-Buongiorno.- Dico.
Quando entro in salone trovo Betty già vestita che mette l'acqua sul fuoco, per il tè
-Buongiorno, devi entrare di nuovo in bagno?- Mi chiede sorridendo.
Scuoto la testa.
-Bene, ho messo l'acqua anche per te.- Dice prima di chiudersi in bagno.
Cerco due tazze e ci metto dentro un filtro ciascuna e un po' di zucchero. Appena vedo che l'acqua bolle la verso nelle tazze e aspetto che il tè si mescoli con l'acqua.
Torno in camera e apro la persiana. La situazione che mi si presenta davanti è fantastica. Stanotte ha nevicato, è tutto bianco e candido, ma solo ora mi ricordo che dobbiamo usare la macchina e allora corro verso il bagno e inizio a parlare,
-Ci sono le catene nella macchina?- Dico ad alta voce.
-Si, ho visto fuori. La macchina ha le ruote invernali ma comunque è meglio metterle.- Dice mentre apre la porta e appare davanti a me.
-Ok andiamo.- Dico mettendomi il cappotto sciarpa e cuffia.-Buongiorno, sembri appena uscita da Narnia.- Mi dice Paulo appena mi vede.
Siamo appena arrivate a Vinovo e siamo in sala ristoro.
-Simpatico. Sembro tanto barbona?.- Rispondo in modo perplesso. So di non essere molto presentabile in questo momento: cuffia, sciarpa fin sopra il naso e spalle tese nella speranza di riscaldarmi un poco.
Pur essendo dentro, al caldo, non riesco a scaldarmi.
-No, sei carina così, tutta coperta.- Mi dice sorridendo.
Lo fisso un attimo e poi rispondo:
-Grazie e tu non hai freddo?- Lo guardo, i pantaloncini e le calze lasciano scoperto un pezzo di ginocchio e maglietta a maniche lunghe, con il logo della squadra, è fin troppo leggera per i miei gusti.
-No sto bene. Così rassodo- Dice alludendo ai, quasi, zero gradi che si sentono fuori. Alzo gli occhi al cielo e lui ridacchia. Mi bacia la testa e poi si avvia verso gli spogliatoi.
-Ci vediamo dopo- Lo sento urlare. Urlo una risposta affermativa e mi alzo per andare nello studio.
-Buongiorno ragazza. L'altra signorina dov'è?- Dice il dottore appena entro nelle studio. È già seduto, con gli occhiali sul ponte del naso a leggere referti.
-Buongiorno, è andata in bagno. Cosa facciamo oggi?- Dico entusiasta.
-Scendiamo in campo. Di solito quando c'è freddo è più frequente che ci sia qualcuno con qualche crampo.- Dice alzandosi e mettendosi il giubbotto.
-Va bene.- Dissi seguendolo.
Scrissi un messaggio veloce a Betty dicendole di raggiungerci in campo, continuando a seguire il dottore.
Apre la porta e una folata di vento mi entra nelle osse, pur abitando qua da tre anni non mi sonoancora abituata a queste temperature.
-Freddo vero? Non siete abituati a queste temperature. Ho lavorato per un periodo in Sicilia ed il clima era completamente diverso.- Dice guardandomi.
Negai con la testa, -Il minimo che tocca il termometro è cinque gradi. E prima di abitare qua non avevo mai visto la neve.- Dico ridendo. È raro che in Sardegna nevichi.
Camminiamo sino ad arrivare al campo coperto, sento urla del mister e qualche chiacchiericcio da parte dei caciatori che corrono.
-Dybala muoviti a correre.- Sento urlare da parte di Allegri.
Rido sotto i baffi e continuo a camminare sino ad arrivare alla panchina.
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«Ci siamo sempre appartenuti» Paulo Dybala
FanfictionValentina e Paulo. Lei, universitaria di fisioterapia e prossima alla laurea per poter lavorare nel centro sportivo più stimato d'Italia. La Juventus. Lui, calciatore professionista acquistato da due anni alla Juventus. Questa storia è dedicata alla...