Capitolo XII
Guido aveva accompagnato i genitori a votare la domenica mattina verso le dieci, ed era rimasto attaccato alla mamma fino a che quella non era entrata nella cabina elettorale.
Tornando a casa aveva cominciato a chiederle quando avrebbe potuto votare anche lui.
- Quando avrai diciotto anni, amore.-
- E quando avrò diciotto anni?-
- Dunque, vediamo un po'... sai contare?-
- Sì!- Rise il bambino. Sapeva contare fino a cento da qualche mese, e, anche se faceva ancora fatica con i numeri più grandi, riuscì senza problemi a calcolare quanti anni mancassero alla sua maggiore età.
- Dodici, tra dodici anni potrò votare. Ma posso votare te?-
- Se farò ancora questo lavoro sì.- Gli rispose la mamma.
Passarono il pranzo dal signor Oreste, ogni momento era per lui buono per stare assieme alla figlia, e anche il resto della domenica lo passarono in famiglia.
Il lunedì, spinta dal desiderio di fare ameno uno giorno di estate, Claudia e il marito portarono il figlio al mare.
Lei rimase sempre lontana dall'acqua e abbastanza coperta, aveva paura di ammalarsi e ritardare ulteriormente l'inizio delle terapie, ma questo non le impedì di conservare quelle ore di vacanze, per lei ufficialmente le ultime e per gli altri ufficialmente le prime, come un bellissimo ricordo.
Rientrarono poco dopo la chiusura dei seggi, perché per quella sera Claudia era stata invitata ad un programma di dibattito politico sulle elezioni appena avvenute.
- Sei sicura di andare, amore?- Le chiese Davide con il suo solito fare ansioso.
- Devi stare tranquillo, quante volte te l'ho detto?-
- E se ti sentissi male?-
- Mi auguro davvero che non succeda, non tanto per me quanto per tutto il resto.-
- Non dirai nulla, immagino.-
- Assolutamente, non è il momento. Quando rinuncerò al seggio spiegherò le motivazioni brevemente, mi sembra corretto nei confronti di tutti, sia del partito che degli elettori. - Gli spiegò mentre si truccava.
Era sempre stata molto riservata e quella volta non avrebbe fatto eccezione. Anzi, un fatto così personale come la malattia meritava di rimanere privato, ma anche sparire dalla scena politica all'improvviso sarebbe stato difficile.
- Tu non sei neanche certa di venir rieletta, vero?-
La donna annuì.
Non era certa di entrare, come non lo era stata la prima volta e come non lo era stata ai tempi del test di medicina, anche se ovviamente non era la stessa cosa.- Io no, ma a quanto pare sono l'unica a pensarla in questo modo.-
Era vero.
Quando il sabato mattina si era recata alla sede del partito per dire ai "piani altri" cosa stesse accadendo si era sentita dire, oltre alle classiche frasi di circostanza, che doveva pensare a come dare la notizia, perché la sua rielezione era quasi certa.
Alla fine aveva deciso che si sarebbe trattato di un breve comunicato stampa, ma ci avrebbe pensato nei giorni successivi.
Si finì di preparare e poi si presentò davanti al marito e il figlio.
- Come sto?- Gli chiese facendosi guardare.
- Sei bellissima, mamma.- Commentò il piccolo correndole in contro.
Claudia lo prese in braccio e lui le stampò un bacio sulla guancia.
Davide li guardava sorridendo. - Ti aspetto sveglio?- Le domandò.
- Come vuoi, anche se non penso farò troppo tardi.-
- Mamma io posso stare sveglio finché non torni?- Le chiese Guido.
- No signorino, tu sei troppo piccolo. Ma ti prometto che quando torno passo a farti qualche coccola.-
- Okay.- Rispose lui un po' tristemente, e fu allora, mentre la madre lo rimetteva in terra, che tutti, compreso il bambino, si ricordarono di come quel gesto affettuoso di tenere in braccio il proprio figlio, normale per tutte le mamme, le fosse temporaneamente vietato perché doloroso e pericoloso.
L'uomo stava per dire qualcosa ma la moglie fece segno di tacere e li salutò sulla porta di casa sorridendo.
Era così assurdo, un attimo prima ridevano e scherzavano come una famiglia normale e un attimo dopo era tornato alle oro menti il dramma che li stava avvolgendo.
Cercò di pensare ad altro, mentre si avviava verso gli studi televisivi, ascoltando la radio per seguire, minuto per minuto, gli aggiornamenti sui risultati elettorali.
Lo studio era quello di un noto programma di dibattito condotto da Giacomo Silvestri, un giornalista che ormai da vent'anni raccontava con precisione tutto quello che accadeva nel paese.
Era il giornalista che portava in casa Petrolini le notizie la sera quando Claudia era ragazzina e il signor Oreste guardava il telegiornale.
Lei aveva sempre visto Silvestri come un uomo che faceva il suo lavoro con passione, e quando, per motivi lavorativi, lo aveva conosciuto di persona non aveva potuto che confermare l'idea che si era fatta di lui.
Oltre a lei erano presenti in studio altre tre personalità politiche, due uomini e una donna.
Gli uomini erano un deputato socialdemocratico, Diego Abbà, e un senatore del partito della destra più estrema, Mauro Giuliano, del quale sapeva a malapena il nome, mentre la donna, Giada Varello, poco più grande di lei, era una centrista fortemente cattolica con la quale le era capitato di avere accese discussioni in materia di diritti civili e delle donne.
Si salutarono con freddezza, ma in modo rispettoso, e Claudia per un attimo provò una terribile invidia per la donna che aveva davanti.
Giada Varello non aveva quarant'anni ed era una bella donna, non lo poteva negare, ma sopratutto, glielo si leggeva sul volto, era in salute, e fu questo a generare l'invidia di Claudia.
Anche se nessuno sapeva e il trucco faceva la sua parte chiunque, confrontando le due deputate, avrebbe potuto immaginare quale delle due era ammalata.
La donna provò a concentrarsi ancora una volta sul quello che era il suo ruolo sociale per quella sera.
La sua ultima uscita pubblica come personaggio politico sicuramente per molto tempo, forse per sempre.
La serata fu lunga e complessa, perché i risultati continuavano ad arrivare imprecisi e oscillando sempre, specialmente per quanto riguardava i partiti maggiori, che parevano inseguirsi e superarsi a vicenda ogni pochi minuti.
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Ricordati di guardare il tramonto
ChickLitClaudia ha poco più di trent'anni ed è gravemente malata. E lo sa. Lo sa solo lei, e lo sa perché è laureata in medicina, non perché abbia fatto visite o analisi di alcun tipo. Per quelle non ha tempo, tra la famiglia, il lavoro in politica, la cam...