Cap.24: Demoni

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Sono ancora impietrita con la bocca aperta davanti ad Alec che imbarazzato fissa a terra dopo la sua confessione. Avverto tutto il suo imbarazzo e la grande forza d'animo che ha messo nel confessarmi una tale veità.

"Ah!"riesco a dire semplicemente.

"Ti prego, di qualcosa, questo silenzio è imbarazzante" continua Alec indispettito.

"No, è che... cioè, lo hai capito dopo avermi baciato...?"davvero bacio così male?

"No. No, no, assolutamente no, per carità tu sei brava ... diciamo ... cioè non saprei, il fatto è che io... non ho provato ... niente"ammette.

"Ecco perché ti sei staccato da me come una furia e sei uscito dissolvendoti nel nulla"gli dico facendo mente locale di quanto accaduto. I conti tornano alla fine.Alec annuisce.

"Mi spiace, non volevo. Speravo solo che i miei presentimenti fossero infondati, in realtà non so cosa provo e non ti avrei detto niente se non fosse per la cavolata che ho fatto ieri. Scusa."mi dice sollevando lo sguardo.

Solo ora capisco l'enorme disagio con cui Alec ha dovuto convivere tutti questi anni, ma questo non è mica un crimine, amare qualcuno non è mai un male. Non posso farlo sentire a disagio con se stesso. Non è giusto.

"Alec non devi vergognarti di ciò che sei" gli dico.

"Si, ma non sono stato del tutto sincero con te. Non ero geloso del fatto che piacessi a tutti quando sei arrivata .... Non proprio almeno. Ero geloso del fatto che piacessi a una sola persona in particolare"dice.

"Stai parlando di ...?"domando retoricamente alludendo alla conclusione della domanda e lui annuisce.

"Si, mi riferisco a Jace"dice.

"Ma Jace è il tuo parabatai?"gli ricordo. Non so perché ma mi sento invasa da una sensazione di apparente panico.

"Ed è anche etero. So che lui mi vedrà sempre come un amico e fratello e mai come ... Non potrei neanche costringerlo" mi dice sedendosi sul bordo del letto.

"Quindi coltivi questo tuo amore segreto da ..."chiedo sedendomi accanto a lui per fargli un po' di compagnia.

"Dal primo giorno che l'ho visto."ammette.

"Come vi siete conosciuti. Non me lo avete mai raccontato."

"Jace era un ragazzino ... difficile.Ribelle, accattivante ... più che vanitoso era fastidiosamente consapevole del proprio fascino. Io invece ero diverso. Mi piaceva seguire le regole, comportarmi come un retto Shadowhunters dovrebbe fare e spesso le persone mi deridevano per questo"

"Ti davano del secchione?"domando.

"In gergo mondano ..."ammette lui. Resto in silenzio ad ascoltare aspettando che finisca il suo discorso. "Comunque, Jace era l'unico a non farlo. Anzi, prendeva persino le mie difese. Lo notai subito, poi un giorno durante degli allenamenti extra che facevo da solo caddi a terra da una spalliera. Avevo diciassette anni e la prima cosa che vidi quando riaprii gli occhi fu il sorriso di Jace che dandomi la mano mi aiutò a rialzarmi. Da quel giorno combattemmo sempre insieme e ..."

"Iniziasti a provare qualcosa per lui"gli dico completando la sua frase.

"Be, è Jace, fa colpo su tutti. Poi un giorno dei nostri compagni divennero parabatai e Jace blaterava tutto il giorno di volerne anche lui uno. Io ero contrario all'inizio per le varie clausole che sai, ma alla fine decisi di cedere alle sue richieste e accettare. Il giorno del giuramento fu il più felice e devastante della mia vita"ammise.

"Perché invece non gli hai detto semplicemente quello che provav ..."ma non concludo la frase perché Alec si alza di scatto e si dirige verso la porta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 13, 2018 ⏰

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