Cap.19Tra inferno e paradiso.

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"Alec? Alec Lightwood?"gli domando incredula e lui come suo solito solleva gli occhi al cielo.

"Ti aspettavi Jace, lo so ..."inizia seccato, ma non gli do il tempo di continuare che mi fiondo al suo collo abbracciandolo.

"Okay, adesso basta"dice staccandomi, e lentamente cedo a quella sua richiesta.

"Alec, ma che? Che ci fai qui? Jace aveva detto che ..."

"Rivalutando la situazione il piano di Jace era un piano suicida"ammette per poi scuotere il capo compiaciuto.

"Sebastian è la fuori?"mi domanda e io annuisco tremando appena.

"Perfetto"dice con un sorrisetto sghembo in volto.

"Perché sei compiaciuto?"

"Abbiamo contattato un paio di stregoni, il conclave aveva detto che se ne sarebbe occupato lui e che dovevamo restarne fuori, ma tu conosci Jace, quindi sai che sono solo parole al vento."

"Si, me ne ha parlato stabilendo una connessione con me ..."ammetto.

"Una connessione che non avrebbe mai dovuto fare"sputa acido Alec.

"Perché dici questo?"domando spaventata temendo il peggio.

"E' stremato, la connessione ha consumato molte energie e persino Magnus è sfinito. Mi ha dato questo"dice mostrandomi una specie di bracciale in rame che teneva al polso con al centro una grossa pietra viola.

"Cos'è quello?"gli domando.

"L'unica nostra via di fuga"ammette e il portale alle sue spalle intanto si richiude.

"Accidenti dovrò riaprirlo, Magnus mi aveva detto che questi cosi hanno un limite."

"E come sta Jace adesso?"gli domando speranzosa di una qualche risposta positiva.

"Come vuoi che stia, è stramato"

"E perché allora sei qui, non capisco, non potevi aspettare Jace"

"Nelle sue condizioni ci vorrà del tempo prima che si rimetta e sinceramente vederlo musone e malinconico mette di cattivo umore tutti."

"E Izzy?"domando.

"Credevi davvero che avrei lasciato venire con me mia sorella?E' troppo coinvolta emotivamente e avrebbe potuto cacciarsi in qualche guaio"

"Volevo sapere solo se stava bene, Ho detto a Jace durante la connessione che ero contraria che veniste anche vuoi a riprendermi, perché non volevo che vi accadesse qualcosa" ammetto. Alec mi da intanto le spalle armeggiando con quel suo braccialetto nel tentativo di aprire un portale.

"Ho la media più alta di Jace negli allenamenti, se qualcuno si farà male quello allora non sono io"

"Grazie per essere venuto."ammetto.

"L'ho fatto solo per Jace, lui è il mio parabatai. Non per te"ammette acido. Mi stringo le mani alle spalle e sospiro.

"Lo so, ma sono felice che tu sia qui"gli dico semplicemente con un filo di voce. Alec volta appena lo sguardo e annuisce.

"Sembravi contento che lo avessi chiuso fuori, come mai?"gli domando riferendomi a Sebastian.

"Jace non te lo ha detto?"mi domanda.

"Cosa?"

"Pensavo che foste d'accordo, ma visto che non lo sai te lo dirò io. Il piano era di farti uscire e mentre noi ci ammazziamo per salvarti, Magnus farà un potente incantesimo che metterà i demoni contro il suo stesso padrone"a quelle parole mi si raggelò il sangue.

"C-cosa?"domando.

"Tra qualche minuto sarà circondato da tutta la sua schiera di demoni, e senza una spada angelica o uno stilo, non penso sia poi così potente come dice di essere"

Migliaia di demoni che circondano la villa e lui è chiuso fuori senza nessun genere di protezione.

Con il cuore a mille, mentre Alec è ancora di spalle afferro il mio stilo e cerco di cancellare la runa incisa sulla porta.

"Dovremmo ... Hey! Ma cosa credi di fare sei impazzita!"mi urla afferrandomi per la vita e spingendomi a se.

"No, Alec lasciami tu non capisci"provo a dire srollandomelo di dosso, ma lui è troppo forte.

Sento la porta semi aprirsi e la voce di Sebastian chiamarmi.

"Clary! CLARY!"urla prendendo a calci la porta.

"NO"dico strattonando Alec, ma lui riesce a tirarmi indietro.

"Non mi interessa di quale sindrome di Stoccolma tu sia affetta, è un assassino"mi urla Alec afferrandomi per le spalle e guardandomi dritta negli occhi.

"E' mio fratello!"gli ripeto, anche se mi stava scappando l'affermazione è mio marito.

"Non ha importanza! Il portale temporale non durerà ancora per molto" mi rimprovera, ma non voglio starlo a sentire, non adesso e inaspettativamente gli tiro un calcio alla gamba riuscendo a distrarlo,

Il tempo mi è nemico, vedo la spirale cambiare velocemente dimensione e colore. Intanto mi precipito alla porta. Sebastian è riuscito ad aprirsi un piccolo varco e allunga un braccio con la mano distesa verso di me. Gliela afferro e cerco di tirarlo. In lontananza vedo i demoni avvicinarsi. Vengo così invasa da una profonda sensazione di terrore per quello che possa accadergli.

"Sebastian!"urlo tirandolo a me,

"Clary!"ripete lui stringendo la mia mano.

"Ora basta!"urla Alec imprimendo il suo stilo sul polso di Sebastian. La sua pelle, chiara come la luna inizia a diventare sempre più rossa e va a fuoco. Riesco a percepire il calore. Ci stacchiamo improvvisamente l'uno dall'altro e Alec ne approfitta per trascinarmi con se nella spirale. Provo con tutte le mie forze a lottare, ma niente, non mi resta altro da fare che lanciargli il mio stilo affinchè possa difendersi, ma quando provo a lanciarlo, Alec lo afferra al volo e abbracciandomi a se, si tuffa con me nel portale. Le lacrime mi invadono il volto, inzuppando la camicia nera del mio presunto angelo. Poi tutto diventa buio e non ricordo nient'altro a parte le urla strazianti di Sebastian da un lato, che stavano ad indicare la vita d'inferno che finalmente mi lasciavo alle spalle e quell'odore di miele e coriandolo che emanava il corpo di Alec, offrendomi tra le sue braccia conforto e protezione. Eppure, se è vero che Alec rappresentava il mio paradiso e Sebastian il mio inferno, allora perché mi sentivo così triste.

5dԪ

Schiava di un DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora