Ho appena scaricato la spesa dalla macchina e la pioggerellina stupida non fa altro che irritarmi. Cammino velocemente dentro il palazzo aspettando che l'ascensore arrivi, non ho alcuna voglia di fare le scale.
La signora del piano sotto di noi mi sorride bloccando l'ascensore per farmi entrare.
-Grazie.- Le sorrido cordiale appoggiandomi alla parete.
-Ma tu sei la fidanzata di quel calciatore, mio nipote ne è ossessionato. Paolo Dybala giusto?- Annuisco alla sua dichiarazione e rido per il modo in cui lo ha chiamato. Non ho intenzione di sfatare il suo mito sul nome del mio ragazzo.
-Sì signora, sono io.-
-Lo saluti tanto, buona giornata signorina.- Mi dice mentre esce dall'ascensore, lasciandomi sola.
Scuoto la testa al pensiero di quel ragazzino che urlerá appena la nonna gli dirà di abitare vicino alla ragazza del proprio idolo.
Esco velocemente dall'ascensore e busso la porta nella speranza che, chiunque ci sia in casa, mi aprano.
La porta si apre mostrando la mia migliore amica nel suo splendore: pigiama in pile, capelli arruffati e sguardo assassino.
-Grazie per avermi svegliata, sappi che ti verrò a strozzare nel sonno.- Sorride sarcastica mentre mi aiuta a portare dentro la spesa.
-Scusa, ho dimenticato le chiavi. Comunque ho visto le valutazioni dell'esame, entrambe trenta.- Il sorriso sulla sua faccia emula il mio.
-Ne mancano due, poi dobbiamo finire di studiare la tesi e lauerearci.- Dice tranquillamente per poi tornare in camera sua a riposare.
Ho sonno anche io ma, sicuramente, la casa non si pulisce da sola e nemmeno il bucato, così ritiro la spesa e incomincio a pulire la casa.
Il realtà non è così sporca, il bagno e le camere le puliamo ogni giorno, cercando di lasciare in ordine tutto il resto, ma il nostro istinto di -quasi- maniache del pulito ci spinge a rivoltare la casa almeno due volte a settimana.
Per prima cosa stendo il bucato, tirandolo fuori dalla lavatrice, mettendolo vicino al termosifone nella speranza che asciughi prima. Riordino il bagno, riempo la lavatrice dei panni sporchi, pulisco i sanitari e lavo in terra per poi chiudere la porta. In camera rifaccio il letto, metto in ordine, spolvero e lavo in terra passando velocemente al salotto.
Il telefono vibra e rispondo senza guardare chi sia.
-Ciao nena, che fai?-
-Sto cercando di pulire casa. Sto spazzando il salotto. Tu? Non hai allenamento?- Gli dico mentre cerco di buttare lo schifo dentro la paletta tenendo, con una sola mano, solo la scopa.
-Sta per scendere anche Dio così hanno annullato, posso venire a scocciarti?- Mi chiede.
-Se provi anche solo a sporcare nuovamente tutto potrei ucciderti, comunque sì.-
-OK capo, sarò da lei fra mezz'ora.- Annuisco.
-Va bene a dopo. Sta attento mentre guidi.- Gli raccomando prima di chiudere la chiamata e finire di pulire.Ho appena messo il secchio al suo posto quando sento suonare, sapendo che è Paulo non chiedo chi sia e apro anche il portoncino.
-Permesso?-
-Vieni sono in camera- Gli dico mentre sottolineo, cercando di sintetizzare, quello che c'è scritto sul libro.
Mi bacia la testa sedendosi di fianco a me, -Ciao nena.-
-Ciao bimbo.- Appena mi giro due occhi verdi mi stanno scrutando.
Gli lascio un bacio a fior di labbra e sorrido. È così mio.
-Mi manca vederti in giro per il centro.- Mi guarda sorridendo, di quei sorrisi fatti con l'anima. Alzo le spalle non sapendo che rispondere è continuo a guardare il libro, ormai la mia voglia di studiare è andata, partita verso l'infinito. Lo chiudo velocemente appoggiandole per terra e mi butto di peso sul letto, stendendomi.
-Possiamo riposare? Ho a mala pena cinque ore di sonno.-
Si alza andando a chiudere la porta e si toglie le scarpe, recuperando la coperta grossa piegata sopra la sedia.
-Buonanotte bimba.- Dice mentre mi lascia un bacio sul naso e mi fa accoccolare a lui.___
Avete il permesso di venire sotto casa con dei forconi per ammazzarmi.
Scusatemi infinitamente per questa assenza di tre mesi, se non di più.
Oltre a lavorare, tutta l'estate, il segnale era quello pari a stare in un bunker profondo almeno venti metri. Spero di recuperare, anche perché voglio finire questa storia, così da avere un sequel pressoché migliore di questo.
Anyway, grazie a chi ancora ha questa storia nella sua libreria, spero sia di vostro gradimento. Love u all ♡.
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«Ci siamo sempre appartenuti» Paulo Dybala
FanfictionValentina e Paulo. Lei, universitaria di fisioterapia e prossima alla laurea per poter lavorare nel centro sportivo più stimato d'Italia. La Juventus. Lui, calciatore professionista acquistato da due anni alla Juventus. Questa storia è dedicata alla...