Di solito, l'elaborazione del lutto passava attraverso 5 fasi:
1)La fase della negazione,
2)La fase della rabbia,
3)La fase della contrattazione,
4)La fase della depressione,
5)La fase dell'accettazione.
Purtroppo, dopo un'intera notte e una mattinata già trascorsa, al momento, potevo considerarmi tra la fase della rabbia nuda e cruda e la depressione alquanto deprimente. In bilico tra il desiderio di strozzare il mio coinquilino e l'impellente bisognoso di grassi dolci, in pieno stile perenne fase mestruale. L'unica che cosa che avesse potuto aiutarmi, era una bella vaschetta di gelato. Perché rispetto a tutta quelle roba sulle fasi, colui che ti aiutava sempre in ogni circostanza era sempre lui, il gelato. Era incredibile come riuscisse a risollevarti il morale con pochi cucchiai. Era il miglior compagno in questo genere di situazioni, più di voi uomini. Già, in giorni del genere non servivate a molto, a parte esaudire tutti i nostri desideri. Era proprio in casi come questi che si mostrava la solidità di un rapporto, inoltre, noi donne potevamo divertirci a più non posso. Comunque, dato che non avevo un uomo e non disponevo neanche di una vaschetta di gelato, ero costretta a cercare altre vie.
La prima consisteva in Internet.
Avevo trovato molti siti riguardanti il superamento della rabbia. A questo modo c'era gente che si arrabbiava davvero, davvero molto spesso. Ritornando, però, al discorso primario, analizzando le diverse soluzioni, avevo trovato un punto in comunque: il respiro. La respirazione era sempre stata fondamentale. Non soltanto perché ci permetteva di vivere ma poteva anche aiutarti molto in situazioni di forte tensione emotiva. Questo era uno dei motivi che rendeva il respiro, la pratica primaria dello yoga. Un'adeguata respirazione ti schiariva la menta dai fumi negativi e calmava i tuoi bollenti spiriti. Rilassava i muscoli e ritornavi lucido o almeno era così che dicevano. Ci avevo provato ma con scarso risultato. Quindi ero passata al piano B. D'altronde una donna né sapeva una più del diavolo.
Il mio brillante piano B consisteva in un rilassante e tonificante bagno caldo.
Chiusi la porta alle mie spalle, immergendomi in quel piccolo pezzo di paradiso, con le superficie in quarzo lucente e i mobili in wenge laccato, le parete in piastrelle grigie, il pavimento in ceramica grigio antracite. Nell'angolo, era sistemata la doccia in muratura e vetro, seguita dalla vasca in ghisa. Mi avvicinai alla vasca e aprii l'acqua, dopo lo spiacevole accaduto di ieri sera, da cui non mi ero ancora ripresa, avevo l'urgente bisogno di un po' di relax. Non appena mi immersi, lanciai un sospiro di piacere mentre l'acqua calda accarezzava il mio corpo, sommerso di bolle. Se mai qualcuno mi avesse chiesto i 10 piaceri migliori della vita, al primo posto avrei messo un bel bagno caldo e ristoratore. Reclinai il capo all'indietro e chiusi gli occhi, muovendo appena le gambe. Che paradiso!Era in occasioni del genere che riscoprivo il mio lato da fiera misantropa, da far invidia a Heathcliff .
C'eravamo solo io, la vasca, le bolle e...il campanello che suonava. Socchiusi un occhio con moto di frustrazione verso chi aveva osato interrompere il mio piccolo momento di completamento isolamento, quando mi ricordai che in casa c'era anche Dylan. Ecco uno dei vantaggi di avere un coinquilino, o l'unico nel suo caso. Mi rilassai di nuovo, immergendomi di nuovo nella mia oasi quando risuonò di nuovo il campanello.
Solitamente la mia pazienza attraversava 3 momenti: la calma, l'indifferenza e il nervosismo. Provai di nuovo a lasciarmi trasportare dal calore dei vapori e dai fumi dal dolce odore di ambra ma ancora una volta suonò il campanello, questa volta rimase premuto a lungo. Furiosa,uscì dalla vasca, ecco un'altra cosa da far scontare a quel demente, e mi avvolsi in un accappatoio bianco. Mi infilai le pantofole e con alcuni granelli di schiuma che ricoprivano il collo, i capelli aggrovigliati nel più brutto chignon della storia, corsi ad aprire la porta. Chiunque si trovava lì fuori, doveva fare bene attenzione a chi era, se fosse stato uno stupido venditore ambulante o la signora Lambert, avrei chiuso direttamente la porta in faccia. Più mi avvicinavo e più il suono diventava assillante "santo cielo, così scassi il citofono!"alzai lo sguardo quando aprii la porta e mi immobilizzai. Dinanzi a me c'era un angelo...o un suo probabile discendente in abito da ufficio. I lucenti ricci biondi erano sistemati all'indietro con un tocco di gel, dandogli volume e un'apparente aria da ragazzaccio degli anni 50 che si sposava a meraviglia con l'elegante abito color blu navy, firmato Ralph Lauren. Ad osservare meglio la giacca da 3000 dollari e la cartellina in pelle (altri 2000 dollari) sicuramente non lavorava in un fast food e a giudicare dalla cravatta lievemente allentata, era appena uscito al suo profumato lavorato. Avevo un paio supposizioni a proposito, di certo non era uno di quegli abiti che si indossava in rare occasioni, la cartellina, sebbene ancora lucida, sembrava piuttosto consumata. Da ciò si poteva dedurre che si vestiva in quel modo tutti i giorni, quindi il suo lavoro doveva essere per forza importante. Al momento era indecisa tra amministratore di qualche grande azienda, oppure un legame con l'ambito giuridico. Avevo visto molte volte i soliti fighetti di Harvad in modo così elegante, sebbene meno costoso. Ero così concentrata sull'esaminarlo che quasi non mi accorsi del suo sguardo su di me, un penetrante sguardo blu intenso che aveva qualcosa di ironico e intimidatorio allo stesso tempo. Il mio sguardo ricadde sul suo volto, davvero niente male, anzi era molto ma molto attraente, contorni definiti, labbra sottili, mascella squadrata.
"C'è Dylan in casa?"la voce era più che sensuale, era ammaliatrice, da far cadere ogni donna ai suoi piedi con il suo accento del sud,oltre alla sua classica scioltezza e lentezza. Solo in quel momento mi ricordai nello stato in cui riversavo, davvero oltraggioso per accogliere questo schianto che aveva un'aria vagamente famigliare.
"Ehm..si"tossì quando una goccia di shampoo mi scivolò sulla fronte, lo lasciai entrare e lo vidi guardasi intorno con aria piuttosto compiaciuta, prima che Dylan sbucasse. Mi lanciò uno sguardo, ridacchiando e lo fulminai con lo sguardo. Dopo ieri sera, avevo fatto bene a tenermi lontana da lui, altrimenti l'avrei ammazzato sul serio. Per sua fortuna, era rientrato dopo mezzanotte, quando io stavo a letto, cercando di dormire, poi ero troppo pigra per alzarmi.
"Carino questo vestito...molto da spiaggia"mi punzecchiò quando mi diressi verso il corridoio. Chiusi la porta del bagno e sciolsi l'asciugamano, dedicandomi finalmente al mio tanto atteso, bagno. Dopo circa 10 minuti, uscii, sistemandomi la camicetta color cachi nella speranza che nessuna macchia la rovinasse, non come era successo a sua sorella color cocco. Purtroppo per lei, era andata a una progressiva decolorazione a causa di una crema chantilly, questa era ciò che succedeva quando rubavi un dolcetto al vassoio appena sformato. Lezione che avevo pagato a caro prezzo. Quando ritornai in salone, vidi Dylan e Mr Schianto parlare animatamente ma si zittirono non appena si accorsero di me.
"Ora che ci penso, non ci siamo proprio presentati, ciò è imperdonabile, soprattutto se si tratta di una bella ragazza"quando l'angelo si alzò, arrossì " Drew Campbell, piacere"strinsi la sua mano, sorprendendomi alla sua pelle morbida e liscia come quella di un bambino ma ciò che mi colpì di più fu il suo sorriso, oh si, Drew Mr Schianto Campbell aveva proprio un bellissimo sorriso.
"Amber Reed, la nuova coinquilina di Dylan"mi trattenni dal dire anche vittima.
Il diretto interessato sbadigliò e il mio sguardo ricadde sul cespuglio che aveva in testa "Drew, smettila, non è il tuo tipo"Mr Schianto ridacchiò, scoprendo una dentatura perfetta
"lascialo stare"mi rassicurò "si è soltanto svegliato con il piede storto"lui, invece, sembrava essere uscito da un bellissimo sogno mentre il suo amico direttamente dalla fucina degli inferi.
"Al diavolo, Drew, sei un fottuto avvocato, sii razionale!"protestò frustato. Quelle parole servirono per risvegliare il mio pieno interesse
"sei un avvocato?"questo spiegava il completo, allora ci avevo visto giusto, non poteva essere un normale dipendente. Ciò significava che avevo un futuro da brillante agente dell'FBI, se la carriera giuridica non fosse andata come previsto. Lo guardai meglio, era un avvocato e aveva un'aria piuttosto famigliare, inoltre quel cognome non mi era per niente nuovo, qualcosa improvvisamente scattò nella mia testa "Oh mio dio!"sgranai lo sguardo quando mi ricordai " tu sei Drew Campbell dello studio legale Law&Suits "ovvero lo studio legale più famoso dell'intera città e uno tra i più brillanti in tutto lo stato. Fondato circa 5 anni fa, aveva scalato le vette grazie all'abilità del suo capo, lo spietato e cinico Ice, ovvero Drew. In pochissimo tempo aveva affrontato centinaia di cause, molte delle quali ,vinte con successo, altre finite con un vantaggioso patteggiamento e nella sua carriera era stato coinvolto in 5 cause che avevano suscitato lo scalpore generale. L'ultimo era stato l'arresto del repubblicano Harry Stone, per corruzione, un caso piuttosto complesso che aveva richiesto anche un intervento delle forze federali. Un altro piuttosto eclatante, risalente a 8 mesi, che coinvolse Alexander Pearson, personaggio illustre nel mondo medico, fondatore di vari ospedali, situati in tutto il territorio statunitense e primato del Saratoga Hospital, incolpato di frode ai danni dello stato, essendosi intascato circa 4,56 milioni di dollari. Per non parlare, poi, della famosa società edile, la Morgan's Palace per gare di appalto illegali. Era una leggenda ad Harvad, dove si era laureato e nel suo studio accettava soltanto studenti elitari, con il massimo dei requisiti, ovvero laureati con il massimo dei voti in prestigiose scuola. Oppure, avresti dovuto superare un colloquio spaventoso e un'esame altrettanto terrificante, per non parlare del tirocinio che era fatico e stressante all'inverosimile.
"Ecco ci risiamo"ignorai quel commento mentre il grande Campbell mi sorrise
"si, eccomi qui in carne ed ossa"dalla mia voce uscì un altro oh mio dio che accentuò il suo sorriso smagliante, a quanto pare era abituato a queste reazioni, che non gli dispiacevano affatto. Finita questa storia, avrei chiamato Katherine per liberarmi da tutta quell'euforia, mi sentivo come una bomba pronta ad esplodere. Mi dispiaceva solo per David ma mi sarei rubata sua moglie per una buona oretta, per spettegolare come due ragazze del liceo su quanto fosse arrapante l'amico del coinquilino. Tossì, okay, dovevo ricompormi, dovevo essere calma, composta e raffinata ma soprattutto matura, ovvero nascondere l'euforia ma comunque fargli capire che lo ammiravi molto
"Oddio!"la mia voce uscì lievemente stridula, ma solo di poco "ho seguito tutte le tue cause, stendi tutti, mi ricordo quando hai fatto sudore freddo gli avvocati di Morgan, fu un processo fantastico, come i precedenti" farfugliai eccitata, ecco questo era proprio ciò che non bisognava fare.Questa andava sicuramente sulla mie lista di figuracce. Ricordatevi, mai comportarsi come una bambina eccitata dinanzi al vostro mito, avreste finito per azzerare le possibilità di fare colpo su di lui. Pertanto, cambiai velocemente argomento "posso farti una domanda?"annuì"perché un nome del genere?" Law&Suits un nome un po' insolito per uno studio legale. Lui e Dylan si scambiarono un'occhiata e alternai lo sguardo tra di loro, chiedendomi per quale sfortunato caso, erano finiti per diventare conoscenti
"è molto semplice, sono sempre stato un appassionato di Law&Order, quindi quando ho aperto lo studio non ci ho pensato due volte, però volevo allo stesso tempo qualcosa di originale a quel punto è intervenuto Dylan, stavamo pensando a cosa caratterizzava un avvocato e lui ha detto gli abiti costosi. Un avvocato si riconosce anche dagli abiti. Quindi è nato il Law&Suits"spiegò, allentandosi ulteriormente la cravatta
"d'altronde gli abiti costosi fanno il successo"Dylan si alzò "un bell'abito è sinonimo di soldi e a sua volta di successo, è questa la legge nel mondo del lavoro"mi lanciò uno sguardo, inarcai un sopracciglio "quindi è meglio che cambi guardaroba, con quella camicetta color cachi fai venire il voltastomaco"lo incenerì con un'occhiata "è assolutamente vero, tra qualche anno, ti ritroverai buttata fuori da una bionda con le gambe lunghe e un tailleur da 5 mila dollari e passerai la vita a piangerti addosso, lavorando in un misero fast food, come commessa con orari martellanti, per poi tornare alle 11:30 di sera in quella topaia che chiamerai casa, purtroppo, dopo una misera pausa pranzo, avrai fame ma non troverai niente in frigo, a parte del cibo in scatola, vecchio di tre settimane. Purtroppo, sarai costretta a mangiarlo, dato che non hai soldi, tutti andati via a causa delle bollette. Alla fine, verso i trent'anni, o meno, la voglia di successo sarà schiacciata del tutto e ti arrenderai alla triste e misera vita che conduci, ti sposerai con un camionista o un muratore, e dopo neanche un anno sarai mamma mentre tuo marito sarà un nullafacente e per di più soprappeso."Wow, era stato... davvero terribile, di certo non era un tipo che sapeva confortare la persone
"conserverò il tuo prezioso consiglio, me ne ricorderò quando comprerò il mio primo tailleur e mi tingerò i capelli di biondo"annuì con decisione e lanciai uno sguardo all'orologio, dovevo assolutamente andare via, sebbene la mia voglia di restare era più forte che mai. Quanto avrei voluto portarlo con me. Peccato che al giorno d'oggi non esistevano borse a grandezza uomo ma per fortuna avevano creato collari e cinghie. Mi mancava soltanto il mantello dell'invisibilità, forse avrei fatto meglio a contattare la Rowling. "Signor Campball è stato un piacere, spero di poterla rivedere presto, ora devo proprio andare"afferrai la borsa
"altrettanto per me, e ti prego chiamami Drew, odio questi formalismi, d'altronde sei la coinquilina di Dylan e chi è amico di Dylan è anche mio amico"gli sorrisi, omettendo che più che un'amica, ero la vittima sacrificale. Mi avvicinai al corridoio, dirigendomi alla porta, l'aprii, sentendo dei passi alle mie spalle . Mi girai
"ti serve qualcosa?"la voce uscì piuttosto aspra,per un attimo avevo pensato che fosse Drew ma le mie speranze si erano distrutte alla vista del proprietario. Scacciai la delusione e mi fermai, ispirai ed espirai, profondamente, per non strozzarlo,
"in realtà, si"si avvicinò e per poco non mi inchiodò alla porta, trattenni il respiro nel constatare quanto fossero vicini i nostri volti. Per un secondo il mio cuore accelerò i propri battiti quando si chinò sul mio volto "devi..."la voce divenne incredibilmente bassa e sensuale, rabbrividì "fare la spesa"scoppiò a ridere alla mia espressione quando si allontanò. Fottuto bastardo. Sentii le guance colorarsi di porpora non per l'attrazione ma per la rabbia. Giurai seriamente che prima o poi l'avrei ucciso. Mi porse un lista, avendo ancora il riso sulle labbra. Girai i tacchi, prima di lanciargli i sandali in viso, era salvo soltanto perché non volevo traumatizzare Drew con il mio lato meno femminile. Uscii e diedi uno sguardo alla lista, c'era scritto soltanto una cosa...Kellogg's Froot Loops. Digrignai i denti.*******
Riempì il carrello con ogni sorta di schifezze, limitandomi a quelli che contenevano zuccheri, per un adeguato sviluppo del colesterolo e allontanandomi da tutto ciò che aveva dei coloranti, ci tenevo al mio corpo. Mi avvicinai al reparto dei surgelati e con lo sguardo scivolai verso l'enorme assortimento di gelato del supermercato. Aprì la cella frigorifera e gettai nel carrello 4 vaschette dei più svariati guasti: tartufo, panna, cioccolato e nocciola, cocco e pistacchio, stracciatella e vaniglia. Spinsi ancora il carrello, ancheggiando, senza farmi vedere da occhi indiscreti mentre dagli altoparlanti, la voce Amy Winehouse si diffondeva nell'aria. Feci un rapido giro tra i diversi reparti e quando fui soddisfatta, giunsi alla cassa. Misi sul nastro il mio piccolo bottino e la confezione di cereali per bambini. La commessa mi lanciò uno sguardo apprensivo e di profonda solidarietà femminile mentre passava il tutto sotto la cassa. Voi maschi non eravate gli unici, ad avere un codice comune e universale a tutti della vostra specie. Ricambiai, con un cenno del capo e uscì dal suo supermercato, stile Holly Golightly ma con qualche piccolissima differenza. Non portavo i suoi gioielli mai dei minuscoli orecchini a goccia, comprati con i saldi. Non indossavo il suo elegante vestito nero ma un pantalone nero con una banale maglia color cachi, acquistati a prezzo stracciato. Non avevo i capelli legati in quell'elaborata pettinatura ma le ciocche davanti erano tirate indietro con una forcina. Non avevo la sua borsa o il suo charme ma camminavo con una busta della spesa, con un'andatura molto scialba. Ero proprio l'emblema della donna perfetta. Comunque, non mi arresi e fiera della mia femminilità, in tutte le sue sfaccettature, diedi uno sguardo in giro. Mi tenni a debita distanza da qualsiasi gioielliera e negozio di abbigliamento, poiché il mio portafoglio piangeva miserabilmente. Soprattutto, però mi costrinsi a rimanere lontana da qualsiasi libreria nelle vicinanze. Vedere quelle vetrine, accresceva solo il mio dolore e la mia rabbia. Forse fu proprio quest'ultima a spingere la mia concentrazione su una particolare vetrina. Contrariamente a ciò che pensavate, no, non era una pasticceria ma bensì un negozio di vernici e arredamento. In particolare modo, venni attirata dalla confezione di vernice fosforescente di uv, in offerta. La distruzione di tutti i miei dvd, era un boccone amaro che ancora non ero riuscita a digerire. Mi stampai un malizioso sorriso in faccia mentre la mia mente ritornava a percorrere vie oscure. Entrai. Oh, Dylan avrebbe avuto una bella sorpresa. D'altronde, la vendetta era un piatto da servire freddo... ma soprattutto colorato.
Eccomi qui con un nuovo capitolo che spero vi potrà divertire, pronti a vedere la vendetta di Amber?Qualche idea?Fatemi sapere i vostri pensieri sia con i commenti qui sotto oppure sulle mie tre pagine "Le storie di Astrad"-facebook- "le_storie_di__astrad"-instagram- "Astrad98-J.L.Hell"-twitter. Baci
-Astrad
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Amore in Affitto [Sospesa a tempo indeterminato]
Chick-LitUn appartamento,una vittima e una scommessa Capo di una tra le maggiori agenzie immobiliari degli interi Stati Uniti, le sue giornate si dividono tra un lavoro milionario e sfrenati party con amici. Il divertimento è la sua parola preferita. Tuttavi...