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"Ma questi due fanno sempre così?" borbotta Hayden mentre usciamo dall'acqua e mi stendo accanto a lui.

"Anche peggio, di solito tentano di uccidersi almeno una volta al giorno." dice Elliott sbadigliando, ormai abituato al nostro insultarci di continuo.

"Due biscottini allo zenzero, vomitevoli" borbotta Blake cinico come non mai.

"Hai dormito male per caso piccola principessa sul pisello? E poi non dovevi essere con la tua ragazza?"

"Sono più che certo di non essere io quello che ha dormito sul pisello stanotte, vero Jason?" chiede provocatorio all'amico che non risponde e se la ride. "Voi donne siete come la maionese se vi sbattiamo troppo impazzite e vi vengono strane idee, aveva cominciato a parlare di accasarsi con la scusa del vostro matrimonio così le ho dato due botte e ciao tornate a fanculo dov'eri, mica mi sono bevuto il cervello, IO" brontola guardando Jason e io faccio lo stesso, nella speranza che dica qualcosa.

"Nemmeno io te l'assicuro"

"Contento tu, a me sembri un cucciolo a cui stanno per tagliare via le palle solo che ancora non lo sa e quindi rotola tranquillo in giardino"
"Dimmi la verità quanto deve averti friendzonato male la ragazza che ha infranto i tuoi sogni d'amore eh?" dico seria, e lui mi lancia un occhiata glaciale, ho fatto c'entro. Jason scoppia a ridere, evidentemente sa qualcosa e io non posso evitare di gonfiarmi l'ego.

"Questa brucia amico" gli fa lui attirandomi al suo petto. Prima che lui possa aggiungere qualcosa, un gruppetto di ragazzi si ferma davanti a noi uno di loro mi chiama e resto stupida nel vederlo, mi è venuto a trovare in ospedale una volta ma poi ci siamo persi di vista. Sento come un lamento provenire dalle mie spalle e non so chi tra Jason e Cameron lo guarda peggio.

"Hamilton" dico a mo di saluto alzandomi in piedi per salutarlo come si conviene.

"Dallas ci sei anche tu, un vero piacere rivederti" dice ironico accennando un sorriso.

"Ancora vivo sei? Hai salutato, hai fatto la scenetta da Ken palestrato ora ciao vai a mostrare gli addominali altrove, che tanto è gia impegnata con lui " dice indicando Jason e tutti lo guardiamo come se avesse perso qualche rotella. Ignora il moro che intanto si imbroncia sempre più e dopo aver scambiato qualche chiacchiera di cortesia si congeda e continua per la sua strada.

"Quanto lo odio, guarda come cammina, come se la piscina fosse sua, sbruffone"

"Cammina normalmente" rintuzzo solo perchè mi piace vederlo infuriato.

"Non lo difendere, e guarda come respira a pieni polmoni, siamo a Londra mica nel montana qui l'aria è inquinata piena di smog cosa ti respiri così, un embolo ecco cosa ci vuole così poi vede com'è bello respirare" bofonchia mentre si getta tonfo sulla brandina dopo aver sistemato in modo compulsivo l'asciugamano.

"Posso sapere chi è?" chiede Jason mentre io me la rido come una cretina.
"Un sacco di scorie radioattive con cui è uscita solo per farmi rosicare come un castoro, e che non ha fatto altro che sbattermelo in faccia ogni mattina con quell'aria da principe azzurro gne gne gne."

"Bene a sapersi" bofonchia lui.

"Certo che sei al sole da poche ore e già ti sei abbronzato" cambio argomento con un sorriso sperando i riuscirsi.

"No farfallina, non è abbronzato e il veleno del fegato che lo pigmenta, gli rode in un modo impressionante, basta guardarlo." spiega Blake e lui gli lancia un occhiata gelida prima di di liquidare tutti con un segno della mano e farmi riattaccare a lui.

Quando il sole ha finalmente asciugato i nostri indumenti e si è fatta ora di Pranzo torniamo a casa seguiti dagli altri per il solito Brunch che si tiene a casa mia, ho provato a divincolarmi con la scusa di Fred Larry e Blake ma ovviamente ho ottenuto l'effetto contrario da parte di mio padre.

"Più gente c'è meglio è, e la gente nuova porta sempre tanta allegria! I tuoi amici sono sempre i benvenuti tesoro abbiamo un giardino così grande per cosa se no?" Ha detto sorridendo sornione, e io non ho potuto che cedere sapendo che sarebbe stata un sfida persa in partenza.
"A te la moto ti mancava, cose non fossi già abbastanza un pericolo in macchina, o anche a piedi" dice ridacchiando il biondo e un coro dietro gli da ragione.
"Grazie per la fiducia." borbotto. Metto il casco e dopo aver fatto il dito medio vado via a tutta velocità sapendo bene che Jason mi urlerà contro, per aver corso tanto ma adesso non mi importa.

Arrivo a casa, parcheggio la moto e subito mio padre attacca con la ramanzina sul trabicolo infernale come è solito chiamarlo che secondo lui dovrei far rottamare all'instante. Non ci penso nemmeno io amo quella moto e non la rottamerei mai. Squadro mio padre dalla testa hai piedi e un ghigno divertito mi si forma sulle labbra.
"Si ho messo i jeans, avevo dimenticato quanto fossero comodi" borbotta e io scoppio a ridere, ormai erano anni che non vedevo indossare qualcosa del genere a mio padre che di solito si rinchiude sempre nei suoi abiti eleganti. Così sembra quasi un ragazzino, se non fosse per qualche ruga che gli contorna gli occhi verdi.
"Stamattina non hai fatto colazione" mi rimprovera.

"Infatti ho fatto il pranzo di natale, mentre andavo in piscina mi sono fermata in quella tavola calda nuova e ho mangiato praticamente qualsiasi cosa, Dio se si mangia bene" dico con gli occhi che brillano ripensando a tutte quelle prelibatezze. Mio padre scoppia a ridere e borbotta qualcosa sul fatto che a quanto pare non doveva più aver timore di un mio eventuale sciopero della fame. Anche Alan ha smesso di chiedermi cosa mangio a colazione, ma nonostante questo ogni volta che vado lì mi rimpinza di cibo dicendo che comunque se sono così magra vuol dire che non ho ancora mangiato abbastanza. Finalmente anche gli altri arrivano, solo a pensare a quel cibo divino mi è venuta di nuovo fame e non vedo l'ora di mangiare.

Look Past the End 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora