Epilogo

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La piccola Lucy si risvegliò qualche ora dopo. Si trovava in un luogo luminoso, ricolmo di voci ansiose e tonanti. Aprì gli occhi e vide Peter, Susan, Edmund e John che le sorridevano. Anche Mei era accanto a loro, ma si teneva in disparte.
- Dove... Cosa...
- L'hai sconfitta, sorellina! Da sola!!
Lucy sbatté ripetutamente le ciglia.
- Cosa?!
Poi, lentamente, i ricordi riaffiorarono, come piccole bolle soffiate dal fondo di un lago.
- E voi? Cosa fate qui? Io vi ho visti diventare di pietra!
Edmund rise: - Siamo guariti! Ormai sono passati giorni, da allora!
Lucy sobbalzò: - Ho dormito così tanto?
Peter sorrise: - Sì, ma te lo sei meritato. Adesso so perché sei stata smistata in Grifondoro!
Lucy scosse la testa: - Ho solo avuto fortuna. E paura.
Peter le accarezzò i capelli: - Non commettere il mio stesso errore, Lu! Ti ho trattata male e ti ho quasi odiata solo perché non hai attaccato il troll per salvarmi. Adesso ho capito. Tutti hanno paura. Tutti dubitano di se stessi, qualche volta. Ma... Nessun Grifondoro è scelto a caso.
- Tu sei un eroe!!! - esclamò John. Susan spiegò meglio: - Aslan non voleva solo che sconfiggessimo Jadis. Era necessario che tutti e quattro imparassimo una lezione. Io ho capito che essere intelligenti non significa sapere tutto di tutto...
E qui ognuno, nella stanza, scoppiò a ridere, quando Peter alzò gli al cielo, con aria sarcastica.
- ... Peter ha imparato che darsi tante arie è un po' troppo anche per un Serpeverde, che sorprendentemente non è un narcisista, ma un combattente che realizza sempre ciò che vuole senza mai arrendersi... Edmund ha compreso il valore dell'affetto e si è reso conto che non sarà mai solo, finché potrà contare su di noi e, soprattutto, sul suo grande cuore... E tu...
Lucy non disse nulla. Lei si sentiva sempre la stessa. O forse... no?
Edmund parlò per lei: - Tu hai potuto finalmente conoscere la forza e il coraggio che albergano dentro di te. Hai finalmente capito che tu, così come sei, puoi superare qualunque ostacolo. Non cercare mai di essere qualcosa che non sei, Lu! Nel petto nascondi il cuore di un leone!
La piccola era commossa. Aveva sempre visto Peter come il suo cavaliere, che l'avrebbe sempre protetta in ogni occasione, eppure... sapeva cavarsela anche da sola. Ed era la bambina più coraggiosa e felice del mondo.

L'anno proseguì senza intoppi. Susan prese ottimi voti in tutte le materie, Edmund e Mei divennero ogni giorno più uniti e Susan poté concentrarsi su Edward come voleva. Grifondoro vinse il torneo di Quidditch, grazie all'innato talento della piccola Lu e Peter, pur avendo fatto del suo meglio per cercare di batterla, era felicissimo per lei. Con il tempo, il ragazzo fece anche amicizia con la piccola Daisy. All'inizio, i due nemmeno si sopportavano, ma qualcosa era cambiato il giorno in cui lui aveva disarcionato Lucy. Lei era una purosangue, una Serpeverde e un'ambiziosa ragazzina peperina, ma non avrebbe mai accettato una vittoria sleale. Per lei, vincere restava la cosa più importante, nella vita, ma una truccare il risultato avrebbe significato, secondo lei, abbassarsi al livello dei Grifondoro, i quali si credevano chissà chi e quindi violavano le regole per sport. Questo permise a Peter di capire che, tutto sommato, lei non era malvagia. Lui aveva letto la perfidia, sul volto della Strega Bianca,  e Daisy ne era immune. La sua era solo arroganza, che, con una buona dose di pazienza, si poteva anche sopportare. E Daisy, vedendo l'affetto fraterno che legava i due fratelli Pevensie, si era resa conto che molto più importante della purezza del sangue era la famiglia.

Con l'arrivo dell'estate, però, l'avventura ad Hogwarts dei quattro fratelli si concluse. Gli studenti si riunirono tutti nella stessa sala dove aveva avuto luogo lo smistamento. I Pevensie ricordarono quel momento quasi con nostalgia. Non avrebbero mai pensato di potersi separare un giorno. Chissà, forse era proprio in quel modo, che avevano scoperto se stessi. Quando tutti furono seduti, Silente si alzò in piedi e fece il suo annuncio: - Ragazzi e ragazze. Anche questo anno ad Hogwarts si è concluso. Tutti voi vi siete distinti per impegno e volontà di apprendere. In particolare, questo anno ha rappresentato l'occasione dei fratelli Pevensie di ritornare al mondo magico, da cui erano stati ingiustamente allontanati, e di unirsi a noi come studenti. È stato un onore, per noi, accoglierli, ospitarli e istruirli. E non hanno mancato di dimostrare tutto il loro valore salvando la scuola e, probabilmente, tutti i maghi e le streghe del nostro mondo dal minaccioso dominio della Strega Bianca!
Un boato di applausi si levò da ogni tavolo. Mai come quell'anno, le quattro Case di Hogwarts erano state così unite. Perfino Grifondoro e Serpeverde sembravano leggermente più amichevoli gli uni con gli altri.
- Come ben sapete... - proseguì Silente - ... la Coppa della Casa viene assegnata a quella Casa che si è dimostrata più meritevole durante l'anno. Quest'anno è il turno di... Serpeverde!
Striscioni e fuochi d'artificio dai colori smeraldini inondarono la sala e il tavolo di Peter festeggiò come solo i Serpeverde potevano festeggiare la vittoria. Le altre Case, combattute tra la meraviglia e la delusione, applaudirono ugualmente. E la festa proseguì, allegra e vivace.

- E così... - esordì Lucy, mente la grande casa di Digory Kirke si stagliava all'orizzonte - ... anche questa volta è finita.
- Già... - rispose Peter, con la testa bassa.
Susan, invece, non aprì bocca. Per tutto il tragitto, non aveva smesso un attimo di voltarsi indietro, nella folle speranza di vedere Edward che correva verso di loro.
Edmund, dal canto suo, esclamò: - Dai, cosa sono quelle facce?! Siamo diventati Re e Regine di un altro mondo e abbiamo studiato alla più bella scuola di magia del mondo! Quanti possono raccontare una cosa del genere?!
Peter alzò di scatto la testa: - Hai ragione! Dobbiamo smetterla, di rivangare il passato!
Susan borbottò: - Per voi è facile! Ma io...
Lucy le strinse la mano: - Tranquilla, Susan! Lo rivedrai! E poi... dimentichi la mia civetta!
Un verso stridulo proveniente dall'alto confermò le parole della bambina e la ragazza parve tirarsi un po' su.
- Ok, ragazzi. Avete ragione. Ci... Ci proverò. Ma adesso... che facciamo?
Edmund, senza pensarci due volte, esclamò: - Io devo assolutamente comprarmi una torcia! Il deluminatore l'ho dovuto restituire a Silente! 
I fratelli risero di gusto fino al loro arrivo alla villa del vecchio professor Kirke dove li attendevano lui stesso, la Signora Macready e la strana figura di un uomo. Un soldato, per la precisione, che li salutava a braccia spalancate. Prima che gli altri potessero dire nulla, Edmund corse verso di lui più veloce che poté, gridando: - PAPÀÀÀÀÀÀÀÀ!!!

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E così, questa avventura si è finalmente conclusa. Datemi un pizzicotto, per favore! 😅😅

Bene, per tutt* coloro che hanno letto fino a qui, per un'ultima volta, grazie e grazie e ancora grazie. Sono felice che abbiate apprezzato il mio lavoro, nonostante i continui errori e i dettagli da rivedere (vedasi il dormitorio dei Tassorosso in cima a una torre... 😌😅). Se dovessi riscrivere da capo, probabilmente cambierei moltissime cose. Ma, del resto, questa storia voleva essere un esperimento e così è stato. Volevo vedere i Pevensie a Hogwarts e Peter nei Serpeverde e l'ho fatto. Volevo rivivere due delle mie saghe preferite ed eccoci qua. Volevo realizzare una storia interessante e direi che ci sono riuscitə. Data la fatica che ho impiegato per scrivere questa storia, però, dubito che ci sarà un sequel! 😅😅

Ah, un'ultima cosa. Sì, sono Tassorosso e ho fatto vincere le Serpi. Potete richiudere le mascelle, ora! 😂😅😉

Ho fatto questa scelta per due motivi:

A) non vincono mai

B) mi è sembrato che l'influenza di Peter e il "cambiamento" di Daisy potessero realmente illuminare la Casa dei Serpeverde, scatenando il meglio di tutti gli studenti 😊😊😊

Bene, detto questo vi saluto!

Ciaooooo!!! 😃👋👋👋

I Quattro Re a Hogwarts: Il ritorno di JadisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora