardo determinato che non fa altro che evidenziare l'azzurro magnetico dei suoi occhi.
-Ti sei di nuovo incantata a fissarmi, piccola Clifford...
Improvvisamente il suo tono di voce si riduce ad un sussurro e sento il suo respiro caldo scontrarsi con le mie labbra a malapena socchiuse, realizzando quanto abbia ridotto le distanze fra noi.
Sento il viso andare in fiamme, stringo con forza le mani intorno alla ringhiera che ci divide e deglutisco a vuoto.
Questo ragazzo mi farà impazzire.
STAI LEGGENDO
Hate || Luke Hemmings
Fanfiction«Comunque sappi che ti odio anche oggi, Hemmings!» Luke Hemmings x OC