Capitolo 15

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<Non lo so, ma tu stammi sempre accanto>

<Sempre>

Che cosa voleva Vegeta ora?

Governare sul suo pianeta? Ritornare ad essere l'originario sadico principe dei saiyan? Avere un compagno diverso da Goku? Dimenticarsi di lui e di suo figlio Goten?

No.

Vegeta voleva svegliarsi ogni mattina ritrovandosi chiuso in una trappola mortale, ovvero le braccia di Goku, che lo tenevano stretto.

Voleva sentirlo russare la notte per poi lamentarsi la mattina ricevendo baci e abbracci come scusa.

Voleva arrabbiarsi con Goku  per ogni minima cosa per poi rotolare con lui tra le lenzuola scambiandosi baci e carezze.

Voleva sentire tutto quello che i suoi figli avevano da raccontargli ogni volta che uscivano da scuola.

Voleva stare seduto con loro al tavolo del salone ad aiutarli a fare i compiti mentre Goku osservava i loro libri come se fossero una cosa venuta dallo spazio.

Voleva combattere, sì, ma al fianco di Goku.

Voleva essere sicuro di essere sempre protetto e sicuro come solo Goku lo faceva sentire.

Voleva inventare nuove tecniche di attacco durante i suoi allenamenti con quella stupida terza classe.

Voleva tornare sfinito dagli allenamenti per poi trovare conforto tre le braccia del Son.

La sua vita era sulla Terra, non sul pianeta Vegeta.

Al diavolo le regole saiyan!

Lui sarebbe rimasto sul suo pianeta, la Terra.

<Sempre> ripeté Vegeta intrecciando la sua mano con quella del Son mentre, piano piano, la navicella si avvicinava sempre più.

Goku ricambiò la presa capendo che, in quel semplicissimo sempre, c'erano molte più parole non dette.

<Tutti ai vostri posti!> esclamò Brok facendo nascondere Goku, Vegeta, Trunks, Goten, Bardak e il re, in attesa di sfoderare la loro potenza una volta uscite dalla navicella le guardie più forti.

Zorb e Brok invece, aspettarono nascosti che la navicella atterrasse per posizionarsi nel massimo silenzio nei due rispettivi punti ciechi.

Junior, Crilin e Gohan rimasero fermi dov'erano aspettando che il loro compito, ovvero fare da esca, iniziasse.

Una volta atterrata la navicella, Zorb e Brok, senza il minimo rumore, si posizionarono rispettivamente sulla cima e sul fondo della navicella in attesa della fuoricuscita delle guardie.

Attirandole con la propria coda per poi spezzare loro il collo con un movimento secco della mano mentre con l'altra tenevano loro la bocca chiusa, Zorb e Brok riuscirono a fare fuori tutte le guardie uscite.

<Hanno capito il nostro gioco> commentò il re quando vide che non uscivano più guardie dalla navicella.

<Paragus è furbo> continuò torturandosi la barba mentre Goku e Vegeta stavano pronti ad intervenire alla minima occasione.

Dopo un po' di tempo nel quale nessuno più usciva dalla navicella, dieci guerrieri fecero il loro ingresso mentre ghignavano.

<E così siete solo il tre a sfidarci?> chiese uno con le braccia incrociate al petto mentre i tre guerrieri si preparavano al combattimento.

<Ciao Yafen, come al solito ti schieri dalla parte dei più stupidi> lo salutò Brok uscendo dal suo nascondiglio.

<Brok, il tuo re non c'è oggi a salvarti?> lo istigò Yafen facendo irrigidire il volto del saiyan.

Non Te Ne AndareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora