Capitolo 26

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Quando siamo arrivate alla villa, Acacia ha deciso di non voler dire nulla a Taylor dato che ancora non se la sente.

Siamo tutti seduti sui divani e i ragazzi parlano di aneddoti divertenti di quando erano ubriachi. Acacia ride a crepapelle, seduta accanto a Tay, mentre io sono sulla poltrona che guardo gli altri divertirsi. Cameron non mi ha calcolato da quando io e la bionda abbiamo varcato la soglia. Tengo la testa basta finché non sento il mio nome. Alzo la testa e vedo Matt che fa fatica a parlare dalle risate.

"M-madi-son una vol-l-taa" non si capisce cosa stia dicendo, anche perché all'ultima parola è scoppiato a ridere. Non so che evento stia raccontando. Quando sposto lo sguardo da lui vedo che gli altri mi guardano, forse credono che racconterò io ciò che Matt non riesce a dire, o magari si aspettano che io cominci a ridere ricordando ciò che successe. Ma io non ricordo, quindi scuoto la testa e poi torno a guardare il ragazzo biondo che nel frattempo ha smesso di ridere e si è calmato, quindi riprende il suo 'epico'  racconto.

"Se non ricordo male eravamo a casa di Clelia Evans, la ricordate? La capo cheerleader del liceo. Be', Madison e Clelia non si sopportavano, infatti lei non invitava mai Mad alle sue feste. Una volta Madison decise di presentersi, così a caso, senza alcun invito; Clelia andò fuori di sé, e inizio ad urlare istericamente, per sbaglio la camicia le si aprì dato che alcuni bottoni erano saltati per il suo seno extralarge, e la nostra Madison colse la palla al balzo e le si avvicinò, mise una mano nel suo reggiseno e con lo stupore e le risate di tutti i presenti, le tirò fuori dal reggiseno metri di carta." Matt fa in tempo a concludere il racconto che scoppiò di nuovo a ridere, e gli altri lo seguirono. Io no. Ricordo quella sera, ero appena quindicenne e avevo litigato con i miei genitori, volevo far stare male qualcun altro per non sentirmi sola. Fare del male a qualcun altro mi fa stare bene, e Clelia era troppo irritante.

I ragazzi continuano a raccontare cose divertenti, ma adesso sono sempre aneddoti che mi riguardano, e io non ho voglia di starli a sentire quindi mi alzo e passando per la cucina esco in giardino, faccio in tempo a sedermi sul bordo della piscina che qualcuno esce dietro di me, non mi giro per vedere chi è, ma invece mi accendo una sigaretta e aspiro la nicotina. Vorrei mettere i piedi nell'acqua della piscina, dato che i ragazzi la tengono sempre pulita nonostante sia pieno gennaio, ma sicuramente è freddissima. Rimango con le gambe incrociate guardando l'acqua della piscina mentre Cameron si siede alla mia destra, e stiamo in silenzio. Si sente solo il nostro respiro e il rumore del vento, e capisco che adesso non c'è alcun bisogno di parlare, mi basta la mia mano stretta nella sua, mi basta sapere che lui è qui con me. Non penso a ciò che succederà domani, tra un mese, tra un anno, sono felice adesso, che altro posso chiedere di meglio? Ho diciassette anni e devo vivermeli al massimo, forse riprendendo a mangiare, forse smettendo di fare uso di coca e ketamina, forse smettendo di bere cose pesanti. O forse semplicemente imparando a capire che al mondo non sono nessuno e che devo adeguarmi a tutto questo. Come dice il Cappellaio 'Il segreto, Alice, è circondarti di persone che ti facciano sorridere il cuore. È allora, solo allora che troverai Il Paese delle Meraviglie.' e questa volta voglio davvero trovarlo il paese delle meraviglie, perché non basta essere innamorata ed amare, non basta avere delle amicizie che non mi conoscono. Non basta. Devo aprire gli occhi e capire che non posso tenere il muso ai miei genitori, perché loro sanno che fin quando lo farò sono debole, invece devo andare da loro e dirgli che li perdono, che non mi importa di ciò che hanno fatto, li perdono per non vivere con quel peso nel cuore. Li perdono ma non darò loro la mia fiducia, devo smetterla di essere chi sono e devo trasformarmi in chi sarò. Perché non so se domani sarò ancora qua, non so nulla del futuro quindi devo fare tutto quello che ho sempre rimandato al futuro. Devo perdonare Caterina, Jenna e Bella, devo lasciarle nel passato. Devo fare tutto questo non per loro, ma per me.

Giro lo sguardo verso Cameron e sorrido, mi alzo e lasciando la sigaretta quasi finita nel posacenere entro dai ragazzi, li saluto ed esco salendo sulla moto e andando dritta a casa dei miei.

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E niente, Acacia tiene la bocca chiusa e Madison, dopo quello che Matt ha detto sul suo passato, decide di cambiare. Ci riuscirà o verrà bloccata dall'orgoglio?

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