13. Un grande gesto d'amore

2.1K 212 42
                                    


Fobos arrivò da Ercole con la disperazione negli occhi e l'eroe capì subito che al ragazzo era capitato qualcosa.

Il dio della paura gli raccontò ogni cosa e scoppiò a piangere fra le braccia del compagno.

Quest'ultimo lo strinse a sè e lo cullò fino a farlo addormentare.

Lo portò nel letto che avevano diviso in quei mesi e lo osservò a lungo mentre dormiva.

Lacrime di dolore cominciarono a scendere dai suoi occhi e lui non fece nulla per fermarle.

Diede una carezza sulla guancia a Fobos, lo baciò sulla fronte e sussurrò :

" Ti ho amato davvero e lo farò per sempre "

Detto questo uscì dalla capanna in cui aveva vissuto fino a quel momento e si avviò verso il fiume.

Si fermò di fronte ad esso e, a gran voce, urlò:

" Ade!!!"

Per parecchi istanti non successe nulla, poi, all'improvviso, comparve una nuvola di fumo e da essa emerse la cupa figura del dio degli Inferi.

" Che cosa vuoi?" chiese la divinità con voce tesa e arrabbiata.

" Voglio morire " rispose l'eroe.

Ade spalancò gli occhi e lo guardò perplesso.

" Se mi hai chiamato per uno scherzo, giuro che..."

" Non sto scherzando, sono mortale ora e non vivrò ancora a lungo. Io sono disposto a cedere la mia vita a te, prima della mia ora, in cambio di una vita che è appena giunta nel tuo regno.
So che puoi fare una cosa simile, non puoi negarlo! " disse Ercole.

Il dio degli Inferi stava per ribattere, ma la mente dell'eroe chiarì per lui....voleva dare la sua vita in cambio di quella di Clario.

" Non posso salvare anche il bambino "

" Sì che puoi, è nato morto e il suo soffio vitale è ancora dentro suo padre "

Ade rimase senza parole, l'Ercole che aveva davanti era totalmente diverso dall'Ercole che aveva imparato a conoscere.

" Perché fai una cosa simile?" chiese allora spaesato.

" Perché amo Fobos e voglio che sia felice per l'eternità con suo marito e con suo figlio.
Io sono stato bene con lui in questi mesi, ma il mio destino è segnato e desidero solo che ritrovi la sua famiglia " rispose Ercole.

Ade annuì convinto, allungò una mano e avvolse la figura dell'eroe con la nebbia.

Dopo pochi secondi erano entrambi spariti.

Ercole ricomparve con Ade davanti ad un fiume turbinoso e limaccioso.

Il dio degli inferi sollevò una mano e tutti i dannati presenti sulla riva dell'Acheronte si fermarono.

Fu allora che i due notarono la figura eterea di un giovane riccio con in braccio un neonato.

Il ritorno di Ercole ( saga di Cupido libro 14 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora