Ash
Ogni uomo,la mattina ha una specie di rituale abituale. C'è chi si preoccupa di risolvere un problemino mattutino, causato dall'amichetto fin troppo arzillo, coloro che annaffiano il W.C, oppure, quelli che si svegliano con un unico pensiero: la colazione. Quindi, dopo aver urinato per bene, il mio stomaco era finalmente pronto per essere saziato. Il problema mattutino l'avevo già risolto. Infilai i piedi nelle pantofole, mi alzai dal letto e mi diressi alla porta. Un'imprecazione fuoriuscì dalle mie labbra e i miei occhi ricaddero sulla lattina di birra rovesciata a terra che si era trovata in rotta di collisione con il mio piede. Con un calcio la scaraventai lontano, riversando su di lei tutta la mia rabbia. Questo era quando si lasciava una stanza, peggio di una stalla. L'ordine era una sacrosanta benedizione e un po' di pulizia non avrebbe fatto male a nessuno, soprattutto agli uomini. Si, esatto, gli uomini erano in grado di utilizzare una scopa o di sistemare i cassetti, non eravamo così trogloditi, o almeno non tutti.
Aprii lentamente la porta e mi guardai intorno, il corridoio era vuoto. Mi incamminai verso il salone e con circospezione esaminai l'intera zona, niente. Il sole entrava dalla finestra, filtrava attraverso le tende e irradiava, a macchie sparse con la sua luce biancastra, d'un giallo leggero, le piante e i mobili. Erano le 6 e ciò significava che era particolarmente presto, quindi, cosa molto più importante, Amber stava ancora dormendo. Dovevo sbrigarmi. Non avevo mai incontrato una donna più monotona e prevedibile. La sua vita sembrava essere scandita a orari, come le pubblicità che partivano ogni 20 minuti. In questo caso, si trattava di una pubblicità incredibilmente noiosa. Sapete cosa significava questo?Che era assolutamente perfetta!.Potevo già vedere la mia nuova targhetta dorata per Drew, in piena vista in ufficio. Oh si, la mia vittoria sarebbe stata davvero appagante.Allungai la mano verso la credenza e tirai fuori la mia confezione di cereali, con la stessa mano afferrai la ciotola e con quella libera riuscii a prendere il latte. Sistemai il tutto sull'isola e mi sedetti. Il segreto per una colazione perfetta? Riempire prima mezza ciotola di latte e poi versare 13 cucchiai di cerali, così affondavano dritti, dritti in quel mare di piacere. Ecco la colazioni dei campioni, la vera e unica. Divorai ogni boccone velocemente e, una volta sazio, uscì dall'appartamento.
Il tragitto fino all'azienda non fu particolarmente lungo e neanche troppo movimento o stressante. Non c'era nulla di peggio di trascorrere una mattinata presto in una metropoli. Non potevate avere la minima idea della quantità industriale di gente che ogni giorno, soprattutto in questi orari, assediava ogni tipologia di mezzi pubblici. Una quantità di persone solitamente nervose, stanche, affamate, alcune poche educate, la maggior parte aggressiva e veramente inferocita. I pendolari erano veramente una brutta razza, una specie che avrebbe potuto farsi uccidere per un posto in un bus o nella metro. Per questo, avevo scelto una via molto più comoda e salutare ma soprattutto ambientale, ovvero a piedi. Una scelta di grandissimo impatto, d'altronde stavo proteggendo l'ecosistema, salvaguardando l'ambiente. So a cosa state pensando, quale cretino poteva preferire una camminata a un auto? Un cretino non obeso che sapeva ancora scopare, invece di essere così debole da non riuscire neanche ad abbassarsi i pantaloni. Continuai a camminare, fin quando da lontano non vidi il mio gioiello, ovvero la mia società. Un complesso di due edifici cubici, il secondo di altezza inferiore rispetto al primo, legati da un braccio. Il telaio in acciaio, con rivestimenti in alluminio, era di uno splendido bianco mentre la facciata dinanzi era coperta da enormi vetrate, i cui balconi in acciaio scandivano i tre piani della struttura. L'aria di ingresso era curata da un'ampio spazio verde.
Un clacson suonò alle mie spalle e mi girai di scatto. Improvvisamente essere a piedi non mi sembrava più una scelta adeguata. Drew mi passò davanti a bordo del suo gioiellino, un audi r7 rosso fiammante che mandò a puttane il mio buon proposito ed immediatamente rimpiansi il piccolo tesoro automobilistico, ora, dall'altra parte della città in un misero garage. Strinsi i denti, cercando di sbollire la rabbia. Era in momenti come questi che rivalutavo lo yoga, soprattutto pensando a tutte quelle donne in leggings. Stavate pensando alla stessa cosa? Oh, yes, un'incredibile aumento di possibilità per una meravigliosa maratona di sesso. Perché? Elementare ragazzi, le donne si iscrivono a yoga per smaltire lo stress, la rabbia e il nervosismo. Quindi vi trovate in una stanza, piena di donne desiderose di scaricare tutta quell'energia negativa e quale modo migliore per farlo, se non quello di scopare?. Drew mi passò accanto e non si limitò a sfilarmi davanti ma ebbe anche la sfrontatezza di parcheggiare al mio ed esclusivo posto. Lurido bastardo. Digrignai i denti con la calma che andava a farsi benedire e gli feci il medio quando passai davanti al suo finestrino, avvicinandomi all'ingresso. Spinsi il manico in acciaio inox dell'entrata in vetro e passai attraverso la seconda porta, quella automatica. L'ingresso era illuminato da una luce naturale che faceva luccicare il pavimento in marmo e le pareti color panna. Sul lato sinistro, si susseguivano comodi divani in tessuto, color perla e, su tappeti cobalto, tavolini in legno. L'aria d'attesa dava, attraverso ampie vetrate, sull'esterno. Trai le finestre e i divanetti, larghe e bianche colonne quadrate poggiavano su lastre, ricoperte da sassolini dalle tonalità scure. Sul lato sinistro, divisi da piante di yucca, gli ascensori mentre, in fondo, c'era il bancone della receptionist "Perché devo vederti già a prima mattina?"Sentivo la presenza di Drew ma soprattutto i suoi mocassini italiani dietro di me mentre percorrevamo insieme l'ingresso."Qualcuno si deve essere svegliato storto, magari con un uccello piuttosto moscio". Ignorai la sua frecciatina, sicuro del sorriso da ebete di Drew, dietro di me. Michelle, la nostra segretaria, ci lanciò uno sguardo mentre annaffiava la dracena e l'areca palmata che decoravano il resto dell'atrio. Drew la salutò e lei avvampò come un pomodoro. Uno di questi giorni avrei dovuto temere per la sua salute, se avesse continuato ad avere mini-infarti del genere. Si sistemò i capelli neri che si erano liberati dallo chignon e i suoi occhi marroni scintillarono. Con la pelle bianca e il viso lievemente tondeggiante ma snello, sembrava una bambola di porcellana con uno sguardo che gridava sesso. Sfortuna per lei, Drew era molto ligio al suo lavoro. Per quanto apprezzasse il 'gentil sesso', a lavoro le donne erano un tabù inviolabile. Potevo già sentire la vostra delusione e il vostro malcontento che rendeva l'aria densa ma purtroppo in questa situazione potevo fare ben poco, avreste dovuto parlare con il diritto interessato. Chiamai l'ascensore e quando le porte si aprirono, io ,insieme a quella testa di cazzo del mio amico, entrammo. L'ascensore salì velocemente mentre pregai che il tragitto fosse il più rapido e silenzioso possibile. A quanto pare, però, la sfortuna provava un'avversione nei miei confronti"Quella ragazza, Amber, è simpatica". Ecco, questo è proprio quello che intendevo. Si aggiustò i capelli, con rapidi movimenti della mano, usando lo specchio dell'ascensore "Ho fiducia in quella ragazza, spero ti darà filo da torcere". Mentalmente contavo i secondi tra l'accensione di un pulsante e l'altro e quando finalmente il tre si illuminò, con un piccolo tonfo, le porte si aprirono "Non la conosci nemmeno" uscì" e poi è facile valutare la simpatia di una persona quando questa ha in mano i tuoi soldi" potevo immaginare il suo lento e malefico sorriso. Ancora, dopo tre anni, mi chiedevo perché lui era il mio legale. Forse, perché era bravo nel suo lavoro?Beh, di avvocati in gamba il mondo ne era pieno. Forse, a causa della lunga amicizia che avevo con lui? Potevo trovarmi un amico migliore. Magari, era l'unico che mi parava il culo con le mie 'bravate semi-legali'? Esatto. Questa era la motivazione più ovvia. Purtroppo i vizi erano duri a morire. Percorsi il corridoio, diretto nel mio ufficio mentre salutavo rapidamente, a differenza di Drew che temporeggiava scambiando qualche battuta in giro. In ufficio, io e lui eravamo un po' come lo yin e lo yang. Infatti, mentre io ero il capo bastardo che ti dava lo stipendio, ti stressava ogni giorno, voleva tutto nei tempi stabiliti, ti costringeva a fare gli straordinari e che quando era di malumore, diventava uno stronzo insopportabile, Drew, era l'amicone, quello che stava bene con tutti, che tutti amavano. Per non parlare della lunga fila di ammiratrici che non vedevano l'ora di infilarsi nelle sue mutandine. Beh, anche nelle mie ma il mio fascino veniva mozzato dalla quantità di lavoro che davo "Chiudi la porta". Entrai nel mio ufficio.Se c'era una cosa che amavo, era quell'ufficio, arredato personalmente, dal designer sofisticato e moderno. I colori caldi si sposavano con le tonalità opache e scure, contribuendo a dare un'atmosfera elegante ma non troppo lussuosa. Mi avvicinai alla scrivania "allora, perché sei qui, a parte importunarmi?". Lo guardai mentre mi sedevo sulla scrivania. Drew posò la sua ventiquattro ore in cuoio italiano, nuova di zecca, tirando fuori dei documenti "Ti ho portato il contratto per i Rossetti e quello di Boris"me li sistemò sulla scrivania e li presi, leggendoli, attentamente. So a che cosa stavate pensando, che genere di lavoro fa quel gran figo lì seduto? Semplice, sono un'imprenditore e agente edile/immobiliare. Avevate mai visto il programma Fratelli in Affari? Avanti, signore. Ecco, io mi potevo considerare Scott e Drew messi insieme. Mi occupavo di vendere, ristrutturare, comprare e costruire edifici. La lussuosa casa di Britney Spears a Thousand Oaks, non si era comprata oppure messa in vendita da sola. "Ho dovuto alzare un po' la cifra ma alla fine, ecco l'offerta, devi mettere solo la firma"finii di leggere. La questione con Malcolm Boris era stata piuttosto lunga e stressante. Comprare un'edificio sequestrato dall'FBI, per abbatterlo e creare un centro commerciale, non era semplice, ci voleva un bel po' di tempo. La parte legale era quella che meno preferivo e, per fortuna, di questo si occupava Drew. L'altro era il contratto per la famiglia altolocata italiana, Rossetti, interessati a una deliziosa villetta a Santa Barbara. Presi la penna e misi la mia firma
"Ti farò avere al più presto tutti i dettagli, penso entro domani alle 11" sistemò di nuovo i fogli nella borsa "come sta andando?". Piegò le labbra in un ghigno, ecco che l'avvocato lasciava spazio allo stronzo che era in lui
"Sai che non puoi intervenire"gli ricordai "Nessuno lo sa meglio di me ma ti avverto, un avvocato conosce tante altre strade per aggirare quella principale". E se ci fosse stata una cosa da temere, era proprio questa. Gli avvocati erano delle grandissime spine nel fianco.
STAI LEGGENDO
Amore in Affitto [Sospesa a tempo indeterminato]
ChickLitUn appartamento,una vittima e una scommessa Capo di una tra le maggiori agenzie immobiliari degli interi Stati Uniti, le sue giornate si dividono tra un lavoro milionario e sfrenati party con amici. Il divertimento è la sua parola preferita. Tuttavi...