#4 pt.1

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Il treno è in ritardo.

Come sempre tra l'altro.

Dentro di te ti chiedi come mai ti arrabbi ancora per queste cose, in fondo dovresti essere abituata. In Italia niente è in orario - neppure le gioie - ma tu ci speri ancora; in ogni caso ne rimarrai sempre e comunque delusa.

Guardi l'orario. Sono le 13:07 e devi essere a Roma tra due ore per il concerto del/dei tuo/tuoi idolo/i.

E il treno è in ritardo.

Dopo altri minuti preziosi inizi a intravedere qualcosa che sta girando la curva dei binari e, finalmente, il Freccia Rossa si presenta davanti a te.
Le porte si aprono e sali immediatamente con un balzo. Cerchi un posto libero, e appena lo trovi, ti ci fiondi subito senza neppure guardare chi sia il tuo compagno.

Respiri profondamente e appoggi la testa indietro, sul sedile. Chiudi gli occhi e per alcuni minuti rimani così, senza prestare attenzione a niente e a nessuno.

Quando la canzone che stai ascoltando cambia, riapri gli occhi e torni nella realtà. Ti guardi attorno annoiata e osservi i tuoi compagni di viaggio più prossimi a te: un vecchietto con il capello e il bastone, una signora esageratamente truccata e due ragazze.

L'ultima persona che osservi è quella seduta accanto a te. È una ragazzo, ha dei capelli neri molto particolari e in viso ha alcuni tratti un po' da bambino. Sembra stia dormendo, con la testa appoggiata al finestrino, gli occhi chiusi e le cuffie nelle orecchie.
Probabilmente si deve sentire osservato, perché, improvvisamente, apre le palpebre di scatto e punta le sue iridi color nocciola fuori dal finestrino.

"Non fissarmi, non mi piace quando la gente mi fissa."

La tua testa si gira in avanti velocemente e il tuo viso si fa rosso per l'imbarazzo. Rimani in silenzio non sapendo che fare. Dall'altra parte del corridoio c'é un posto libero accanto alla signora truccata, ma, anche se il buonsenso ti consiglia di andare, qualcos'altro che non sai ben definire ti costringe a stare seduta lì.

Cercando di non farti vedere, lo guardi con la coda dell'occhio, ma proprio quando credi di essere più furba di lui, il ragazzo in questione esordisce con un "ti vedo" che ti fa diventare, se possibile, ancora più rossa.

Fai per alzarti e andartene, ma la sua voce ti blocca. "Perché te ne vai?" Chiede dopo essersi finalmente girato a guardarmi.
Lo osservi inclinare leggermente la testa verso destra, e i ciuffi molto artistici gli ricadono tutti in quella direzione.

"Penso che tu non mi voglia qui..." dici abbassando gli occhi.

"Pensi male" dice, poi torna a rivolgersi verso il finestrino.

"Cosa vuoi dire?" Chiedi e per la sorpresa quasi gli salti in braccio. Si volta a guardarti spaventato; "intendo dire che non mi dai fastidio, semplicemente placa l'animo" mi dice un un leggero luccichio negli occhi.

Scoppi a ridere. "Io sono y/n" dici sorridendo.

Ti fissa un secondo pensieroso, poi anche lui si lascia andare in un sorriso; "Thomas" replica e ti allunga una mano che stringi con forza.

"Come mai su questo treno?" Chiedi curiosa.

"Quante domande..." brontola, ma si vede che si sta iniziando a incuriosire. Sospira, poi risponde "Devo fare un provino per entrare in una scuola molto prestigiosa, tu?"

Lo dice con finto disinteresse, perché lo hai notato che, mentre raccontava, era felice.

"Concerto" dici anche tu con la luce negli occhi.

Iniziate a parlare e non la smettete più. È così bello parlare con lui. All'apparenza sembrava un ragazzo antipatico e poco socievole e invece... "l'apparenza inganna"

Con enorme dispiacere di entrambi il treno giunge a Roma.
Scendete alla medesima fermata, lui con una valigia azzurra, tu con lo zaino.

"Beh... allora... ci si vede..." dice abbassando lo sguardo al momento dell'addio.

"Già... auguri per il provino" esordisci cercando di sembrare felice.

"Mm... e tu per il concerto..."

"Grazie..."

"Grazie a te..."

Prendete strade diverse, ma senti qualcosa... qualcosa che ti costringe a tornare indietro correndo, saltando le file, le persone che ti urlano contro e gli addetti alla sicurezza.

Arrivi sul binario e ti guardi attorno con il fiatone. Hai l'adrenalina a mille. Segui la stessa strada che ha preso lui prima e ti trovi all'uscita est della stazione. Ti guardi attorno e finalmente lo vedi: è su un pullman, con le cuffie nelle orecchie e lo sguardo perso.

"Thomas! Thomas!" Cominci ad urlare. Tutti si girano a guardarti, ma te ne freghi.
Inizi a correre verso il pullman che ha chiuso le porte ed ha avviato il motore.

"Thomas!" Continui ad urlare ormai sfinita. Spingi sulle gambe ma non ce la fai: il mezzo esce dal parcheggio e se ne va.

"Thomas..." sussurri, ma lui non può sentirti.





Oddio sinceramente non so cosa dire... all'inizio il capitolo non l'avevo iniziato così ma poi... boh...

Se volete il continuo scrivetemelo oppure arriviamo a.... azzardo... 20 stelline?

Buonaserata, Buonanotte e buon weekend!


[16/12/2016, 21:00]

Immagina ~ Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora