Capitolo X

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Dopo una lunga assenza, dovuta alla mancanza di internet dal pc, eccomi di ritono <3
Spero davvero che la storia possa continuare ad interessare o addirittura appassionare qualcuno, questo è un racconto a cui tengo molto!
Se vi va seguitemi sulla pagina Facebook Misslittlesun95;

Io vi abbraccio forte e spero di riuscire ad aggiornare più spesso <3 



Capitolo X

La osservava dormire.
Le accarezzava dolcemente il viso e sperava che dietro i suoi occhi chiusi vi fossero sogni molto più belli di quella realtà maledetta che stava vivendo.
Sua moglie ammalata di tumore, una situazione così terribile che mai avrebbe immaginato di vivere, una dramma che, fino a quel momento, era sempre appartenuto agli altri, chiunque quegli altri fossero.
Aveva pianto lui e non lei, la sera prima, mentre calma e con fare consolatorio sentiva il resoconto preciso di cosa avesse e ciò che sarebbe accaduto da quel momento in poi.
Gli aveva chiesto per quel giorno, sabato, di andare da Gianluca nel pomeriggio, così che potesse parlare col fratello e, dopo avergli raccontato del fatto, domandargli di andare insieme dal padre, perché non se la sentiva di dirgli delle sue condizioni da sola.
In fine, durante la settimana, avrebbero provato a parlare con Guido, cercando di far capire anche al bambino quello che stava accadendo alla sua mamma.
Allo stesso modo Claudia avrebbe parlato con un collega di partito di cui si fidava, perché dopo le elezioni, se fosse stata rieletta, avrebbe rinunciato al seggio e fatto intendere, più o meno esplicitamente, che si ritirava per un periodo dalla vita politica a causa di gravi problemi di salute.
Non se la sentiva di lavorare e curarsi insieme, sempre ammesso che le due cose fossero compatibili, e così a quel punto, lontana dal mondo che l'aveva ospitata per quegli ultimi tre anni, sarebbe stata ricoverata e avrebbe cominciato le terapie.
Ma ancora non ci voleva pensare; in quel momento il suo pensiero principale era la famiglia, dare la notizia e farsi forza.
Come la settimana precedente anche quel sabato il bambino, ignaro di tutto, entrò nella stanza dei genitori e saltò addosso alla madre che si stava svegliando, ridendo e facendola ridere.
Davide li guardava con ansia, spaventato dall'idea che la donna stesse già troppo male per sforzi di quel tipo, ma lei era testarda e glielo aveva detto chiaro e tondo; quei giorni sarebbero dovuti scorrere normalmente, non voleva che la situazione compromettesse la gioia di suo figlio.
Sarebbe successo comunque, di lì a poco, e voleva ritardare quel momento il più possibile, godendosi ogni attimo di felicità che gli rimaneva.
Fu una giornata tranquilla, rimasero in casa fino a quando, nel pomeriggio, andarono a trovare Gianluca ed Eleonora, sua moglie.
Appena arrivato dagli zii Guido corse a giocare con i cuginetti, mentre gli adulti si ritrovarono in cucina a chiacchierare.
Della coppia di padroni di casa nessuno poteva immaginare cosa avrebbe di lì a poco detto loro Claudia, e quando il discorso superò i convenevoli ed entrò nel vivo rimasero decisamente sconvolti.
- Io non posso crederci....- Aveva detto visibilmente provato l'uomo. - Tu, un tumore... non è possibile!- Gianluca voleva molto bene a sua sorella, e davvero non poteva credere all'idea che fosse così ammalata, né tanto meno poteva pensare alla possibilità che non superasse la malattia.
- Purtroppo non posso dire che si sia trattato di un fulmine a ciel sereno, sono parecchie settimane che non sto bene e sono stata stupida a mettere davanti a tutto il lavoro. Ma pazienza, la cosa importante adesso è cominciare le cure, il resto si vedrà.-
Davide aveva tenuto stretta la mano della sua amata mentre le parlava, e le lo aveva ringraziato sorridendo con gli occhi leggermente lucidi.
- Dovrai fare la chemio?- Le aveva domandato la cognata.
Era una domanda forte, molto diretta, ma non c'erano modi, almeno in apparenza, per girare intorno alla questione delle terapie che la donna avrebbe dovuto affrontare di lì a poco.
Claudia annuì. - Sì, ma non voglio pensarci, almeno non per il momento. Benché pericoloso abbiamo deciso, con il medico che mi prenderà in cura e che è anche mio amico, di attendere fino a elezioni avvenute prima di cominciare ogni cosa.-
- Perché pericoloso?-
- Beh, la malattia non si fermerà in questi quindici giorni, anzi, e ad essere sinceri la situazione è già abbastanza grave. Ma mi fido di Francesco, il medico, appunto, e so che se non ci fosse stata davvero nessuna possibilità di attendere sarei già stata ricoverata.-
Eleonora si scusò un attimo, preparò il caffè e poi andò a controllare i bambini che giocavano nel salotto.
Tornando in cucina, dopo averli visti così tranquilli, domandò a Claudia cosa pensasse di fare con il figlio.
- In settimana ci parleremo, e credo sia giusto che anche voi accenniate qualcosa ai vostri bimbi. Soprattutto perché, e mi scuso fin da ora per il disturbo, penso avremo bisogno di chiedervi una mano per guardare Guido ogni tanto o cose simili, temo non riusciremo a fare tutto da soli.-
- Ma non lo dire neanche, stai tranquilla.- Le rispose il fratello. - Siamo una famiglia e come tale non c'è nessun disturbo nel darci una mano a vicenda. Anche noi a breve spiegheremo ai bambini cosa sta succedendo e quanto sarà importante che anche loro stiano vicino a tuo figlio.

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