Cap.21 La locanda

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Quando riapro gli occhi, sono sdraiata su un letto. Il materasso alle mie spalle è molto soffice,le coperte sono calde e la luce di una leggera fiammella irradia la stanza.

"Resta distesa"mi ammonisce la voce severa di Alec.

"E'? E' una locanda?"gli domando cercando di indovinare.

"Una specie. Ho bisogno di un paio di informazioni prima di ripartire e tornare dagli altri."Ammette mentre con una mano, mi posa un panno bagnato sulla fronte.

"Questo dovrebbe abbassare la febbre"continua.

"Sono malata?"gli domando.

"Trent'otto e mezzo per l'esattezza. Vedi di non attaccarmi nulla." Dice acido alzandosi. Lo fermo afferrandolo per un polso prima che possa allontanarsi da me.

"Alec aspetta ti prego"gli sussurro. Alec d'altro canto, con un sospiro si rimette a sedere.

"Cosa c'è? Non crederai mica che ti racconti la favola della buona notte?"domanda scettico. Non ho idea se lo abbia fatto per puro risentimento nei miei confronti o semplicemente per farmi sorridere, anche se penso più per la prima, non riesco a rallegrarmi del suo acido senso dell'umorismo.

"Mi dispiace"sussurro a capo chino. Le ciocche rosse mi ricadono sul volto e non le sposto per evitare che lui veda questo mio lato fragile, ma ormai so già che si è accorto che sto piangendo.

Dannazione, io non sono così, non voglio essere così. Fragile, emotiva, spaventata. Io sono forte, determinata e combattiva ed è così che voglio tornare ad essere. E per tornare quella di un tempo, devo abbandonare la me di adesso, lasciarla al passato e ricominciare da zero. Devo liberarmi di questo peso.

"Lo so, ho fatto una sciocchezza andandomene, ma pensavo davvero di fare la cosa giusta. Alec ti giuro, io non avrei mai fatto niente che avrebbe mai potuto nuocere a te, o a Jace, a Simon, Izzy ... Io non volevo che vi succedesse niente e quando quel giorno Sebastian mi ha ordinato di andare via con lui, non ho davvero trovato una soluzione migliore se non assecondarlo." Gli confesso in tutta sincerità con le lacrime che ormai avevano iniziato a rigare il mio viso.

"Lo so"ammette Alec con un sospiro "Mi dispiace aver gridato come un pazzo prima. Credo che aveva solo bisogno di qualcuno a cui dare la colpa"ammette.

"Merito questo e tutti i rimproveri che vorrai farmi in futuro, ogni singola frecciatina per il mio carattere sconsiderato. E so che ti sembrerà strano, ma ero sincera quando ho detto che non voglio Sebastian morto. Neanche tu vorresti che tua sorella morisse..." e qui mi interrompe.

"E' diverso, Izzy non è un'assassina"

"lo so, ma è comunque parte della tua famiglia, come Sebastian è parte della mia. Potrà sembrarti ridicolo, ma io penso che, quando lui mi abbia costretto a sposarlo, l'ha fatto solo perché non voleva perdermi, e un matrimonio gli sembrava il modo migliore per legarmi a se"

"Aspetta vi siete sposati?"mi domanda incredulo e io annuisco.

"Dopo che me ne sono andata con lui e vi ho lasciati li, sul campo di battaglia, Sebastian ha imposto una clausola nel patteggiamento. La vostra libertà in cambio della mia mano, e anche se può sembrarti assurdo, non è una persona poi così cattiva, semplicemente nessuno gli ha mai dato un'opportunità. Non sai quante cicatrici abbia sul suo corpo. Gliele ha fatte Valentine per addestrarlo a diventare come voleva lui, una perfetta macchina da guerra senza sentimenti."

"Non proprio, a quanto ho capito, lui ti ama"mi dice.

"Preferirei non parlare di questo, sta di fatto che non è il mostro che credete che sia. Nessun cattivo nasce tale, senza qualcuno che lo spinge in quella direzione. E nessun eroe nasce giusto"gli dico.

"Gratta la superficie di un eroe e vi troverai un mostro"ripete Alec e io annuisco.

"Mi spiace averti tirato quel calcio nella villa, ma spero davvero che Sebastian sopravviva. Una parte di me, vuole ancora credere che ci sia del buono in lui"gli confesso. Alec annuisce per poi grattarsi la nuca.

"Okay ... mi sa che devi riposarti adesso, domani ripartiremo. Ti porto un'aspirina e dell'acqua"dice scendendo la piano di sotto e lasciandomi sola nella stanza.

Lentamente mi addormento e la mia mente si connette automaticamente a lui.

Dove sei? Come stai? Resta vivo. Torna da me. Sebastian.


Comunicazione interna:

Per questioni personali e accordi vari, pubblicherò il capitolo successivo quando avrò ricevuto almeno una dozzina di commenti da persone diverse. Pubblicherò il capitolo successivo solo dopo aver ricevuto dai dodici commenti in su, non a scendere. E non mi basta un "continua", ho bisogno di sapere cosa ne pensate, se vi piacciono le scene che vis sto proponendo, alcune vostre vere considerazioni personali, non troppo offensive ovvio. Ho bisogno di sentirvi più partecipi, perchè sarò sincera, tempo fa volevo chiuderla questa storia, ma la sto mandando avanti visto che ha avuto così tanto successo. Penso che il titolo provocante ci centri in parte ma alzo le mani a tal proposito. Ragazze, ho davvero bisogno di più collaborazione da parte vostra. Per me è molto importante sapere se me la cava in questo ambito, mi riferisco all'invenzione di scene per fanfiction. Spero che capiate. Un bacione e al prossimo capitolo.... appena ci saranno dodici commenti. Baci.

P.s. E credetemi, il capitolo successivo è parecchio sconvolgente. Notte notte.

Schiava di un DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora