7: Divisi per la prima volta

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Susan si alzò titubante da dove era seduta e gettò uno sguardo allarmato ai fratelli, che tuttavia le infusero coraggio. Lei sorrise, ma in qualche modo sapeva già il destino che la aspettava. Si avvicinò a Silente cercando di ricordarsi cosa significava cavalcare Aslan al galoppo, essere una regina e impugnare l'arco infallibile in nome di Narnia. Ogni suo passo riecheggiava nella stanza e nei cuori di tutti, meno che in quello di Daisy, ovviamente. Il vecchio mago la salutò con un sorriso smagliante e lei riuscì a ignorare il battito del suo cuore e a sedersi tranquilla. Tutto il mondo magico, da mesi, ormai non aspettava che quello: il fatidico verdetto del Cappello Parlante sulla più famosa regina degli ultimi tempi.
- Dunque... Tu saresti la regina di Narnia?
- Sì...
- Vedo che hai attraversato grandi battaglie, vedo tanti amici, vedo la tua forza e la tua determinazione nell'affrontare qualunque ostacolo, ma... C'è qualcosa! Non so... Mi è difficile crederlo... No, non mi sbaglio! È proprio così! Tu sei intelligente... Molto intelligente... proprio come una...
- No... - singhiozzò Susan, senza farsi sentire da nessuno, ma poi annuì con la testa e lo lasciò gridare: - CORVONERO!!!
Tutti i Corvonero si alzarono in piedi esultanti, come se avessero appena vinto la Coppa delle Case, mentre Susan era quasi in lacrime e i suoi fratelli avevano l'aria di chi ha appena ricevuto un telegramma dall'esercito. Solo John riuscì ad accorgersene e a cogliere quell'amara consapevolezza che bruciava gli occhi di Peter, Edmund, ma soprattutto di Lucy. Non erano mai stati divisi prima di allora, mai. Solo quando Edmund era stato attirato dalla parte della Strega Bianca con l'inganno, e anche allora era stata questione di pochi giorni, non di mesi. Lucy guardò Susan negli occhi, mentre cercava di sorridere e raggiungeva i suoi compagni. L'allegria dei suoi nuovi compagni di classe riuscì a farla sorridere, mentre Lucy si faceva sempre più triste...






- Edmund Pevensie, il Giusto!! - gridò la signora Honnelly e fu di nuovo silenzio. Ed si alzò, deciso, quasi fosse convinto che sarebbe stato sicuramente smistato anche lui in Corvonero. Dopotutto, era sempre lui a curare le strategie di guerra e, comunque... non si reputava certo un imbecille! Strinse la mano di Silente quando lui gliela porse, come aveva fatto finora, quindi si sedette, con gli occhi fissi su quella che era convinto fosse la sua nuovo Casa. Ma il Cappello Parlante fu chiaro:  - Non ho il minimo dubbio sul tuo conto, Edmund Pevensie, sei il mio studente preferito in assoluto ed è con piacere che dico... TASSOROSSO!!!
Il volto di Ed passò istantaneamente dal rosa al bianco e la sua espressione si incupì improvvisamente, mentre tutti i Tassorosso lo incitavano a ragggiungerli il più in fretta possibile. Lucy scoppiò a piangere e il fratello maggiore dovette stringerla più forte che poteva tra le sue braccia, per calmarla. Se appena un anno prima avessero chiesto a Lucy quale fosse il suo fratello preferito, non avrebbe esitato a rispondere: - Il mio secondo papone Peter! Lui mi difende sempre!
Ma, dopo quello che era successo a Narnia con la Strega Bianca, il suo rapporto con Edmund si era fatto sempre più stretto. In quel momento, la piccola si rese conto che Ed era l'ultima persona al mondo da cui volesse separarsi e pregò Aslan di farla smistare in Tassorosso...
- Peter Pevensie, il Magnifico!






Quando il ragazzo guardò negli occhi Silente, vi lesse una vena di affetto, come se volesse rassicurarlo del fatto che, anche separati, i Quattro Re potevano fare grandi cose e restare uniti più che mai.. O forse c'era qualcos'altro, sotto? Strinse la mano del mago con un sorriso, ma lui lo guardò in modo strano. Il ragazzo, confuso, si sedette, attendendo il responso. Intanto, la professoressa Honnelly non faceva che accarezzare i suoi capelli biondi, chiedendosi tra sé se fossero veri.
Il ragazzo sussurrò immediatamente al Cappello: - Ehi, tu! Perché ci hai fatto questo scherzo?!
- Di cosa parli?!
- Perché ci hai separati in questo modo?!
- Io vi dico solo la Casa che leggo nel vostro cuore... e non sbaglio mai!
- Oh, certo! E ti sembra un'idea geniale, quella che hai avuto poco fa? Sai come hai ridotto la mia sorellina?
- Come osi contestare le mie decisioni?!
- Beh, dicono che qualcuno aveva già deciso, prima di venire qui, quale dovesse essere la sua Casa. Quindi, chissà, potremmo metterci d'accordo, che ne dici?
- Oh, basta! - esclamò il Cappello Parlante, arrabbiatissimo, e tutti sobbalzarono sul posto.
- Non ne posso più! Questo bambino è davvero insopportabile! Ma so io dove smistare questo scavezzacollo che non ascolta mai nessuno! Ho capito fin da subito dove dovessi stare e tu non hai fatto altro che confermarmelo! A questo punto non mi lasci più alcun dubbio... SERPEVERDE!!!
Peter arrossì come non gli era mai successo, senza avere il coraggio di guardare in alto, verso il tavolo dei Serpeverde, dove stava scoppiando il delirio. Da una parte c'erano gli studenti della Casa che gridavano di gioia e commozione, perché mai si sarebbero aspettati che il Gran Sovrano di Narnia, Imperatore delle Isole Solitarie, che aveva sfidato la Strega Bianca in persona, sarebbe stato smistato proprio nella loro Casa; dall'altra, quelli di tutte le altre scuole che protestavano, indignati, protestando che doveva esserci un errore. Peter gettò uno sguardo alla sorellina, che ormai era sommersa dalle lacrime, quindi verso Daisy, che, a differenza dei compagni, aveva preso malissimo la notizia.






Lucy era a pezzi. Per la prima volta nella sua vita, avrebbe dovuto affrontare la sua avventura da sola. I suoi fratelli non sarebbero stati con lei. O forse... almeno uno sì! Quando la professoressa Honnelly la chiamò, lei si alzò di scatto, spinta dalla speranza di poter essere smistata in almeno una delle Case a cui ora appartenevano i fratelli. Li guardò tutti e tre, uno a uno, quindi si avviò verso il Cappello Parlante, mentre il professor Silente cercava di riportare la calma e l'armonia tra le Case. La bambina si sedette, con il cuore in gola e le guance ancora bagnate dalle lacrime. Silente la raggiunse e le appoggiò una mano sulla spalla, in segno di affetto. Il Cappello borbottò: - Accidenti, questa sì che è difficile! Per quanto mi riguarda, potresti stare benissimo in una Casa qualsiasi, eppure... Sì, ne sono sicuro! Ora lo so!

Lucy attese, con il cuore in gola, sperando con tutta se stessa che il Cappello Parlante le facesse l'enorme favore di gridare il nome dei Tassorosso. Quello che sentì, invece, fu l'ultimo nome che pensava di ascoltare: - GRIFONDORO!!!

A quel punto, la bambina diede libero sfogo al proprio pianto. Divisi. Erano stati divisi. Tutti e quattro si asciugarono le lacrime dalle guance nello stesso momento, cercando di farsi forza, ma ormai lo sapevano: avrebbero dovuto cavarsela da soli, d'ora in poi.




Et voilà! Sorpresi dalle decisioni del Cappello Parlante? So che non è lo smistamento dei Pevensie a cui siete abituat* (perché non l'ho mai visto da nessuna parte), ma è quello che secondo me è più giusto e, chissà, forse presto capirete perché...

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