Capitolo 20

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Mi dispiace per tutti gli errori ma questa settimana parto per le vacanze(si, finalmente) e non ho avuto molto tempo. Allora cosa pensate di questo capitolo?Pronti a conoscere i due papà di Amber?Per altre informazioni visitate le mie pagine "Le storie di Astrad" e "le_storie_di__astrad". I prossimi capitoli arriveranno a settembre, buona vacanze a tutti. Baci

-Astrad

Ash

I ragazzi del domani si preparavano ad un'apocalisse di zombie, gli uomini di oggi a quelle delle donne. Le donne erano il sesso più debole?Cazzate, erano molto più abili, potenti e astute di centinaia di noi uomini. Con sottile furbizia e cattiveria tessevano i loro fili per conquistare il mondo e renderci schiavi. Oltre che robot dominatori, erano loro il vero problema. Era arrivato il momento di combattere e io ero pronto a farlo. Un po' come lo sceriffo Rick Grimes, anche se avevo la sensazione che dinanzi a un esercito di donne, neanche lui avrebbe potuto far qualcosa. 
E

rano le 20 e 23 minuti ed era ufficialmente iniziato il mio piano, rigorosamente battezzato 'M.A.M' ovvero missione anti megera. 
Come prima cosa, cambiai serratura della mia stanza, non avrei mai permesso di farla entrare, di nuovo. Non lo facevo per paura ma per precauzione, e, non soltanto per me ma anche per voi, cosa sarebbe successo, se mi fosse capitato qualcosa?Il mondo ancora non era pronto alla mia dipartita. Chi vi avrebbe intrattenuto con il mio carisma, o vi avrebbe fatto urinare addosso con tutti i miei aneddoti divertenti oppure fatto bagnare le mutandine alle vostre signore, con il mio fascino?Nessuno, ero indispensabile. 
Per sicurezza, cambiai anche la serratura dello ripostiglio, dove conservavo la collezione personale di anatre di gomma. Amber avrebbe potuto in qualsiasi momento tentare un colpo basso, provando a vendicarsi delle sue povere tende, adesso divenute dei meravigliosi abiti. Dovevo ammetterlo, il bricolage aveva un suo fascino. 
Presi il primo rotolo di nastro isolante, dallo scatolone. La stanza sembrava essere diventata un reparto commerciale o la stanza di un muratore. Ogni angolo, libero da qualsiasi tipo di montagna di vestiti, era riempito da scatoloni contenenti nastro isolante e molto altro. Il fai da te sembrava avermi preso. 
Una volta uscito, presi il nastro isolante ed attaccai un'estremità  sul pavimento. Iniziai a tirare, dividendo il corridoio in due perfettamente simmetriche e distinte: quella a sinistra era del sottoscritto e la destra per lei. Arrivai fino all'ingresso del corridoio e mi fermai, usando i denti, tagliai il nastro. Mi girai, ora arrivava il difficile, ciò dividere il salone. Purtroppo, era impossibile ma soprattutto impensabile dividerlo in due parti completamente simmetriche, anche perché quello era il mio territorio indiscusso. Non restava altro che scegliere tra la mia proprietà e la sua. Ci volevano astuzia e acutezza. 
Dopo mezz'ora di estenuante progettazione, due lattine di Red-Bull e una piccola pausa pipì, finalmente ero soddisfatto di me stesso. Il divano era stato diviso in due parti, asimmetriche, naturalmente, era stato già difficile dividerlo, figuriamoci suddividerlo in maniera eguale. Amber si sarebbe dovuta accontentare della parte più piccola ma in compenso aveva le due poltrone. Avrebbe dovuto laudare la mia magnanimità. La tavola era invece suddivisa in maniera simmetrica, lo stesso valeva per la penisola. La maggior parte del piano cucina, era sua, la dispensa e il frigo, invece, erano miei. Mi sembrava abbastanza equa come cosa.Dopo il salone, proseguii con le altre stanze.
L'appartamento si era trasformato in un campo minato ma ancora non avevo ancora finito. Il telefono e il nastro non erano l'unica cosa che avevo comprato, dopo il lavoro. Mentre tornavo, infatti, mi ero accorto dell'esistenza di un delizioso negozietto 'dell'occulto', uno di quelli che vendeva articoli d'antiquariato di apparente origine azteca, indiana e mista, e vecchie cianfrusaglie vudù e di stregoneria.Mi ero fatto un giro e avevo preso tutto il necessario, al punto che avrei potuto commettere un esorcismo o una seduta spiritica. Avevo comprato una ventina di talismani che sistemai in giro per casa, dietro un oggetto che prendevo a caso. Solitamente servivano per gli spiriti malvagi ma con una strega sarebbe stato lo stesso, o almeno speravo.
Arrivai in corridoio, davanti alla sua stanza e cominciai a gettare gocce di acqua benedetta, un 'gentile prestito' che la parrocchia qui vicino mi aveva fatto. Esagerato?Beh, quando eri costretta a convivere con il demonio era il minimo. Infine, per completare l'opera, avevo deciso di nascondere sotto il mio letto una specie di polizia per la mia vita. Direttamente dalle negozio vudù, avevo comprato una raccapricciante bambola voodoo. Era una piccola bambolina di pezza, senza neanche un vestito, con la testa rotonda, due occhi neri e vispi, con una chioma fulvia, che mi era costata ben 12 dollari.  Erano stati peggiori dollari mai spesi ma sempre meglio di niente.Speravo vivamente che la sua bruttezza avesse potuto ripagarmi. L'unico problema era trovare un capello di Amber da sistemare sulla bambola, o perlomeno così stava scritto sul foglio illustrativo in dotazione. Con quello che mi era costata, oltre al 'libretto delle istruzioni' avrebbe dovuto possedere un vestito, fatto interamente con i suoi capelli. Stupida bambola, stupida come lei.
Mi diressi nella sua stanza, così dannatamente femminile ed ordinaria, perfino senza tende. Il sole filtrava dalle sue finestra così intensamente da sembrare una palla infuocata, tanto da accecarmi. Distolsi lo sguardo, ogni cosa lí dentro mi ricordava lei; quindi quel posto  era altamente tossico. Proprio per questo camminai, evitando qualsiasi oggetto. Aprii la porta del bagno con assoluta cautela, ero ufficialmente entrato nella tana del nemico. Molto spesso il bagno femminile poteva rivelarsi un luogo pieno di insidie e trappole, di gran lunga peggiore di un armadio femminile. Per non parlare del bagno condiviso, non avrei potuto augurare di peggio a un uomo.  Stavo rischiando troppo ma mi serviva quel fottuto capello e quale posto migliore per trovarlo del bagno di una donna.
Feci un profondo respiro prima di entrare, dovevo soltanto prendere un suo capello e andare via, mi serviva solo un insulso capello fulvo. 
Il bagno era immacolato, pulito e ordinato, senza aver subito nessuno di quello che io definivo 'assedio pre-uscita' che caratterizzavano le donne. Vi lamentavate della poca cura che noi uomini possedevano, del disordine che lasciavamo, del fatto che fossimo degli animali, eccetera eccetera ma anche voi non scherzavate quando avevate un impegno. In quei momenti, da bagno si trasformava in una discarica di cosmetici, prodotti per capelli, per il corpo, per non parlare di rasoi e strisce per la depilazione, oppure peggio ancora...l'incubo maschile, assorbenti e tampax. Raccapricciante.
Mi avvicinai ai cassetti, ignorando tutto quello che non avesse avuto le sembianze di una spazzola o di una pettine. Altro che borsa femminile, un paio di cassetti erano ancora peggio, per non parlare dell'armadio, un buco nero a cui nessun uomo poteva  accostarsi.
Continuai a scavare, facendomi spazio tra fialette di profumo e astucci per il trucco. Tuttavia, le mie dita, improvvisamente, si impigliarono in qualcosa di molto strano, lo tirai fuori e lo sguardo ricadde sopra a un sottile tessuto di merletto nero. Lo osservai attentamente, però non era affatto male. Era qualcosa di così femminile, e molto 'sexy', era quasi assurdo pensare che appartenesse proprio a Amber e ai suoi pigiami con gli animali. Mi sarei aspettato qualcosa di più 'infantile'.
Le immagine di quella volta, tornarono con prepotenza e nella mia mente si plasmò un altro assurdo pensiero. Era così dannatamente osceno, che in quel momento avrei desiderato frustrarmi da bravo cattolico, come la chiesa desiderava. Per qualche minuto, fantasticai su cosa sarebbe potuto succedere se lei non si fosse allontanata, il confine tra un bacio e il sesso era davvero fine. Gettai quel pezzo di pizzo il più possibile lontano da me, non osando immaginare altro. Ritornai alla mia ricerca e finalmente ritrovai un dannato pettine, presi qualche capello attorcigliato attorno ai suoi denti e corsi rapidamente via da quel posto.
Una volta raggiunto il mio santuario, attaccai il capelli alla bambola e la sistemai sotto il mio letto. Dopo aver preso tutte le precauzioni ero ufficialmente pronto per affrontarla.

Amore in Affitto [Sospesa a tempo indeterminato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora