CAPITOLO 1

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La mia lista di cose da fare per quella sera comprendeva ubriacarmi anche se poi sarei stata male per cinque giorni almeno, ballare fino a non sentirmi i piedi e poi rimorchiare un bel ragazzo...qualcuno che mi facesse girare in modo così marcato la testa, che mi colpisse in modo così netto da farmi capitolare..l'avrei baciato, toccato, mi sarei fatta toccare...poi gli avrei detto "Andiamo a casa tua?" sperando che lui mi dicesse di si..perché la cosa più importante che mi ero prefissata di fare quella sera era quella di perdere la verginità...
Penserete che io abbia tipo 17 anni e che questa sia una specie di scommessa strampalata fatta con qualche mia amica...magari suggellata con un tiro di sigaretta nei bagni del liceo...vi dico subito che di anni ne ho 24 e che..ebbene si..sono vergine...non per qualche promessa fatta a mia madre..tipo "ti prometto che rimarrò illibata fino al matrimonio" e non sono neppure una di quelle puritane che vogliono rimanere immacolate per il loro futuro marito...semplicemente...ho sempre pensato di meritare di più di una scopata sui sedili posteriori di un'auto, con un ragazzo che mi divida con altre 4 e che giuri amore eterno a tutte..cosa è cambiato ora? So che non mi sposerò..che tanto vale godermi la vita fino a quando una vita ce l'ho ancora...quindi voglio fare l'amore con un ragazzo, possibilmente uno strafigo allucinante anche se io di gusti sono parecchio difficile...e questa sera lo farò...dovessi setacciare il locale dove andrò da cima a fondo..
Ricapitolando...anzi no...precisando...mi chiamo Marianna, ho 24 anni e questa sera diventerò grande...

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"Viene anche Laura?" fissai il mio amico Alessandro senza capire di chi stesse parlando "Chi? Ah Laura la tipa di settimana scorsa..."
"Quella che ti sei sbattuto sul tavolo della cucina"
"Tecnicamente non l'abbiamo fatto in cucina ma in camera mia...la cucina è stato solo per i preliminari"
"Si ok dettagli...allora?"
"No...non la sento da una settimana"
"Altro fine settimana, altra ragazza quindi..."
"Ti devo ricordare che va avanti così da due anni cioè da quando dividiamo l'appartamento? Poi non è che tu faccia qualcosa di molto diverso eh.."
"Lo so ma...non cambieremo mai vita?"
"Io sinceramente sono più che soddisfatto di questa vita...lavoro tutta settimana in un ufficio dove odio tutti e dove tutti mi odiano..nel fine settimana voglio solo pensare a divertirmi..."
"Potresti pure lasciare l'ufficio di tuo padre...il tuo sogno era fare il fotografo...insomma ti ho sempre detto che sei fottutamente bravo"
"E io ti ho sempre risposto che non posso permettermi di lasciare il lavoro..perderei anche i soldi di papà.."
"E..? Insomma il fondo istituito da tuo nonno è tuo da quando hai fatto 21 anni...potresti dedicarti alla fotografia e mandare a fanculo tuo padre"
"Forse non sono ancora pronto...andiamo adesso?"
"Due minuti e arrivo" annuii poi andai sul balcone e mi accesi una sigaretta. Il panorama di Roma, in una serata di inizio estate era tutto quello che un ragazzo di 24 anni avrebbe potuto desiderare...mi sarei trovato una ragazza bellissima, l'avrei baciata, toccata, le avrei chiesto di venire a casa mia e poi ci saremmo divertiti...il giorno dopo mi sarei svegliato a mezzogiorno, sarei andato a correre per smaltire la sbornia e poi mi sarei preparato per quella del sabato sera...per 48 ore mi sarei scordato dell'ufficio, di mio padre e di tutto quanto...la mia vita era perfetta...

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Il "Met" in zona Ponte Milvio era uno dei locali più chic della capitale. Non che ci fossi mai andata ma la recensione su Internet diceva così...il dress code recitava "....miniabito, tacchi e sarai perfettamente a tuo agio nell'atmosfera modaiola di questo locale famoso per i cocktail e per l'atmosfera magica di uno dei luoghi più suggestivi della capitale"...il miniabito c'era, appena acquistato da Zara, argentato e nero, taglia 40 che avevo anche dovuto stringere leggermente sul seno dato che avevo una seconda normale, anzi praticamente scarsa...con due spilli messi strategicamente era diventato perfetto...sopra avevo messo una stola sempre argentata..ai piedi scarpe tacco 15...i miei lunghi capelli rossi, che erano rossi non per tinte o esperimenti ma rossi naturali erano tirati su in uno chignon disordinato e gli occhi verdi erano messi in risalto da matita e mascara nero...sulle labbra solo un filo di gloss...quando il taxi mi depositò poco distante dal "Met" presi un bel respiro e poi mi avviai forte del mio invito datomi da un ragazzo fuori dall'Università. Il biglietto recitava "Cocktail gratis venerdì sera"..almeno il primo sarebbe stato gratis, i successivi, indispensabili per darmi il coraggio necessario a portare a termine la mia missione li avrei pagati anche cari a giudicare dall'ambiente ma non mi importava...stavo per raggiungere il locale quando due ragazzi mi superarono, uno dei due mi diede una spallata.
"Cazzo..attento no?"
"Scusa bellezza..." il ragazzo si girò appena, giusto il tempo di scoccarmi un'occhiata con due meravigliosi occhi a metà fra il grigio ed il verde. Poi si rigirò salutando il buttafuori con un cenno...bellissimo ma anche strafottente e probabilmente figlio di papà...un buon candidato per la mia "prima volta" ma forse un gradino troppo in alto nella scala sociale per una comune mortale come me.

L'AMORE ESISTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora