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Tra tutto ciò che mi è passato per la testa, questo era in assoluto l'ultimo dei miei pensieri. Tutta una serie di circuiti nella mia testa sembrano segnare tilt, ma grazie al cielo riesco a recuperare la lucidità necessaria per fare un ragionamento di senso compiuto.

Hayden non sopporta Jason potrebbe essersi inventato tutto per mettere zizzania, lui è sempre stato sincero con me, non farebbe mai una cosa del genere, per lui sarebbe come mancare di rispetto a sua madre. Non credo ad una sola parola.

"No, è impossibile, Jason non farebbe mai una cosa simile, per lui sarebbe come mancare di rispetto a sua madre, ci tiene un sacco a queste cose" dico convinta ma quando vedo gli occhi di Loren addolcirsi e passarmi il suo cellulare, le mie sicurezze iniziano a vacillare e quando gli occhi mi cadono sullo schermo ogni mia certezza svanisce e un ondata di freddo mi attraversa. Guardo la foto come alla ricerca di un qualcosa un appiglio che mi faccia capire che non è lui, o che è una foto vecchia. Lei è a cavalcioni su lui, e le loro labbra sono unite. I tatuaggi sulla mano mi confermano che è proprio lui e anche lo sfondo.

Il dolore che provo e così grande che nemmeno le lacrime riescono ad uscire rimangono intrappolate nella melma di dolore, congelano anch'esse come ogni parte di me. Non dico nulla rimango in silenzio.

Respirare è diventato all'improvviso faticoso l'aria non riesca a oltrepassare l'enorme groppo in gola. Fa male terribilmente male e non ero minimamente pronta, ho preso in pieno un palo e adesso non posso far altro che guardare mentre ogni mio sogno o progetto  sgretolarsi. Nella testa sento quasi rimbombare la sua voce che mi riempie di cazzate. Perchè sempre a me?

"Naomi tutto bene?" che domanda assolutamente insensata, ho appena scoperto che l'uomo che amo sta con un altra, due settimane prima del mio matrimonio come dovrei stare?

"Si, va tutto splendidamente" dico come un robot fissando il vuoto.

"Ci sono anche altre foto, in camera da letto"

"Perfetto" dico riportando gli occhi su telefono iniziando a scorrere, e da masochisti ma mi sembra talmente surreale devo vedere. Non si vede molto sono sotto le lenzuola ma si vede chiaramente che non stanno giocando a carte. In realtà il viso di lui non si vede ma non serve.

"Si è fatto tardi, ci penso io alla cena, Cameron resti anche tu?" chiedo accennando un sorriso finto e i due mi guardano sconvolti, e incapaci di parlare annuiscono. Vorrei dirgli non sono impazzita ma che non so proprio che dire, mi sembra di aver ricevuto una forte mazzata in testa, credo di essere sotto shock o qualcosa di simile. O forse mi sono solo rotta troppe volte e questo è solo il punto di non ritorno.

Quante volte puoi riparare un piatto rotto? Una, due, Tre al massimo, poi i pezzi iniziano a farsi troppo piccoli alcuni diventano polvere, e non si può più riparare, e questo che deve essere appena successo.

Mi dirigo in cucina e in maniera meccanica preparo la cena, ignorando lo sguardo fisso dei due.

Devo parlare con Jason, ma non per telefono di persona, deve dirmelo guardandomi negli occhi che mi ha tradito. Dopodichè vedrò il da farsi, di sicuro è finita. L'ho amato per i suoi valori ferrei che a quanto pare non esistono, quindi non avrebbe senso continuare.

Come ha potuto farlo?

Ma soprattutto come ho potuto affidare il mio cuore nuovamente a qualcuno dopo tutte le coltellate ricevute? Ci provo ogni volta, ci spero, penso che le cose cambiano, ma niente cambia mai resto sempre scottata ed è solo colpa mia.

Mi siedo al tavolo insieme ai due e mangiano nel silenzio più assoluto, evito i loro sguardi e mi concentro a guardare l'orologio con le lancette ferme da chissà quanto tempo.

Finita la cena mi metto subito a letto, non saluto nemmeno Cameron che credo da quel poco che ho sentito che ha deciso di rimanere almeno per stanotte.

Quando Loren viene a letto, fingo di dormire, non voglio assolutamente parlare adesso. Quando finalmente ha preso sonno. Mi dirigo in terrazza e mi raggomitolo in me stessa ai piedi del muro. Mi sembra di essere stata scaraventata in una vita che non mi appartiene, la testa inizia a fare pensieri che una persona del mio stato non dovrebbe mai fare, in momenti del genere non si dovrebbero prendere decisioni ma tanto riflettere sulle cose non cambia nulla, non si è mai abbastanza attenti, non si sono mai prese precauzioni a sufficienza, quando si tratta della vita c'è sempre un fattore di rischio non indifferente.

Mi alzo di scatto, e con ancora le ciabatte e il pigiama, afferro la torcia e inizio a percorrere la montagna alla ricerca della linea per una telefonata, non mi importa di quanto possa essere pericoloso, non ho nulla da perdere stanotte.

Arrivati al famoso masso proseguo ancora e finalmente riesco a trovare una rete abbastanza solida. Cerco il suo numero e faccio partire la chiamata, squilla un paio di volte a vuoto e mi tocca richiamarlo ma poi risponde, ha la voce assonnata segno che stava già dormendo. Sentirlo mi provoca un dolore così forte che mi chino qualche attimo poggiandomi sulle ginocchia per riprendere fiato.

"Mocciosa mi senti?"

"Si adesso si" dico cercando di tenere la voce ferma.

"Come mai chiami a quest'ora? Non te ne sarai andata di nuovo in giro di notte spero, hai una voce strana è successo qualcosa?"

"Solo un brutto sogno" mento "volevo sentire la tua voce, ora va meglio torna a dormire"

"Sei sicura? Vuoi che torni?"

"No, sono sicura, vado"

"Palla di pelo"

"Si?"

"Lo sai che ti amo vero?" i muscoli dello sterno mi si contraggono come se cercassero di tenere tutto insieme, mentre una lacrima solo una scivola dal mio occhio destro per finire nell'erba.

"Buonanotte" dico e la voce malferma tradisce le mie emozioni, ma riattacco prima che possa aggiungere altro e dalla rabbia o forse dolore scaravento il telefono contro un albero per poi abbandonarlo lì ormai in frantumi. Ritorno a casa a passo svelto, il silenzio intorno a me inizia a farsi inquietante e tutto questo scuro non aiuta.

Non ci metto molto ad arrivare e proprio dinanzi al cancello trovo Cameron che mi guarda in cagnesco.

"Dove sei stata? Ti sembra ora per uscire mi hai fatto prendere un colpo"

"Sono solo andata a fare due passi."

"In pigiama e ciabatte nel cuore della notte? in questo posto deserto, senza avvisare. Sai quante cose non belle mi sono passate per la testa? Non puoi fare così devi parlare Naomi, devi farmi capire ciò che ti passa per testa."

"Vuoi sapere cosa mi passa per la testa? Il nulla cosmico, balle di fieno incluse. Il mio mondo ha smesso di girare mi manca la terra sotto i piedi e scusa se sono sconvolta ma in caso non te ne fossi accorto io una cosa del genere proprio non l'aspettavo, non da lui non dopo quello che c'è stato tra noi. Sto solo cercando il modo di reagire." 

Look Past the End 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora