Cap.13: Un delizioso tocco caldo

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Senza neanche accorgermene mi ritrovo sul letto di casa nostra. Aprendo gli occhi noto l'orario sulla sveglia. Sono le tre del mattino. Sento le mani di Sebastian sfilarmi di dosso il vestito.

"No"sussurro appena

"Ti lascerò la biancheria"mi dice con voce calda sfilandomi anche le scarpe.

Ero troppo tramortita dall'alcool per fare qualsiasi cosa, così mi lasciai cadere all'indietro rabbrividendo, lasciando che sia lui a decidere per me. Così, prima ancora che possa farfugliare una qualche protesta, Sebastian mi spoglia e si allontana oltre la porta. Sento il rumore dell'acqua che scorre poco prima divederlo rientrare e togliersi i vestiti.

"Stai riempiendo la vasca?"intuisco e lui annuisce.

"Hai bisogno di una doccia per riprenderti, ma visto che non ti reggi in piedi, sto preparando la vasca"dice poi avvicinandosi a me "Tranquilla amore, una sbornia non ha mai fatto male a nessuno"mi dice baciandomi sulla fronte, la terza volta da quando siamo sposati. Quelli sono di gran lunga i baci che preferisco.

"Mi piace quando mi baci sulla fronte"dico assonnata. Solo dopo mi rendo conto di aver formulato quel pensiero ad alta voce e arrossisco imbarazzata mentre Sebastian ridacchia tra se regalandomi uno di quei suoi perfetti sorrisi sghembi.

"Andiamo"dice infine prendendomi in braccio e portandomi con se in bagno. Mi fa sedere sul bordo e allunga la mano per controllare.

"E' ottima. vieni"dice poi riprendendomi tra le sue braccia. Entriamo insieme nella vasca, io davanti, stesa sul suo petto e lui ovviamente dietro di me, per una questione di spazio e soprattutto per evitare che svenga affogando. Non mi sento più la testa che ora ciondola all'indietro. Sono completamente sconnessa quando sento le sue dita della mano scivolarmi lungo il braccio. Sussulto appena e mi irrigidisco. E se avrebbe voluto altro da un semplice bagno.

"Rilassati creatura angelica"dice con voce roca al mio orecchio facendomi tremare di piacere.

Nessuno mi chiamava creatura angelica dal giorno dell'addestramento. Era una specie di codice da matricola.

Contro ogni mia volontà, mi avvicina a se. Quando mi stendo completamente su di lui riesco ad avvertire i suoi muscoli del petto irrigidirsi. Iniziò a premere con i pollici sull'incavo della mia spalla, massaggiandomi.

"Rilassati"continuava a ripetermi mentre mi massaggiava. Con mio grande imbarazzo gemetti spudoratamente. Sebastian non parve imbarazzato o divertito da quel gesto e si limitò a continuare il massaggio e baciarmi sulla nuca. Lentamente, con quel suo tocco esperto mi costrinse ad abbandonarmi completamente a lui,riuscivo a sentire il mio corpo che si arrendeva.

Quello che non avevo mai detto a nessuno, era che amavo essere toccata, mi piacevano da impazzire i baci sulla fronte, il fatto che mi toccassero i capelli, adoravo la sensazione della mani sul mio corpo. E' così maledettamente rilassante. Quel tocco caldo, quell'odore attraente e intenso maschile, mi faceva impazzire. Lui mi stava facendo impazzire.

"Che succede se mi addormento?"gli domando con un accento sarcastico in voce.

"Addormentati, non mi importa"mi dice mentre continua a massaggiarmi il collo e le spalle.

Con un altro gemito, l'ennesimo, mi lasciai cadere all'indietro, scivolando sul petto di lui. Non ero mai stata toccata in quel modo prima, e la cosa mi piaceva. L'intera resa non era a sfondo puramente sessuale, ma avrei dato di tutto perché continuasse.

"Va meglio?"domandò a un certo punto e io annuii.

"Che ore sono?"gli chiesi.

"Circa le tre e mezza" mi dice.

Schiava di un DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora