Sento la macchina che viene spenta e la portina che viene chiusa.
-Sono le cinque e mezza a che ora devi andare a prendere il bambino?- dico avvicinandomi a lei per porgerle la borsa.
Cammino affianco a lei per poi fermarci davanti alle porte dell'ascensore.-Alle sette e un quarto massimo e venti- risponde, continuando a camminare all'interno del dell'edificio per poi fermarsi davanti all'ascensore.
-Ti devi lavare?- chiedo entrando nell'ascensore appena arrivato.
-Ehm, si. Se vuoi andare prima tu vai- dice.
-Ok-
Dopo che le porte, dell'ascensore, si sono aperte cerco le chiavi di casa nella borsa e, dopo averle trovate, apro il portone di casa. Entro e vado dritta in camera per cercare la roba pulita, per poi entrare in bagno e lavarmi.
Esco dal bagno. Sono le sei e venti e trovo betty che sonnecchia nel divano.
-Betty- la chiamo piano.
-Si- risponde.
-Puoi entrare in bagno, se vuoi- dico.
-Va bene- dice alzandosi ed entrando in bagno.
-Sicura di star bene?- chiedo preoccupata.
-Si sono solo stanca- dice con tranquillità. E dopo sparisce all'interno del bagno.
Sono seduta nel divano, dove c'era la mia amica, e sto guardando il telefono. Non c'è molto da guardare, in realtà.
Sento il campanello suonare, così mi avvicino al citofono e chiedo chi è.-Sono Margherita, la vicina- dice, la ragazza, dall'altra parte.
-Si, solo un attimo- dico.
Mi allontano dal citofono per avvicinarmi al bagno dove si trova la mia amica.
-Hey, c'è Margherita fuori la faccio entrare?- chiedo.
-Oh, si. Ho quasi finito- risponde.
-Ok, va bene- dico.
Ritorno al citofono e clicco il pulsante per aprire il portone dell'appartamento.
Apro la porta e davanti mi trovo la mia vicina di casa che tiene per mano un bambino di circa sei anni.-Ciao, entra, Elisabetta sta arrivando- dico spostandomi di lato per farli entrare.
-Oh, ok. Come và?- mi chiede.
-Magnificamente. Tu?- dico
-Bene- dice per poi stare in silenzio.
Sento la serratura del bagno scattare per poi aprirsi. Elisabetta esce già vestita, ma con i capelli ancora umidi.
-Ciao Margherita- dice.
-Ciao Betty- dice il bimbo.
-Sono venuta a lasciarti il bambino. Volevo anche dirti che torno molto tardi. Se per voi non è un problema, può rimanere a dormire qua?- dice.
Io e Betty ci guardiamo e io accenno un 'si' con la testa. Non sarà così brutto tenere un bambino in casa a dormire per una notte.
-Tranquilla può rimanere con noi. Ma domani scuola non si fa domani? E poi volevo chiederti se potevamo portare il bambino a mangiare una pizza con noi- chiede Betty.
-Hanno chiusa la scuola per disinfestazione. E comunque certo, vi lascio anche i soldi- dice Margherita.
-Va benissimo- dice la mia amica.
La ragazza porge a Betty una banconota da venti e poi si abbassa per salutare il figlio, che era ancora di fianco a lei.
-Ciao amore. Fà il bravo. Mi raccomando- dice per poi baciargli la fronte.
-Si mamma- dice il bimbo.
-Grazie per tenermelo. Puoi portarlo a casa quando vuoi - dice Margherita.
-Figurati. È un piacere tenere questo marmocchio, e comunque tranquilla- dice Betty.
La accompagna alla porta e la saluta ancora una volta prima di chiudere la porta e tornare da noi.-Bhe. Siamo pronti per andare a mangiare la pizza?- dice ridacchiando.
Ho corretto il capitolo perché non convinceva.
Volevo dirvi Grazie perché siamo quasi a 500 visualizzazioni.
Thank you so much.xxx
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«Ci siamo sempre appartenuti» Paulo Dybala
FanfictionValentina e Paulo. Lei, universitaria di fisioterapia e prossima alla laurea per poter lavorare nel centro sportivo più stimato d'Italia. La Juventus. Lui, calciatore professionista acquistato da due anni alla Juventus. Questa storia è dedicata alla...