Cap.14 Connessioni

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Il giorno dopo ero ancora li, tra le sue braccia, stretta al suo petto. Il dolce calore del suo corpo scaldava il mio, placando ogni mio tormento. Tutto quello che credevo su di lui era sbagliato, magari non era poi così cattivo come tutti pensavano, magari c'era del buono in lui. Magari c'era ancora speranza.

Avevo appena finito di maturare queste convinzioni su di lui quando all'improvviso mi venne in mente l'immagine viva di Jace. Non potevo fargli questo, non potevo farlo soffrire in questo modo, eppure non riuscivo a capacitarmi di come una cosa tanto bella e piacevole come il confuso sentimento che stavo provando in quel momento potesse far così male alle persone che amavo. Isabelle mi avrebbe tolto il saluto di certo. No, non potevo far questo a loro, alla mia famiglia. Dovevo ritornare ad odiarlo, senza tregua. Contro ogni convinzione, contro ogni mio attuale sentimento, dovevo ricominciare ad odiarlo. Sollevai leggermente il capo verso Sebastian e lo vidi. Era così bello da mozzare il fiato, ed era tutto mio, solo mio.

No. - imposi a me stessa. Odio, odio e odio, solo e puro odio era quello che avrei dovuto provare nei suoi confronti, da questo momento in poi. Avevo appena finito di imporre questo pensiero a me stessa quando inaspettativamente, Sebastian si svegliò. Distolsi lo sguardo mentre lui sfregava ancora gli occhi.Poi inspirò a fondo. Cercai di fingere di dormire, ma qualcosa si mosse tra i miei capelli. Erano le sue labbra, alla ricerca della mia pelle. Mi scostò qualche ciocca con la mano e raggiunse il mio collo. Iniziò a baciarmi con foga, affogando letteralmente nella mia gola. Cerco di far finta di niente, nel vano tentativo di fingere di continuare a dormire, mentre tento di spingerlo via.

"Seb, basta"muguno cercando di spingerlo via scuotendo il capo.

"Mmm..."risponde lui ancora assonnato.

"Seeebbb!!!"mi lamento io.

"No, lasciami fare. Rilassati"bisbiglia.

Le sue parole sono un dolce brivido che mi percorre leso la schiena. Provo a voltarmi per dargli le spalle, ma lui continua a baciarmi senza smettere e come se non fosse mai sazio di me e la cosa lo ammetto, mi elettrizzava da un lato e terrorizzava dall'altro.

"La vuoi smettere!"sbotto infine voltandomi verso di lui. Sebastian ancora assonnato accenna a un leggero sorrisetto sghembo e baciandomi sulle labbra mi dice semplicemente "No"

"Okay basta"dico scollandomelo di dosso bruscamente mentre cerco di alzarmi dal letto. Lui mi riafferra per il braccio e mi fa ricadere di schiena sul letto.

"Quel paio di giorni!"gli ricordo posandogli una mano sul petto. Lui ispira a fondo e con una mezza risata ricade di schiena sul letto sul lato opposto. Finalmente mi rialzo. Afferro la vestaglia sulla ringhiera del letto e la indosso uscendo dalla stanza. Non ho fatto neanche una ventina di passi che Sebastian esce di corsa dalla stanza afferrandomi per la vita e riportandomi in camera.

"Sebastian smettila, non voglio giocare"ribatto, ma lui non ha per niente l'aria divertita. Sembra teso e nervoso, riesco a percepirlo persino dai suoi muscoli mentre mi solleva per riportarmi in stanza.

"Resta qui"mi ordina serio mentre afferra la spada dal primo cassetto del comodino e si precipita di nuovo nel corridoio.

"Sebastian cosa ..."provo a dire inseguendolo, ma appena mi avvicino alla porta che dalla camera da letto da al corridoio avverto come un capogiro e inspiegabilmente ho un leggero mancamento. Mi sento come se stessi per svenire e poi la sento. Quella voce. Chiara e perfetta. Pronuncia il mio nome, solo il mio nome.

"Clary"spalanco gli occhi di scatto.

"Jace"dico

"Clary, riesci a sentirmi, abbiamo stabilito con Magnus una connessione con la tua mente. Ti libereremo, te lo prometto. Siamo venendo a prenderti"

Riesco a sentire solo quelle parole, come un messaggio cifrato che viene trasmesso nella mia testa, captabile solo da me. Sebastian ritorna appena la connessione viene disconnessa.

"Tutto okay, avevo sentito uno strano rumore provenire dal piano di sotto, pensavo che ..."dice lasciando il messaggio in sospeso.

"Cosa?"gli domando sollevando lo sguardo.

"Niente di importante"dice infine distogliendo lo sguardo mentre ripone la sua spada angelica nel cassetto.

"Tutto okay? Mi sembri pallida"dice avvicinandosi a me afferrandomi dalle guance per guardarmi meglio.

"Sto bene"gli dico tranquillizzandolo.

"Okay"dice infine baciandomi sulla fronte. Una parte di me sa che non si è bevuto la mia svelta liquidata, ma un'altra parte sa che non vuole iniziare argomenti che finiranno in lite. Fa scivolare le sue mani lungo i miei fianchi, e quei piacevoli brividi mi procurano però anche un po' di risentimento. Dopo aver sentito così chiaramente Jace, non ce la faccio a fingere che niente sia successo.

"Mangiamo?"mi domanda sorridendomi. Rabbrividisco appena e annuisco acconsentendo. Sebastian riempie un vassoio pieno di dolci e pietanze varie e mi fa segno con la mano di iniziare. Mi avvicino al tavolo palesemente affamata, ma nella voce ho ancora quella testa. Ho afferrato un piccolo dolcetto, quando ho ancora quella sensazione di mancamento e vertigine. Il dolce mi cade a terra sporcando di glassa il pavimento. Vengo subito invasa da un calore improvviso, mentre una specie di scossa elettrica mi invade la testa. Gli occhi ruotano all'indietro, le gambe cedono e tutto diventa buio, l'unica cosa che riesco a percepire solo il braccio di Sebastian che svelto tenta di afferrarmi prima che cada a terra.

Schiava di un DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora