Capitolo 11

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<Sei diventato forte Gohan> commentò Junior durante il loro allenamento.

Entrambi sferravano colpi pazzeschi e Junior non poté non pensare al piccolo mezzosangue di tre anni nel bosco da solo e spaventato.

Quella notte Junior lo aveva sentito, aveva sentito le sue emozioni mentre accarezzava i capelli al piccolo mentre dormiva e si era ripromesso di non fargli mai succedere nulla di male.

Aveva addirittura sacrificato la sua stessa vita per proteggerlo, cosa che mai si sarebbe aspettato di fare per qualcuno.

Aveva aspettato, ben tredici anni, per far diventare grande Gohan e, magari dichiararsi a lui approfittando del grande rapporto che i due avevano istaurato.

Ma poi, quando lo aveva visto assieme a quella terrestre, non era riuscito a rivelargli i suoi sentimenti.

Per questo decise di stare in disparte dato che, un suo solo sorriso, riusciva a scaldargli quel cuore di ghiaccio che, un piccolo saiyan, gli aveva sciolto.

Junior non era più il namecciano scontroso di una volta, era diventato più docile e pacato stando però sempre rintanato nella foresta ad allenare i suoi poteri.

Più volte gli era stato consigliato da Bulma di trovarsi una ragazza dato che molte, moltissime, donne gli facevano la corte; ma lui aveva sempre rinunciato all'idea dato che, il suo cuore e tutto di sé apparteneva ad un'altra persona.

<Quasi quasi riesco a batterti> gli disse Gohan risvegliando il namecciano da quel piccolo momento di riflessione.

Junior sorrise dolcemente tentando di non farsi vedere dal suo ex allievo per poi afferrarlo al polso e abbatterlo al suolo.

<Mai pensare che il maestro sia diventato debole> lo schernì il namecciano mentre Gohan si rialzava da terra massaggiandosi il sedere.

All'affermazione di Junior il mezzosangue ridacchiò per poi incastrare i suoi occhi neri con quelli altrettanto neri di Junior.

I due rimasero a fissarsi minuti che, come ogni cliché, parvero ore o, addirittura, giorni.

Gohan si sentiva bene, adorava stare con Junior fin da quando era piccolo nonostante, all'inizio, gli incutesse parecchio timore.

Junior sentiva come il proprio cuore stesse per scoppiare, ci aveva messo tutta la propria forza di volontà per non urlare di gioia come una femminuccia alle prese con la prima cotta.

<Junior, io...> sussurrò Gohan sentendo il proprio stomaco fare le capriole alla vista del guerriero che, per lui, emanava una grandissima bellezza.

Il mezzosangue fu interrotto dallo squillo del proprio telefono.

Sbuffò leggermente alla vista del nome di Videl sulla schermata per poi premere il tasto verde.

<Dimmi Videl> disse leggermente scocciato facendo smettere a Junior di sorridere diventando di nuovo serio.

<Si Videl, no Videl, mi sto allenando non posso, ti ho detto che non posso, uffa, va bene> disse Gohan al telefono sbuffando rumorosamente alla chiusura della chiamata.

<Devo andare con Videl a fare delle "commissioni importanti"> disse il mezzosangue mentre ridicolizzava la voce della ragazza.

<Va bene allora, io continuerò ad allenarmi nella foresta> gli rispose Junior annuendo per poi nascondersi nella foresta per scaricare tutta la sua rabbia e frustrazione.

Gohan volò via dal luogo dove i due si erano allenati sentendo una strana sensazione all' altezza del petto.

***

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