'Il fatto è che le persone sono stupide, molto spesso non capiscono quando sbagliano divertendosi a fare del male agli altri; eppure non notano le lacrime, la bocca distorta in un espressione triste, la testa bassa e le mani tremanti? Non notano il dolore che spezza lentamente quelle persone?' è questo quello che pensi mentre, nel cortile della scuola, si sta compiendo l'ennesimo atto di bullismo.
La scena è sempre la stessa: un ragazzo per terra, raggomitolato su sè stesso, che piange, l'intera massa di studenti che ride e il solito gruppetto di bulli che si sente potente.
E, a capo di tutti questo, c'è sempre lui, Thomas, che guarda il malcapitato come un leone guarda la preda che ha appena azzoppato, pronto a saltargli addosso.
La 'preda' in questo caso è un ragazzo più piccolo di te, deve essere di prima o di seconda, non ricordi, e il 'motivo' per cui lo prendono in giro è che è abbastanza basso per la sua età, ma è normale, ha ancora tempo per crescere.
"Oh, ora piange! Altro che elementari, questo deve tornare all'asilo!" Urla Thomas avvicinandosi sempre più al ragazzo; poi piega le ginocchia, e, avvicinandosi alla sua faccia, gli sussurra facendo in modo però che tutti sentano: "Dico bene nanetto?"
L'intera scuola scoppia a ridere e partono i fischi e le incitazioni a picchiarlo. Come si può essere così crudeli? C'è il caos più totale nel giardino e ti chiedi per quale ragione nessun professore sia ancora giunto, attirato dal rumore.
Thomas inizia a girare attorno al ragazzo per cercare l'angolazione migliore da cui tirare il primo calcio, mentre i suoi cosidetti 'amici' si avvicinano come bestie affamate. La vittima rimane ferma dov'è, incapace di opporsi all'ingiustizia che si sta compiendo contro di lui.
Ti guardi attorno ancora un'ultima volta, sperando di vedere un adulto, ma non c'è nessuno, così prendi una decisione che non sai definire se sia saggia oppure no: ti lanci tra Thomas, che si sta preparando a tirare, e il ragazzo.
La folla di ragazzi si zittisce di colpo e il silenzio cala nel giardino. Hai gli occhi bassi, fissi sulle Vans di Thomas, e hai paura di alzarli. Il suo respiro caldo si è fatto regolare e lo senti colpire la tua testa con troppa calma.
'Cosa mi è saltato in mente?!' pensi in preda alla confusione. 'Nessuno ha mai osato mettersi contro Thomas e la sua gang, cosa credevo di fare?! Ora sicuramente picchierà me, me lo sento!'
Con la coda nell'occhio vedi il ragazzino dietro di te che alza la testa, sporca di erba e rossa dalle lacrime, e ti guarda sorpreso. I suoi occhi sono delle enorme pozze lucide e marroni che ti osservano con un misto di gratitudine e paura.
Ma non ha paura per sè stesso, ha paura per te.
Prendi un'altra decisione dettata, questa volta, dal cuore: fai un cenno al ragazziono di scappare via; se proprio devi essere 'punita', almeno il tuo gesto non sarà stato invano.
Gli ci vuole un attimo per recepire il messaggio; intanto il respiro di Thomas si è spostato e ti sfiora la guancia sinistra: probabilmente si sta scambiando delle occhiate con i suoi compagni.
Con le sopracciglia aggrottate, la vittima che ha scampato la sua sorte si alza e, dopo averti lanciato un'ultima occhiata di gratitudine e di compassione, si gira e corre via; al suo passaggio il muro di studenti si apre per poi richiudersi.
Torni a guardare le scarpe di Thomas ma puoi vedere benissimo i suoi pugni stringersi con forza e le nocche diventare bianche. Il suo respiro ora non è più calmo: ti frusta con forza la testa e ti sposta alcuni capelli.
Degluitisci e guardi verso la folla; vedi le tue due amiche arrivare di corsa e, non appena vedono la scena, cercano di farsi strada tra gli studenti silenziosi. La testa di Thomas scatta nella loro direzione, così tu gli fai cenno di stare dove sono: non vuoi metterle nei guai.
Respiri profondamente: è inutile rimanere così, se deve accadere qualcosa, che accada in fretta.
Ti raddrizzi di colpo, spostando le spalle indietro e portando le gambe una accanto all'altra, e alzi la testa: se un po' più bassa di lui, ma puoi perfettamente vedere i suoi occhi marroni, così belli eppure così cattivi, che, brucianti, ti inchiodano al suolo.
Ricambi con un uno sguardo torvo.
Rimanete per alcuni secondi a studiarvi e tu cerchi di nascondere in tutti i modi il terrore che ti fa tremare le ossa.
"Forza Thomas, dalle una lezione!" interrompe il silenzio Alessio, il suo braccio destro. Lui gli lancia uno sguardo di ghiaccio che lo zittisce di colpo, poi i suoi occhi tornano a bruciare su di te ed inizia ad osservarti da capo a piedi.
Ti senti sciogliere: per quanto sia cattivo, non puoi non ammettere che è davvero bello e intrigante.
Ti dai della stupida per stare pensando queste cose sul ragazzo che potrebbe picchiarti.
All'improvviso, il suo braccio scatta verso di te, e la sua mano si stringe attorno al tuo polso, stringendolo con forza. Si gira e inizia a camminare trascinandoti con sè lontano dalla folla, verso un giardinetto secondario dietro l'angolo dell'istituto.
Gli studenti si riprendono dallo strano stato di torpore in cui si trovavano e ricominciano ad urlare come dei matti ed ad inneggiare alla rissa.
Con un cenno del capo fa segno ai compagni di non muoversi, se la sarebbe sbrigata da solo.
Faccia a faccia con Thomas... magnifico.
Prima di girare l'angolo, lanci un ultimo sguardo alla folla, che si è fermata a pochi metri da voi, e individui le tue amiche che, bloccate da due membri della gang, cercano inutilmente di raggiungerti.
Gli sorridi cercando di calmarle e una lacrima cade senza che tu lo voglia.
Ma poi svoltate l'angolo, e tutto ciò che vedi è un muro di mattoni giallo.
Thomas ti lancia contro questo e appoggia le sue mani ai lati della tua testa, tanto per non farti sentire troppo in trappola, e ciò accresce ancora di più la tua paura.
Le gambe ti tremano e l'unica cosa ferma che riesci a guardare mentre tutto il resto gira sono i suoi occhi, che ti osservano, privi di emozione ma dannatamente belli.
Ciao!
Prima parte di un #immagina che sarà composto dalla 2' e forse dalla3' parte. è stato strano scriverlo, non mi sentivo completamente a mio agio sia perchè mi è un po' difficile immaginare Thomas in versione Bad Boy, sia perchè descrivere un atto di bullismo mi fa sempre un certo effetto...
Comunque, spero che abbiata almeno minimamente colto ciò che volevo farvi arrivare con questo capitolo in relazione al bullismo, per me è importanti che i lettori, oltre ad apprezzare la storia, imparino sempre qualcosa di nuovo, e, per quel che io posso offrirvi, crescano come persone...
Beh, come ultima cosa volevo augurarvi un Buon 2017 e chiedervi di stare attente stasera, perchè ci vuole mezzo secondo per farsi male e anni per guarire...quindi, per favore, divertitevi ma senza esagerare. (Lo so che non sono nessuno per dirvi queste cose ma ci tengo a voi!)
Ah, sì, ultimissima cosa: probabilmente oggi non riesco ad aggiornare 'I belong with you', però non preoccupatevi, lo farò domani.
Detto questo, BUON 2017 A TUTTI!!
[31/12/2016, 17:00]