Capitolo 9

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Nella mia vita potevo vantare molte cose e tra queste vi era anche un passato da fierissima ed intraprendente boy scout. In realtà, l'avevo fatto soltanto per due mesi, nell'estate in cui avevo 10 anni. L'estate più intensa e faticosa mai vissuta, che aveva confermato la mia assoluta incapacità per qualsiasi attività fisica. Tuttavia, si era rivelata un'esperienza piuttosto utile: avevo imparato a fare tutti i nodi possibili ed immaginabili, adatti per strangolare un uomo, una capacità da sfruttare sicuramente. Riuscivo a riconoscere funghi e bacche velenose, sapevo accendere il fuoco e salire sugli alberi, sebbene con qualche difficoltà. Naturalmente, sulla brochure non c'era scritto un metodo per ritrovare un cane e certamente non si poteva nascondere sotto il letto oppure nel cesto della biancheria sporca. Grugnii e una ciocca di capelli mi scivolò sul viso, soffiai un paio di volte, spingendola all'indietro mentre ero inginocchiata con le mani a terra, sommersa da una marea di vestiti sporchi di cui non ricordavo neanche l'esistenza. Da quando possedevo così tanti capi di abbigliamento? Guarda caso erano gli stessi che scomparivano quando ti servivano sul serio. Tanti soldi spesi e alla fine, finivano nel dimenticatoio. Mi alzai dopo aver raccolto tutti quei panni e uscii dal bagno. Avevo controllato ogni singolo luogo della casa e messo letteralmente a soqquadro ogni centimetro ma Zeus non si trovava da nessuna parte. La signora Lambert mi avrebbe ucciso. Potevo già immaginare la feroce morte che mi aspettava. Sarei stata investita? Sparata? Soffocata? Di certo mi avrebbe fatto sparire nel nulla e rinchiusa in un baule nel suo vecchio salotto, dove sarei ammuffita mentre i miei genitori piangevano la mia morte. Avrei preferito una morte molto più nobile e preferibilmente il più lontana possibile da qui.

"Ho controllato tutti i piani, niente" Dylan rientrò, piegando le ginocchia e posandoci le mani sopra, provando a prendere fiato. Non si poteva certo dire che fosse un'atleta se aveva il respiro corto dopo aver fatto solo tre piani, compreso il piano terra. Su questo aspetto potevamo avere qualcosa in comune ma perlomeno io riuscivo ancora a fare tre piani senza ascensore, un risultato incredibile. Ritornando al cane...okay, dovevo rimanere calma e non farmi prendere dal panico, i due mesi di boy scout erano serviti anche a questo, no? Feci un profondo respiro, massaggiandomi le tempie "è tutta colpa tua, se avessi fatto più attenzione, tutto questo non sarebbe successo" asserì, una ruga comparve sulla mia fronte ma promisi a me stessa di non arrabbiarmi, dovevamo utilizzare l'energia per cercare il cane "ora la signora Lambert romperà le scatole per la perdita del suo orribile cane, soltanto perché ha affidato il suo cucciolo a un'incompetente" un'altra ruga solcò la mia fronte, seguita da un crescente nervosismo. La pazienza poteva anche andare a farsi benedire

"e secondo te, di chi è stata la colpa, razza di idiota che lascia la porta?!" inveii, lui inarcò un sopracciglio, guardandomi con un'espressione inviperita

"ora la colpa sarebbe mia?!" di certo non poteva essere del postino "dannati te e i tuoi maledetti dvd!" grugnì, surriscaldandosi. Feci una smorfia, sentendomi allo stremo delle forze, non soltanto la mia vita dipendeva da un cane ma anche da un essere immaturo appartenente ad una specie purtroppo non identificabile.

"Deve essere uscito dal palazzo, magari è ancora qui in giro" e sperai con tutta me stessa che fosse così. Raccolsi la sua valigia per sicurezza e mi avviai verso la porta ma mi fermai prima di oltrepassarla, mi girai verso Dylan, ancora fermo

"cosa?" domandò e agitai il capo per indicare la porta, se pensava che sarei andata da sola mentre lui stava qui a poltrire, poteva scordarselo, aveva il 50% della colpa. "Va bene" sbuffò e mi raggiunse, dovevo ricordarmi di sottoscrivere nel mio testamento, prima di morire, che lui aveva la metà della colpa e che quindi, meritava di essere castrato. Oppure, di essere atrocemente torturato, magari mangiucchiato da Zeus, se mai l'avessimo ritrovato.

Uscimmo di soppiatto dall'ingresso, senza farci vedere da Scrooge, impegnato a controllare l'ascensore che 'qualcuno' aveva bloccato. Scendemmo i gradini e mi guardai attentamente intorno ma non c'era un enorme rottweiler in giro, soltanto un traffico piuttosto lento e snervante, una piccolissima quantità di persone che occupavano il marciapiede e un cielo parzialmente nuvoloso con una buona probabilità di schiarimento entro un'ora, accompagnato da un piccolo innalzamento del vento. "Facciamo così, facciamo il giro del palazzo, io da un lato e tu dall'altro, vediamo se riusciamo a trovarlo" annuì e lo vidi allontanarsi dal lato opposto al mio. Feci il giro dell'ala sinistra del palazzo, procedendo lentamente, osservando qualsiasi angolo, anche il più piccolo e facendo attenzione ad ogni minimo movimento.

Amore in Affitto [Sospesa a tempo indeterminato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora