Susan seguì i suoi compagni fino alle scale, trattenendo l'impulso di correre da Lu. Piangere così davanti a tutti non era il modo migliore di cominciare l'anno. Ma, per sua fortuna, chi era sulla bocca di tutti era Peter, non lei.
Il suo gruppo fu accompagnato da un affascinante studente della stessa età di Susan, con i capelli neri tagliati corti, occhiali neri rettangolari e un sorriso da bravo ragazzo. Susan arrossì immediatamente non appena lo vide, ma cercò di non darlo a vedere. Lui, invece, non perse tempo e le fece l'occhiolino: - Seguitemi. E state attenti alle scale. A loro piace cambiare.
Susan provò ad alzare la mano e iniziò a chiedere: - Ma che significa che a loro piace ca-aaaaaaaaah!!!
Mentre parlava, le scale si mossero improvvisamente, provocandole un forte senso di mal di mare e facendola quasi cadere a terra. Tutti risero, ma senza cattiveria. La guida del gruppo accorse ad aiutarla e, non appena i due si strinsero la mano, provarono qualcosa di molto strano. Che un incantesimo li avesse conquistati? Ma Susan si ricompose quasi subito e disse: - Vogliamo andare?- Vogliamo andare?! - sbraitò un bambino, direttamente nell'orecchio di Edmund.
- Uh? Ancora tu?! Non hai nessun altro da perseguitare?! - sbottò lui, ma quel bambino non lo lasciava in pace un attimo. Continuava a chiamarlo "Signor Edmund il Giusto" e a seguirlo passo passo dovunque andasse. Lui, invece, continuava a pensare ai suoi fratelli...
- Signor Edmund! Dove stavate guardando?! Vi eravate incantato?! Ma non temete: io personalmente vi scorterò fino alle vostre stanze! Anzi, vi prometto fin da ora che ogni vostro desiderio sarà sempre un ordine, per me!
Ed sbuffò con forza e alzò gli occhi al cielo, in tempo per vedere Lucy che lo salutava dal piano di sopra. Sembrava stare meglio, ora. Il ragazzo tirò finalmente un sospiro di sollievo e incrociò lo sguardo sorridente della ragazzina cinese che avevano smistato per prima. Edmund rispose al sorriso, ma lei, non appena si accorse di essere stata vista, si voltò dall'altra parte.
Il gruppo raggiunse lentamente la torre dei Tassorosso, dove si trovavano la sala comune della Casa e i dormitori. Inaspettatamente, si fermarono di fronte al quadro di un cavaliere che baciava la sua dama in groppa ad uno splendido cavallo bianco. Il loro capogruppo, una giovane ragazza molto energica di nome Vanessa, si mise a gridare proprio al quadro: - Tristano! Sei incorreggibile! Torna al tuo quadro, ora! Ed spalancò tutto quello che riuscì a spalancare quando il cavaliere nel quadro si mosse, salutò la donna amata, quindi sbuffo verso Vanessa e corse via al galoppo. Effettivamente, ora che ci pensava, aveva visto tutti i quadri muoversi al suo passaggio, ma era convinto di avere le allucinazioni! Quale mistero incredibile, la magia!Peter non seguì Daisy al dormitorio: avrebbe preferito mangiare un'altra caramella al gusto di vomito... Prima di tutto, si assicurò che Lucy stesse meglio, quindi corse immediatamente a cercare Albus Silente, per chiedere spiegazioni. L'aveva guardato in modo strano: lui sapeva che l'avrebbero smistato in Serpeverde, se lo sentiva! Allora perché non aveva detto nulla?! No, doveva esserci una spiegazione! Perché mai lui, il Re di Narnia, che persino il Grande Aslan aveva preso a cuore, fosse un Serpeverde?! Lui non era malvagio, dopotutto, anche se a volte si era comportato male con Edmund. E anche in quell'occasione, aveva avuto modo di pentirsi e riappacificarsi con lui. Perché Serpeverde?! Tutti e tre i suoi fratelli avevano ricevuto commenti entusiasti e lui era stato quasi cacciato via! E, cosa ancora più importante di tutto il resto... Peter non avrebbe mai perdonato il Cappello Parlante per aver fatto stare male i suoi fratelli. Specie per quanto riguardava Lucy.
