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Naomi

Ho sempre preferito il freddo al caldo, poiché una volta coperta il freddo passa mentre per il caldo c'è ben poco da fare.

Il freddo del cuore però è diverso, nessun maglione o coperta può farlo passare è quel genere di freddo che solo un abbraccio può scaldare.

Ho passato gli ultimi quattro giorni a cercare di colmare il vuoto, la mancanza più forte la sento di sera nel letto prima di addormentarmi. Ma mi sono rimboccata le manica e cerco di andare andare avanti, a volte però mi perdo a fissare il nulla e la mia mente viaggia dritta da lui. Dovrebbero essere i giorni più felici della mia vita, quelli che precedono il mio matrimonio ma non è così, sono qui a cercare di raccogliere le forze per dire a tutti che in realtà non ci sposiamo più, a trovare le forze per affrontare i suoi occhi color giada e infine per affrontare i sensi di colpa per aver rovinato il compleanno a mio padre.

"Naomi, possiamo andare" dice Hayden, nonostante non c'è ne fosse bisogno è venuto in treno fin qui, insieme a Cameron così da portarci a casa, non ne capisco davvero l'utilità ma non controbatto, guidare con la testa tra le nuvole non è proprio il caso. Annuisco ed entro semplicemente in macchina. pochi minuti e partiamo. Appoggio la testa al finestrino e guardo la natura e i paesaggi scorrere sotto i miei occhi.

"Ho fatto come hai detto gli altri ti aspettano all'appartamento" dice febbrile Hayden.

"Non ci sono anche quei due spero"

"No, sta tranquilla."

"Lui è già tornato?"

"Ecco vedi, non ho voluto dirti niente per non peggiorare la situazione ma Jason è sparito senza dire niente a nessuno, ha preso le sue cose ed è andato via, mi ha informato Magdalia quando sistemando si è accorta che non c'erano più i suoi vestiti. Cameron lo ha incontrato di sfuggita, all'appartamento per il resto nessuno ha più avuto notizie." Ed ecco l'ennesima dimostrazione di quanto io valga infinitamente poco, avrà di certo saputo che ho fatto sbattere fuori la sua biondina e ha preferito seguirla. Dopo questa notizia ogni parola che volevo dirgli mi risulta superflua. Se si aspetta che lo insegua anche stavolta però ha fatto male i conti.

Ha preferito andarsene che affrontarmi, come un ladro, senza nemmeno salutare e per me è davvero abbastanza.

"A cosa stai pensando?"

"Penso che dovresti muoverti perchè devo fare la pipì" bofonchio seriamente e in parte è anche vero. Mi guardano un attimo perplessi ma non aggiungono altro e dopo un abbondante mezz'ora siamo finalmente a Londra.

Pensavo che Cameron mi sarebbe stato addosso adesso che sono di nuovo libera ma si comporta come ha sempre fatto negli ultimi mesi nonostante Hayden e Loren cercano in tutti i modi di farci avvicinare, e gli sono grata di ciò in questo momento non sono dell'umore adatto per le sue follie ne per quelle di nessun altro a dire il vero. Peccato che i due sembrano non capirlo, mi stanno addosso come sicari e mi stressano più di quanto non lo sia già di mio, non possono rispettare il mio dolore e basta?

Ci fermiamo prima a casa e finalmente posso usare il bagno, non vado nemmeno al piano di sopra, so che farlo e vedere nuovamente gli spazi vuoti che ha lasciato la sua assenza mi prosciugherebbe le energie e ora più che mai devo essere forte.

Lasciamo Prado con Magdalia e raggiungiamo gli altri, in mezzo a loro c'è anche Marcus, che ormai fa coppia fissa con Ruxy, tutti sembrano molto allegri, e Elliott mi dispensa subito un abbraccio che uso per farmi ulteriore forza, rovinerò il morale a tutti ma devo farlo, sono sicura che avranno altre tremila cose da fare piutosto che sprecare il loro tempo ad aspettare qualcosa che non si terrà.

"Sei tornata finalmente eh? Com'è stato il viaggio?" Chiede pimpante Fred ma il suo sorriso vacilla appena vede che non sono in vena di scherzi, ignoro la domanda e faccio semplicemente cenno a tutti di sedersi, vorrei dire a quel francese maledetto di andare via, ma tanto Clair lo verrà comunque a sapere e ne gioirà lo stesso.

"E' successo qualcosa?" chiede Molly improvvisamente seria.

"Non userò mezzi termini, non sono in vena perdonatemi. Io e Jason ci siamo lasciati, e non torneremo insieme. Lui ha preferito sparire come al solito, e io non lo andrò a cercare stavolta." rimango di una calma che quasi spaventa anche me come se stessi parlando di un argomento qualunque mentre ogni organo che compone il mio corpo si lacera, riesco a sentire lo stomaco contorcersi ma tengo tutto dentro.

"Ma perchè cosa è successo?"

"Non mi va di parlarne ora, sapete già quanto basta per il momento, ma non è tutto. Non tornerò a Boston e neanche ad Harvard, quindi probabilmente questi sono gli ultimi giorni che passeremo insieme prima di parecchio tempo." Gli occhi dei presenti si granano, vedo un paio di bocche cercare di trovare le parole ma sembrano morirgli sulla punta della lingua, non dovrei lasciare l'università me ne pentirò un giorno ma non posso tornare lì, rischiare di incontrarlo mano per mano con altra, con lei. O anche solo frequentare da sola i posti che prima frequentavo con lui. Sono una codarda, ma questa è la mia scelta mi immergerò nel mio lavoro, riprenderò la direzione della mia società e mi lascerò assorbire completamente fino a non avere più le forze di pensare.

"Non puoi farlo! Non per lui!" esclama Ruxy e tutti gli altri annuiscono.

"Non è per lui è per me, sappiamo tutti che per quelle come me, la laurea è solo un accessorio, e voglio solo concentrarmi sul lavoro adesso, questa è la mia decisione spero solo possiate capirlo." concludo ed esco da quella casa lasciando loro spaesati, il solo vedere quel divano mi provoca i conati non riuscivo più a resistere.

"Tutto ok?" domanda Hayden.

"Si possiamo andare" dico semplicemente, non so fino a quando potrò resistere con questa facciata prima di crollare ma spero abbastanza a lungo.

Look Past the End 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora