È sera e sono appoggiata al cofano della Camaro pronta per partire.
Eh si, siamo riusciti a finirla.
Tyler ha un po' di ansia e quindi Michael deve andare con lui.
Il suo avversario mi pare si chiami David Smith. Il nome della sua gang non l'ho mai sentito. Chi è che chiamerebbe November una gang?
Tyler sale al posto di guida e Michael in quello del passeggero, nella macchina di quel David invece sale una bionda ossigenata con delle culotte, perché quelli che porta non sono pantaloni.
Dopo il via le due macchine partono e in men che non si dica non sono più visibili, chissà a che velocità viaggiano. Questo percorso non l'ho mai fatto nemmeno con la moto e non lo conosco.
Michael Pov
-"Tyler attento! Porca puttana." Urlo mentre stavamo uscendo fuori strada.
-"Cazzo Michael, vuoi stare tranquillo?" Mi urla in risposta lui.
-"No, se hai intenzione di uccidermi.- dico più calmo -Ty ti sta superando." Gli faccio notare e lui accellera.
Riesco a vedere il traguardo quando sentiamo le sirene dei volanti della polizia. Sono lontani e quindi Tyler si blocca un attimo per far salire Madison, Acacia e altre tre persone -sempre della gang- per poi ripartire e seminare la polizia.
Madison Pov
Dopo un'ora siamo riusciti a seminare la polizia e Tyler sta parcheggiando davanti alla villa quando vediamo due volanti della polizia che ci aspettano.
Per fortuna Matt ha avuto la brillante idea di mettere dei vetri oscurati. Nash e Taylor fanno abbassare me e Acacia dietro i sedili in modo da non essere viste.
-"Ragazze, uscite dalla macchina quando la polizia è girata e fate finta di passeggiare, domani venite a pagarci la cauzione." Dice Michael per poi aprire lo sportello ed uscire assieme a Matt, Tyler, Taylor e Nash.
Quando vediamo che la polizia è girata di spalle apriamo delicatamente lo sportello e sgattaioliamo via. Facciamo un giro dell'isolato e noto che sono le quattro del mattino.
-"Mad hai sonno?" Mi domanda Acacia.
-"No tu?"
-"Andiamo al Red Bar?"
-"Mmh si dai."
Arriviamo alla villa e saliamo sulla mia moto per sfrecciare tra le strade fino alla periferia di Las Vegas.
-"Acacia, quel locale non c'è mai stato, vero?" Le domando indicando un insegna con un dado e delle carte da poker.
-"Ehm che io sappia no."
-"Ci entriamo? Sai giocare a poker?"
-"Per chi mi hai preso?" Dice alzando la mano per farla scontrare con la mia in un battito di cinque.
Entriamo e riceviamo occhiataccie da tutti questi uomini di mezza età.
-"Hey ragazzina lo sai che questo non è un centro commerciale?" Dice un tipo infondo che avrà una ventina d'anni.
-"Sai che chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni?" Rispondo a tono e in tutto il locale si alza un coro di 'ooooh'.
-"Sai contro chi ti stai mettendo, ragazzina?" Ora si è alzato e sta avanzando verso me e Acacia, che ancora non ha aperto bocca.
-"Madison calmati." Dice Acacia notando che ho stretto i pugni e le nocche sono diventate bianche.
-"Ooh ragazzi, abbiamo l'onore di avere qui la temuta Madison Beer, e tu devi essere Acacia Clark, no?" Fa per posarle una mano sulla spalla ma io lo precedo spostandola dietro di me.
-"Non toccarla!" Tuono verso il tipo.
-"Sei proprio come ti descrivono, sgualdrina."
-"Beh allora mi hanno descritto male perché sono tutto ma non sgualdrina."
-"Ah ma non eri tu la sgualdrina di Cameron Dallas?" Domanda con un ghigno in viso. Al sentir quel nome scoppio, e no, non piango, ma vado e lo prendo per il colletto sgualcito della maglietta e lo abbasso all'altezza del mio viso.
-"Ascolta, non ero la sua sgualdrina. Non-devi-più-nominarlo." Gli sto praticamente urlando in faccia. Si libera dalla mia presa e mi guarda stranito.
-"Cos'è non te l'aspettavi coglione?"
-"Porta rispetto."
-"Forse non ti hanno detto tutto sul mio conto: io porto rispetto a chi se lo merita."
-"Eppure da piccola eri così carina. Anzi no, ero aggressiva anche a tredici anni."
-"Chi cazzo sei?"
-"Oh ma non ti ricordi dell'amico di Karen?"
-"Come ti chiami?"
-"Vuoi sapere troppo. Ma anzi te lo dico, sono Slade."
Lo squadro un'ultima volta ma non mi ricordo.
-"Ascolta qui stiamo dando spettacolo vieni fuori che parliamo."
-"Ma tu non sei entrata per parlare ma per giocare no? Giochiamo. Se vinci ti dirò tutto."
-"E se perdo?"
-"Non ti dirò nulla, ovviamente."
-"Acacia vieni giochi anche tu."
-"Allora io ho il diritto a far giocare un mio amico."
-"Sono tutto ma non sleale, quindi si."
Ci sediamo al tavolo da poker. Acacia è davanti a me mentre Slade è alla mia destra e il suo amico alla mia sinistra.
Siamo quasi a fine partita.
-"All-in.- spingo le mie fiches al centro del tavolo. -Vedete o lasciate?"
-"Vedo." Dice Slade.
-"Vedo." Lo imita il suo amico.
-"Vedo." Acacia non esita un attimo. Si fida di me. Lei scopre le carte. Colore. Slade ha una copia. Vedo gli occhi e Slade sgranarsi, non se l'aspettava.
-"Non te l'aspettavi, eh?" Ghigno.
-"Sinceramente no. Hai stoffa ragazza."
-"Bene ho vinto. Chi sei?"
-"Tua sorella, Karen- comincia ma si blocca un attimo. -Si lo so chi è mia sorella, ma non so chi sei tu.-
-"Lei aveva quindici anni, credo. Era al primo anno di High School e aveva cominciato ad andare alle feste, fumare, stare con i ragazzi e beh... un giorno ad una festa l'ho conosciuta. Non per caso, voleva ketamina, e io gliel'ho venduta. Qualche festa dopo l'ho trovata vomitando nel vicolo di una discoteca, avvicinandomi ho notato che stava anche piangendo. Abbiamo fatto amicizia e qualche volta sono venuto a casa tua quando non c'erano i tuoi."
Sono confusa. Non mi ricordo di lui, eppure sono passati solo tre anni.
-"E perché non mi ricordo di te?"
-"Sono cambiato. Ho fatto piercing e tatuaggi. Ero uno zombie, sempre fatto, e anche il mio viso ne risentiva."
-"Oh." È tutto ciò che mi esce dalla bocca.
-"Ehm si va bene, ciao Slade. Mad andiamo." Dice Acacia per poi trascinarmi fuori dal locale.
-"Non ho più voglia di andare al bar. Torniamo alla villa."
-"Domani dobbiamo andare a tirare fuori Mich e gli altri." Mi ricorda Acacia.
-"Sali in moto che andiamo a casa. Almeno ci riposiamo un po'." Le dico per poi partire fino a casa.
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Waterproof Love
Fanfic«Loro non erano come tutti voi credete. Dietro quella storia ci stavano mille giri, litigi mai risolti, cose che nessuno di noi può nemmeno immaginare. Madison e Cameron non hanno mai avuto pace, e penso che mai l'avranno...mai.» //la storia contie...