- Professor Silente! Professor Silente! La prego, mi apra!
La parte di muro a cui si era appoggiato si aprì da sola, rivelando un ufficio vecchio e polveroso, pieno di cianfrusaglie magiche di ogni sorta. Il mago era seduto alla scrivania, assorto nella lettura di un libro misterioso, le cui lettere stampate non la smettevano un attimo di muoversi.
- Oh! Peter! Che piacere vederti! Vieni, vieni!
Peter si avvicinò e chiese: - Scusi se glielo chiedo, ma... Come fa a leggerlo?
Silente sorrise bonario e chiuse il libro a due mani, alzando una nuvola di polvere.
- Questo? Non è niente di metafisico. A volte basta solo un po' di concentrazione e un pizzico di fortuna, per riuscire in quello che vuoi. Ma tu... Non dovresti essere a letto?
- Lo so, professore. Ma vorrei dei chiarimenti su quello che è successo.
Silente sbuffò, quindi lo guardò con cipiglio severo: - Peter Pevensie, le decisioni del Cappello non sono sindacabili. Ti ha smistato in Serpeverde perché quello è il posto a cui appartieni.
- Ma... Io non sono malvagio! E poi, vorrei che mi spiegasse una cosa: perché Aslan ci ha fatto tornare in un mondo che ci tratta come criminali?! Perché ci ha fatti separare?!
Silente levò di scatto lo sguardo verso di lui, con aria grave: - Peter! Voi non vi separerete! Semplicemente passarete un po' di tempo da soli. E se vuoi sapere il perché del vostro ritorno, dovrai chiedere ad Aslan. Lui mi ha chiesto solo di farvi ammettere ad Hogwarts: voi dovete fare il resto.
Il resto?! Peter drizzò immediatamente le orecchie: - Quindi c'è qualcosa sotto!
Silente si limitò ad annuire, poi guardò Peter dritto negli occhi, facendolo quasi barcollare, tanta era l'intensità del suo sguardo: - Aslan ha piena fiducia in te. E anch'io. Hai ragione. Sapevo che saresti stato smistato in Serpeverde. Me lo sentivo, a dirla tutta. Volevo solo tranquillizzarti, quando mi hai stretto la mano. Mi dispiace di essere stato frainteso...
Peter balbettò: - È che non capisco. Tutto qui.
Silente abbozzò un sorriso affettuoso: - Quante cose devi ancora conoscere di te stesso, Peter Pevensie! Davvero non hai ancora capito il vero motivo per cui è stato Edmund a essere ingannato dalla Strega Bianca e non tu?!
Peter sbarrò gli occhi. C'era un motivo?! E quale poteva essere?! Il professore non volle dirlo: - Avrai modo di scoprirlo. Vedrai.
E non disse altro. Tornò semplicemente a leggere, limitandosi a sorridere al ragazzo, per congedarlo. Lui capì l'antifona e uscì dall'ufficio, ancora più confuso di prima, ma in qualche modo sollevato. Tutto accade per una ragione. E lui l'aveva imparato un'altra volta. Ora non gli restava che sciogliere l'enigma che Aslan aveva steso su di lui e capire cosa si nascondesse dietro quella nuova fantastica avventura...Il mistero si infittisce! E per Peter si è perfino trasformato in un doppio enigma! Che succederà, ora? Lo saprete nella prossima puntata!
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I Quattro Re a Hogwarts: Il ritorno di Jadis
Fiksi Penggemar"C'erano una volta quattro bambini, di nome Peter, Susan, Edmund e Lucy..." Ma questa storia già la conoscete. Invece che succederebbe se si mischiassero un po' le carte? Che accadrebbe se, una mattina, i quattro bambini ricevessero una lettera dall...