Capitolo 18

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<Trunks devi muoverti> lo rimproverò Goten volando ad una velocità incredibile.

Il padre era stato chiaro: dovevano essere veloci per non rischiare la sua morte.

Era assurdo che, in pochissimo tempo, Broli fosse riuscito a compiere quella strage: tutti i loro amici erano feriti gravemente e i loro genitori non avevano un attacco che potesse sconfiggere il mostro.

<BALZAR> urlò Goten mentre salivano la colonna che li avrebbe portati al palazzo del supremo, destando l'enorme gatto bianco dal suo pisolino.

<Ragazzi, come mai tutto questo baccano?> chiese il gatto alzandosi dalla sua grandina per poi prendere il bastone precedentemente poggiato a terra.

<Hai dei fagioli?> chiese Goten, entrando in quello spazio al di sotto della casa di Dende, non ricordando cos'altro gli avesse detto il padre riguardo i fagioli.

<Si che ho i fagioli, adesso ve li vado a prendere e semmai facciamo una bella zuppa> disse Balzar facendo inarcare il sopracciglio a Trunks per l'affermazione del gatto.

Davvero il padre li aveva mandato fin lassù per una zuppa?

<No aspetta non erano dei fagioli normali...> lo fermò Goten toccandosi il mento tentando di ricordare.

<Forse intendi i miei fagioli magici?> chiese il gatto facendo illuminare il volto del piccolo saiyan.

<Sì, proprio quelli> disse il piccolo saltellando felice sul posto mentre il fatto si allontanava un attimo per prendere i fagioli.

<Che sono questi fagioli magici Goten?> chiese Trunks facendo fare spallucce al fratello.

<Non lo so, papà mi ha solo detto di prenderli velocemente> rispose il fratello minore mentre il gatto ricompariva all'interno di quello spiazzo.

<Sei fortunato, giusto ieri ho raccolto circa una decina di fagioli dalla pianta. Ecco tieni> gli disse il gatto porgendo il sacchetto, contenente i fagioli, a Trunks.

<Ora dobbiamo solo trovare i nostri genitori> disse Trunks una volta ripreso il volo.

<Si e dobbiamo farlo in fretta> gli rispose Goten aumentando la sua velocità.

                               ***

<Sono qui Zorb> disse Bardak stando accanto al compagno.

<Smettila di essere così protettivo> lo sgridò Zorb tentando per l'ennesima volta di rialzarsi senza nessun successo.

<Stai fermo> gli disse Bardak preoccupato mentre Zorb si slegava la fascia rossa sulla fronte.

<Quando mi dicevi che non serviva a niente questa cosa> gli ricordò poi ignorando completamente l' avvertimento di Bardak mentre si fasciava la ferita alla gamba facendo diminuire la fuoriuscita del sangue.

<Aiutami ad alzarmi> disse poi tenendo la mano al compagno.

<Non ci penso proprio. Adesso tu vieni al sicuro con me e poi io tornerò sul campo di battaglia. Non voglio perderti di nuovo> gli disse Bardak facendo sbuffare sonoramente Zorb.

Era diventato super, mega, iper, protettivo da quando era tornato in vita e Zorb non ce la faceva più. Per due mesi Bardak era stato attentissimo ad ogni movimento del compagno ed era stato sempre pronto ad intervenire. E questo aveva stufato Zorb. Prima della sua morte erano molto più competitivi mentre ora Zorb non poteva più farlo sennò Bardak iniziava la sua solita predica.

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