Capitolo 17

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<Dobbiamo essere il più silenziosi possibile> ricordò loro Re Vegeta mentre si aggiravano per i corridoi della navicella.

<Io non ho molto tempo a disposizione però> disse loro Gotenks.

Per tutta la durata del combattimento, il guerriero aveva optato di non trasformarsi in super saiyan, onde evitare di sprecare la mezz'ora che aveva a disposizione.

Ma il tempo scorreva e Goten e Trunks non sarebbero potuti rimanere fusi ancora per molto.

Bardak osservava attentamente ogni particolare di quello che incontrava nella navicella. Sentiva un cattivissimo presentimento; come se Paragus li stesse attirando lì dentro per tendere loro una trappola.

<Non siamo soli> annunciò quando vide due guardie alla fine del corridoio che stavano percorrendo.

<È immensa questa navicella> commentò Gotenks prima di sentirsi la bocca tappata dalla mano di Bardak.

I tre si nascosero e Gotenks morse la mano al nonno con la quale temeva chiusa la bocca del guerriero.

<Maledizione, maledizione, maledizione!> esclamò Bardak iniziando a saltellare sul posto mentre si teneva la mano tentando di placare il dolore.

<Zitto idiota o ci farai scoprire!> esclamò il re tirando Bardak a sé per farlo stare fermo mentre con una mano gli teneva la bocca chiusa.

<Hai sentito?> chiese una delle due guardie mentre si avvicinava lentamente alla fronte del rumore. <Si> gli rispose il compagno seguendolo.

<Ciao> li salutò Gotenks facendo la sua apparizione.
I due vennero bloccati dal guerriero che li uccise con un colpo secco della mano mentre il re tentava di far stare ancora zitto Bardak.

<Che dolore> si lamentò la terza classe una volta lasciata dalla presa ferrea del re.

Mentre Bardak si toccava la mano per testare la sua funzionalità, i tre si avviarono alla ricerca delle riserve delle guardie che uscivano ogni qualvolta si decimavano quelle in campo.

<Mi chiedo dove possa tenere tutte queste guardie in una navicella di queste dimensioni> commentò Re Vegeta mentre continuavano ad aggirarsi nella navicella.

Sì, era grande, molto grande, ma non abbastanza per contenente tutti i soldati che ci uscivano e Broli e Paragus che erano di enorme stazza.

<Forse li ho trovati!> esclamò Gotenks sbirciando nello spioncino di una porta.

<Fa vedere> disse Bardak spingendo via Gotenks per guardare anche lui.

<Ehi> si lamentò Gotenks incrociando le braccia al petto. <Non puoi fare il prepotente> disse poi attaccando il nonno che si ritrovò spiazzato.

<Non sono prepotente>

<Invece lo sei>

<NON È VERO>

<SI CHE È VERO>

Mentre i due si davano dei leggeri schiaffetti sulla nuca, re Vegeta alzò gli occhi al cielo per poi abbassarsi per osservare dello spioncino cosa c'era nella stanza.

E li vide: cento, duecento guerrieri uno accanto all'altro, talmente stretti che sarebbero potuti morire stritolati. Davanti a loro c'era una porta scorrevole, dalla quale uscivano cinque soldati alla volta.

<Sono loro> disse Re Vegeta facendo bloccare i due mentre Gotenks teneva fermo il braccio di Bardak, pronto a lasciarci sopra un morso.

<La smettete? Siete tremendi> li sgridò facendo abbassare loro il capo mentre si avvicinavano al re.

Non Te Ne AndareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora