Quante volte avrei voluto aprire gli occhi come Biancaneve, bella, riposata e con principe tutto per sè, era forse chiedere troppo?Abbastanza. Okay, va bene, riformuliamo. Invece, di un risveglio da fiaba, perlomeno uno da film. Un solo squillo di sveglia, una pelle perfetta e i capelli di chi era appena uscita da un solone di bellezza, non come questo ammasso che avevo in testa. Purtroppo noi donne reali eravamo molto spesso sfortunate. Il sesso più debole, eh?Avrei voluto vedere nella mia stessa situazione, qualsiasi uomo. Vederlo destreggiarsi tra la cura personale, lavoro, faccende domestiche e qualsiasi altra attività, tutto con il ciclo. Avrei potuto scommettere ad occhio sul risultato, avrebbe rinunciato in un nano secondo. Guardai la sveglia, una di quelle antipatiche e tondeggianti in alluminio che quando suonavano, erano peggio di un'oca squillante e dell'assordante traffico messo insieme. Possedevo quella sveglia da quando avevo la bellezza di 5 anni, allora ero una povera e ingenua bambina a cui piaceva il colore rosa fosforescente. Tuttavia, adesso e come allora il mio rapporto con Goose, Mrs Sveglia, era lo stesso. Un legame prettamente di odio, con continui sguardi fulminanti e litigate mattutine. Già, molte volte mi capitava di parlare con lei. Ero forse pazza?Beh, di assicuro poteva essere un vero toccasana per i nervi. Confucio sarebbe stata contento per me. I motivi?
1)Nessuno interrompeva le tue cazzo di imprecazioni
2)La sveglia non si offendeva per tue imprecazioni
3)Era un'ascoltatrice fantastica.
Questi erano i fattori che le avevano saltato la vita, per questo dopo anni era ancora qui a farmi compagnia e a ricordarmi che ogni mattina dovevo alzarmi dal morbido letto. Gli addii erano sempre dolorosi. Questa volta, però non era lei la causa del mio pessimo umore, dovuto al mio risveglio improvviso. Goose era stata impostata per 7. Goose non mi svegliava alle 5 e 10 e non strillava in quel modo. Sospirai, sarà stato sicuramente il traffico. Mi strinsi il lenzuolo, tirandomelo sulla spalla infreddolita. Contrariamente a molte donne che anche mentre dormivano, conservavano la loro femminilità, io appartenevo al gruppo di donna-riccio, quella che si copriva fino in cima. Chiusi di nuovo gli occhi e mi sistemai sul cuscino, cercando la posizione più morbida e fredda. Feci di nuovo per prendere sonno quando improvvisamente il suono elettrico di una chitarra mi fece sobbalzare. Adesso sapevo da dove provenivano i rumori e non erano del traffico ,ma appartenevano piuttosto a un concerto rock. Strinsi i denti mentre entrava in scena un'acuta batteria che per poco non faceva crollare a terra i quadri alla stanza. Allontanai il lenzuolo e scesi dal letto, corsi nel corridoio, con indosso il sexy pigiama di Winnie the Pooh che molti uomini non avrebbero trovato 'femminile', peggio per loro, erano stupidi. Infatti, chiunque sveglio e abbastanza creativo avrebbero potuto comprendere il nesso malizioso tra il miele di Pooh e chi lo indossava. Un nesso frutto della mia fervida fantasia. Mi diressi in cucina dove tra la luce del sole che filtrava da tutte le finestre aperte e il divano, Dylan stava ascoltato lo stereo, con gli occhi chiusi e un sorriso sulle labbra. Mi accigliai maggiormente, chi cavolo ascoltava i Queen a quest'ora del mattino?Senza togliere niente al gruppo ma quale fuori di testa li avrebbe ascoltati invece di dormire?Stavo iniziando seriamente a pensare che avevo firmato il contratto con quello che poteva essere il diavolo. Con l'unica differenza che il diavolo sarebbe stato più simpatico e certamente avrebbe capito il mio pigiama. Più che un normale coinquilino sembrava la versione maschile di Miranda Priestly, la feroce direttrice della rivista di moda Runway. Sebbene l'arco di tempo breve della nottata, questa non era la prima volta. Riepilogo?Ieri sera, infatti, era rimasto fino a tardi a vedersi dei documentari sugli animali e non vi descrivo i suoni, più che una foresta sembrava essere in un manicomio. Mi tolsi la pantofola, presi la mira e con forza la lanciai, colpendolo in pieno. Dylan trasalì e ci accigliò allo stesso tempo, virando l'attenzione verso di me, afferrò l'arma del delitto e spense la radio, finalmente!
"Perché?"ondeggiò la pantofola tra le mani, inarcando un sopracciglio tra il lunatico e l'innervosito "sei forse impazzita?"io?Sul serio?Da quale pulpito veniva la predica!Lo fronteggiai con lo sguardo, questa sembrava una di quelle scena da ridicola sitcom americana, aspettavo soltanto di sentire solo le risate registrate di sottofondo, perché era davvero una scena comica.
"Ti sembra il caso di sentire i Queen alle 5 di mattina?"
Flaccidamente roteò gli occhi, come chi si era ormai stancato perfino di arrabbiarsi, dopo averlo ripetuto centinaia di volte e alla fine si arrese all'evidenza
"Non esistono orari per ascoltare i Queen, sono i Queen, nessuno può dire niente"aggrottai la fronte, non sapevo se mi trovavo dinanzi a un'imbecille per natura oppure a pazzo. Se soltanto Freud non fosse morto, l'avrei lasciato a lui , di certo Dyla Jonas apparteneva a una categoria di maschi sconosciuta e avevo come la sensazione che fosse al momento, l'unico superstite, di quella razza rara, per fortuna.
"Viviamo in palazzo, quindi hai mai pensato che esistono altre persone che cercano di dormire a quest'ora?"cercai di spiegare tutto nel modo più semplice e il più rilassata possibile. Scrollò le spalle con cinismo, narcisismo portami via. Perché doveva capitarmi un coinquilino così egocentrico?"io invece ci ho pensato e spero tu capisca, non voglio sentire un solo suono quando ritorno in camera"posai le mani suoi fianchi e lo avvertì con lo sguardo. Quanto desideravano in questo momento essere Ciclope di X-Men e avere la capacità di fulminarlo letteralmente con lo sguardo. Inoltre, pensare che con questo 'superpotere' non avrei dovuto cucinare, mi convinceva ancora di più a deprimermi per la mia condizione da mortale. Mi incamminai verso la mia stanza ma non feci neanche il tempo a chiudere la porta che la musica ripartì. Inalai un bel respiro e provai a calmarmi. Contai fino a 10, se non avesse smesso subito, l'avrei ucciso "DYLAN!"mi precipitai di nuovo nel corridoio, se non l'avessi ucciso io, l'avrebbero fatto di sicuro i vicini. Infatti, il campanello iniziò a suonare in fretta, guardai dallo spioncino e notai prima la porta del vicino aperta e poi una minuta vecchiata accanto alla nostra. Ricordate, la signora con i bigodini e il rottweiler?Esatto era in lei, la nostra simpatica vicina.
"Buongiorno, signora..."mi disse il suo nome "Lambert"provai a fare il sorriso più cordiale che potevo e la vidi arricciare il naso, in una smorfia. Impallidì, dinanzi a quella freddezza, in tutta la mia vita,avevo sempre conquistata il cuore di qualsiasi vecchietta/o, bastava un sorriso gentile e un comportamento cordiale, era così semplice. Nel corso degli anni, questo mi aveva aiutato molto, soprattutto ad aumentare la mia autostima, più le persone si complimentavano con me o con i miei genitori, più mi riempivo di soddisfazione. Pertanto, non mi sarei mai arresa in questo modo, la signora Lambert non sarebbe stata di meno, l'avrei conquistata!Magari, chissà aveva anche un bel figlio ricco per tutte le vincite delle scommesse passate, naufrago da qualche parte. "Le serve qualcosa?"provai a distrarla dalla musica che pian pian si affievoliva ma sembrò non berla, mi lanciò un'occhiata accigliata con i suoi piccoli occhietti neri e vispi. Questa volta, non c'era il bestione ma comunque portava i bigodini. Portai l'attenzione sui suoi capelli bianchi, c'era da dire una cosa, però sebbene l'età molto matura, aveva ancora dei folti capelli d far invidia a qualsiasi modella. Avrei dovuto chiedere il suo parrucchiere di fiducia oppure i prodotti che usava. Si sporse lievemente, cercando di scorgere all'indietro, dietro di me cosa stava accadendo
"C'è gente che ha bisogno di dormire, non di fare baldoria, cos'è questa musica assordante?"i suoi occhi scivolavano su di me, carichi di rimprovero mentre sventolava la mano rugosa, le labbra sottili e secche erano strette in una morsa stretta sul suo esile viso "noi alla nostra età avevamo rispetto per i vicini e non ci mettevamo a fare tutto questo casino, se volete andare a divertirvi, esistono i nice club come li chiamate voi"stropicciò le ultime parole con gli occhi fiammanti, carichi di ira, più che nonna sprint mi sembrava la madre bisbetica di Satana
"Mi dispiace tanto, signora Lambert, prometto che non succederà più"mi scusai, certamente dopo questa volta, l'avrei affogato. Vidi la madre di Satana annuire, ritirandosi appena
"Bene, spero sul serio che tu abbia ragione"mi lanciò un'occhiata prima di andare via "e dovresti guardare un po' il tuo guardaroba con quel pigiama non metterai mai su famiglia"ecco un altro inutile consiglio che avrei gettato nel cestino. Con un sospiro, chiusi la porta e mi voltai verso il mio pazzo e snervante coinquilino, steso supino sul divano mentre leggeva un fumetto della Marvel. I suoi occhi grigi si sollevarono appena dalle pagine
"Allora?E' andata via'"annuì "fantastico!"balzò giù dal divano, lanciando il fumetto sul tavolino "quella razza di vecchietta odiosa, rovina sempre tutto!"non sapevo quale fosse il rapporto tra di loro, a quanto pare non scorreva buon sangue ma non mi importava molto adesso. Si diresse verso la cucina, come faceva ad avere tutte queste energie?"lei, suo marito e il loro bestione figlio di Cerbero"grugnendo, prese la nuova confezione di froot loops kellogg's, e mi chiesi da dove cavolo fosse uscita. Versò i colorati cereali nella ciotola per poi riempirla di latte. Lo guardai, cercando di scorgere qualche piccola traccia della sua mascolinità recondita ma quale uomo mangiava i cereali per bambini con la voracità di un'animale affamato, sporcandosi addirittura?Se questo era la colazione non immaginavo, cosa sarebbe successo ai barbecue.
"Niente più Queen, mi raccomando"lo ammonì e sbadigliai. Mi ignorò ma presi il suo silenzio per un si, ritornai in camera, immergendomi tra le coperte. Presi sonno in un secondo.
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Amore in Affitto [Sospesa a tempo indeterminato]
Genç Kız EdebiyatıUn appartamento,una vittima e una scommessa Capo di una tra le maggiori agenzie immobiliari degli interi Stati Uniti, le sue giornate si dividono tra un lavoro milionario e sfrenati party con amici. Il divertimento è la sua parola preferita. Tuttavi...