Uscite dal negozio ci dirigiamo verso casa, che non dista tanto.
-Cosa ci facciamo per pranzo?- chiedo.
-Ohm boh, è avanzata della pasta da ieri oppure ci possiamo fare fettine impanate- dice lei sorridente.
-Fettine impanate tutta la vita- dico ridendo.
-Ok- dice correndo verso il portone del palazzo.
-Il senso di correre?- dico urlando verso di lei.
-Bho ne avevo voglia e l'ho fatto, e poi devo tornare a fare palestra- dice guardandosi la pancia piatta. Lei crede di essere grassa, ma non lo è.
-Sta zitta che sei magra. Ma vuoi farti muscoli?- dico entrando nel palazzo e premendo il pulsante per chiamare l'ascensore.
-Sì. Almeno la tartarughina la voglio, la esigo- dice toccandosi la pancia e poi scoppiando a ridere. Arrivato l'ascensore entriamo e si posiziona davanti allo specchio iniziando a fare facce buffe.
-Hahhahahah ok- dico prendendo il telefono e controllare se ho notifiche.
-Vale!- dice prendendomi per un braccio e bloccando i miei movimenti. Per poi porgermi il suo telefono aperto nella app dei messaggi. Betty al liceo si era completamente innamorata di un ragazzo : Simone. Questo essere l'aveva completamente presa per il culo che poi quando lei se n'era accorta lo aveva lasciato, ma nel frattempo lui si era innamorato sul serio di lei. Guardavo la sua.faccia e capivo che combatteva se rispondergli decentemente o lasciarlo perdere. Non potevo capirla. Non avevo mai avuto fidanzati, non che non ne avessi mai avuti, ma che fossero come lui mai.
-Che ti ha scritto?- chiedo sbirciando il suo telefono.
-Ho saputo che hai passato l'anno, brava. Sono fiero di te. Volevi dirti che mi mancano le tue attenzioni e i tuoi baci sul mento, mi ricordo quando me li davi, li adoravo. Ma me ne sono accorto troppo tardi di adorarli. Io... Mi dispiace. Perdonami ti prego.- dice passando la sua mano libera in faccia per bloccare una lacrima.
-Betty lo so che ti manca, lo vedo in ogni cosa che fai. Quando guardi qualcuno, quando qualche ragazzo ti cerca, tu cerchi sempre qualcosa di lui. Quando andiamo a fare una passeggiata e vedi una coppia giri la faccia o prendi il telefono per distrarti. Se vuoi rispondergli in modo civile non te lo impedisce nessuno, ma io ti consiglio di lasciarlo perdere. Insomma gli hai perdonato troppe cose.- dico abbracciandola.
In quel momento si apre la porta dell'ascensore dalla quale usciamo per poi prendere le chiavi dell'appartamento per poter entrare. Infilo le chiavi nella toppa e apro il portone. Appena entriamo la vedo andare in camera sua credo per cambiarsi dato che sta sera dovremmo studiare. Anch'io faccio lo stesso, mi sfilo le scarpe i pantaloni e mi tolgo la maglietta, per poi infilarmi la tuta dell'adidas grigio topo che io adoro.
Quando ritorno in salone la trovo seduta nel divano che armeggia con i fogli e libri per poter iniziare a studiare.
-Non mangi?- chiedo guardandola.
-Si ti stavo aspettando per fare le fettine- dice alzandosi e avvicinandosi a me per andare in cucina.
Avendo un appartamento abbastanza moderno, la cucina era un open space con il salone. Vado dritta ad aprire il frigo per poter prendere un uovo che poi spacco sull'orlo della terrina che ha cercato Betty.
-Vero che abbiamo pangrattato?- dice alzando un sopracciglio.
-Si dovrebbe essere nello scaffale in alto dove teniamo le cose per fare i dolci. Oppure se non c'è il pangrattato prendi la farina- dico sbattendo l'uovo.
-No ho trovato il pangrattato, lo metto? Qua dai- dice prendendo un'altra terrina per poi buttarci dentro un po' di pangrattato.
-Quante ne vuoi cucinare?- chiedo guardando le fettine. Dio avevo una fame.
-Fai vedere come sono! Ehm mettine una per me, poi te non lo so quanta fame hai- dice.
-Ne metto tre se mai la terza la dividiamo- dico prendendo tre fettine dalla confezione da sei.
-Che poi ieri potevamo anche comprare quella da tre. Però ovviamente- dice per poi scoppiare a ridere.
-Lo so, vuol dire che anche domani avremo fettine impanate hahahah- dicoPrendo una fettina e la inzuppo di uovo per poi passarla alla mia compagna di avventure per passarla nel pangrattato. Dopo aver ripetuto il passaggio per altre due volte riempio la pentola per friggere di olio, che dopo essersi riscaldato avrei messo le fettine.
L'olio era caldo e quando avevo messo l'ultima fettina una goccia d'olio finì addosso a Betty che stava ripulendo i contenitori.
-Aia brutto bastardo, che cazzo ti schizzi- dice allontanandosi dalla cucina.
- Hahahahhahaha, non ci posso credere- dico io.
-Io vado ad apparecchiare- dice prendendo due piatti, due bicchieri e due forchette per poi metterli nel tavolo uno di fronte all'altro.
Appena l'ultima fettina è fatta la metto nel piatto con sopra il pezzo di scottex per assorbire l'olio.
Entro in salone con il piatto delle fettine, e ci trovo Betty che cerca qualcosa.
- Che cerchi?- chiedo guardandola.
- Il telecomando, dove l'hai messo?- dice di rimando.
-Nel bracciolo del divano, è sotto i tuoi occhi scema- le dico per poi ridere.
-Oh mio dio, oggi sono fuori. Non che lo sia sempre- si risponde da sola.
-Ok Betty, possiamo mangiare così studiamo?- dico invitandola a sedersi.
Si siede ma nel mentre accende la tv. Prendo una fettina e la metto dentro il piatto per poi infilzarla e tagliarne un pezzo per mangiarlo.
-Dio che buona, strano che mia madre non mi abbia ancora chiamato- dice guardando il telefono appoggiato vicino al tovagliolo.
-Anche me, di solito chiamano insieme. haha- dico io. Ed è vero, ogni qual volta ci chiamano lo fanno nello stesso momento sembra fatto apposta.
- Se chiama ora finisco di mangiare poi la richiamo.- dice mettendo in bocca l'ultimo pezzo della sua fettina.
-L'altra fettina la vuoi tu o facciamo a metà- dopo qualche secondo di silenzio.
-Facciamo a metà- dico.
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«Ci siamo sempre appartenuti» Paulo Dybala
FanfictionValentina e Paulo. Lei, universitaria di fisioterapia e prossima alla laurea per poter lavorare nel centro sportivo più stimato d'Italia. La Juventus. Lui, calciatore professionista acquistato da due anni alla Juventus. Questa storia è dedicata alla...