Capitolo 20

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Dopo quella serata in discoteca sono soffiata via, per paura, forse. Ho chiamato Acacia per Cameron, avrei fatto la stessa cosa se ci fossero stati gli altri, ovviamente. Però non voglio avere più nulla a che fare con loro, sarà meglio per tutti.

Mancano tre settimane all'inizio della scuola e stamattina sono andata ad iscrivermi, prenderò il diploma quest'anno.

Vorrei prendere un appartamento per non pesare più su mia nonna, infatti sono più di mezz'ora cercando sul pc delle case con affitti bassi e un lavoro che paghi decentemente.

Entro in un sito a caso e vedo vari annunci.

Cercasi Baby Sitter giovane, per accudire i miei tre figli. Si offre vitto e alloggio.

Passo al secondo.

Cerco qualcuno che porti a spasso i miei due cani (razza chihuahua) tutti i giorni, tranne uno concordato con me.

Passo al prossimo.

Cercasi meccanico con alta esperienza.

Questo proprio zero. Continuo a guardare gli altri annunci ma nessuno fa per me quindi decido di contattare prima quella per i cani, poi in caso per fare la baby sitter.

Compongo il numero ed una signora mi risponde.

"Pronto"

"Stavo chiamando per il lavoro, l'annuncio sul sito per portare a spasso i cani"

"Oh scusi signorina, ma ho appena dato il posto."

Delusa la saluto e attacco la chiamata. Poi provo a chiamare quella per il servizio di Babysitting.

"Pronto?"

"Pronto. Chiamo per il lavoro di baby sitter."

"Scusi signorina ma non ci serve più, alla prossima" dice e mi attacca il telefono in faccia.

Non è proprio la mia giornata. Decido di farmi un giro, magari becco qualcosa.

Prendo una felpa nera ed esco di casa, monto in sella alla mia moto e faccio un giro per dei quartieri che non visitavo da tempo, ma poi penso al perché ho lasciato la gang e torno indietro, ma alla fine della via quando sto per uscire da Balzar Ave vedo un tabacchino e mi blocco per prendere le sigarette. No, questo vizio non mi è passato.

Parcheggio la moto e prima di entrare nel piccolo tabacchi mi tocco la vita dove c'è la cintura con la mia Calibro. In quartieri con Balzar Ave meglio averla sempre, una pistola.

Quando entro nel posto vedo che il tabaccaio è una donna sulla cinquantina con il seno rifatto e troppo trucco sugli occhi. Appena mi nota spegne la sua sigaretta nel posacenere sul bancone e alza lo sguardo su di me.

"Che ti serve, dolcezza?" Mi rivolge un sorriso falso quanto quei suoi denti d'oro; non ricambio il sorriso ma parlo: "Un pacco da venti di Marlboro Gold Touch" le passo i soldi e lei mi passa ciò che ho chiesto. Afferrò il pacchetto e mi giro per andare via ma qualcuno entra dalla porta proprio nel momento in cui sto uscendo, ma non è qualcuno a caso. Lui è Caleb White. Spero non mi riconosca, ma perdo tutte le speranze quando gli passo affianco e mi afferra per un braccio.

"Guarda chi si vede! Madison Beer! Pensavo di non rivederti più da queste parti, ma evidentemente mi sbagliavo."

"Caleb White, sempre straffotente e con un ego che ti lacera dentro senza fartelo ammettere." So dove devo parare per ferirlo, e so anche che se non lo ferirò io lui lo farà con me. "Yuri, come sta?" Il ghigno che fino a cinque secondi fa aveva sul viso passa immediatamente sul mio. E quando lo vedo sussultare capisco di aver colpito.

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