Capitolo 15

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Ash

Alzai lo sguardo al cielo ed inspirai l'aria fresca, non era così pulita e profumata come dicevano. Dal bosco circostante proveniva un odore di foglie bagnate, a causa della pioggia di ieri, accompagnato dal lieve sentore di terreno e fango. Tuttavia, questo era il profumo della natura e c'erano momenti in cui l'uomo era costretto a ritornare nel suo habitat naturale. Un ambiente che avevano barbaricamente ucciso e che forse, covava un odio profondo verso la razza umana, ma questa era un'altra storia.
Drew divaricò le gambe, drizzò le cosce e unì le mani intorno al bastone da golf. Inclinò appena il busto e vidi quel sedere stretto in un paio di pantaloncini verdi, ciondolare davanti al mio sguardo. Eravamo alla quinta buca ed era la quinta volta che osservavo le sue natiche ondeggiare, un altro movimento e avrei utilizzato quella mazza in un altro modo, molto più utile. Avevo quasi il terrore di avere un improbabile incubo sul suo sedere quella notte, o peggio ancora un sogno erotico. Scossi il capo con ribrezzo, avrei dovuto essere castigato per quell'orribile e indecente pensiero. Le uniche forme che potevano popolare i miei sogni erano sederi e seni rigorosamente femminili. Finalmente, dopo avermi mostrato quell'orribile spettacolo, alzò il bastone all'indietro e colpì la pallina. Alzai gli occhiali da sole sulla fronte, osservando la pallina superare il laghetto e avvicinarsi pericolosamente alla buca, senza però entrare. Sogghignai e mi lanciò un'occhiataccia.
So però cosa vi starete chiedendo... cosa ci faccio di prima mattina in un campo da golf a guardare le natiche del mio amico? Beh, la risposta era molto semplice. Una volta al mese, giorno assolutamente casuale, io e quel bastardo, venivamo al campo da golf, a volte a giocare, altre volte semplicemente per parlare. Erano l'unico gioco dove non si scommettevano soldi e si poteva giocare in assoluta libertà. Inoltre, c'era un legame affettivo molto forte tra noi e quel campo, era un po' come un amico di bevute, soltanto più materiale e meno vivo, il quale però ci aveva sempre accompagnato nelle nostre scorribande da ragazzi. Quel luogo era denso di ricordi licenziosi e adolescenziali e aveva collezionato una sfilza di nomi femminili. Avete capito? Andiamo ragazzi, azionate un po' il cervello e la fantasia. Una ragazza e un ragazzo in un campo da golf di certo non si limitavano a giocare con una pallina. Esatto, i film su questo non mentivano mai. Poteva sembrava un vecchio cliché ma quel luogo era stato il nido preferito di adolescenti arrapati e in calore. Comunque, adesso non c'era nessuna biondina a farmi compagnia ma semplicemente un maschio che sembrava essere stato scartato dai provini di Playboy. Un po' mi dispiaceva per lui. Per quanto mi costava ammetterlo, nonostante il suo carattere sadico e bastardo, quando si trattava di questioni importanti, Drew era la persona più seria e affidabile. Era meglio di qualsiasi cazzo di psicologo, sembrava uno di quei terapeuti dei corsi di riabilitazione, con l'unica differenza che lui non rifilava cose come il bene interiore o la pace dei sensi e soprattutto non era vegetariano. E, stranamente, in quel momento avevo un bisogno disperato di un consiglio. Erano passati due giorni e maledicevo ancora quella stupida cena, beh...tranne la parte della cena vera e propria, quella era stata squisita e veramente deliziosa, era tutto il resto che era andato incredibilmente storto. Non ero mai stato così stupido, avventato, una vera testa di cazzo, come avrebbe detto il mio nuovo terapeuta. Tutto a causa di uno stupido neo che per la fretta non avevo avuto tempo di disegnarmi, come per cambiarmi. Per poco non mandavo tutto a puttane e quella era stata la prima cosa che mi era venuta in mente.
"Quindi ti sei inventato la storia del fratello gemello?" Drew sistemò la pallina e prese un altro bastone "sì, te l'ho detto" mi grattai il collo mentre osservavo la pallina ruotare attorno alla buca e poi caderci dentro. Era fortuna, solo un po' di odiosa fortuna, per tutte cinque le volte.
"È stato un po' azzardato devo dire, ma riflettendoci, potresti cavartela, alla fine interpreti già due persone differenti, hai un altro cellulare, un'altra casa, non ci vuole molto a fare un certificato di nascita fasullo, in caso di emergenza, ma basta non esporti troppo" in effetti non aveva tutti i torti.
"Sì, potrebbe andare"
"Ti ha fatto qualche domanda?"
"No, niente" si girò a guardarmi e sistemò il bastone nel borsone. Da quando eravamo tornati alla nostra vita, nessuno aveva più fatto riferimento a ciò, anche se il mio ginocchio aveva ancora i segni... entrare dalla finestra quando avevo sentito la porta aprirsi, non era stato un colpo di genio ma dovevo far in fretta.
"Allora non preoccuparti, però ti ricordo che ti mancano solo 5 mesi e mezzo e non sono molti" si avvicinò alla golf car, lo raggiunsi e misi le mani attorno al volante.

Amore in Affitto [Sospesa a tempo indeterminato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora