17: Tempesta di neve

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Edmund e Mei giocarono insieme a scacchi per tutto il pomeriggio. Purtroppo, il ragazzo non era avvezzo a quell'attività, per cui non riuscì a vincere nemmeno una volta. Ma scoprì che non gli importava affatto. Dimenticò tutti i suoi problemi, tutte le sue preoccupazioni e perfino l'accendino che aveva trovato. Scherzarono insieme del più e del meno, poi, una volta terminata l'ultima partita, sospirarono entrambi.
- Sei un genio, Mei!
- Io? Oh, no! Sono la meno brava della mia famiglia!
Edmund protestò: - Potresti almeno tentare, di farmi sentire meno incapace!
Lei ridacchiò: - Va bene! Va bene! Sono un genio! Inchinati a me!
- Adesso non esageriamo! - ribatté Ed e scoppiò a ridere. Ma, a un tratto, al suono della sua risata si mischiò quella gelida e maliziosa della Strega Bianca.
- Che ti succede? - gli chiese lui - Ti vedo così pensieroso...
Edmund si strinse nelle spalle: - Nulla!
Mei tentò di calmarsi, ma aveva notato un nuovo cambiamento, nel giovane. Non era più allegro e un'invisibile ombra scura aleggiava nell'aria attorno a lui. La ragazzina si spaventò e fece per alzarsi, ma Ed le disse: - Te ne vai?
- Ehm... Sì. Dovrei studiare un po', prima di cena, sai...
Edmund si sforzò di annuire, ma non voleva che lei se ne andasse. Erano mesi, che non si sentiva così felice e spensierato. Ma era già finita. Prima, suo padre lo aveva lasciato, poi lui aveva tradito i suoi fratelli e ora... ora non capiva più chi era. Sua madre gli aveva sempre mentito. Quante volte aveva preso in giro Lucy perché credeva nella magia! E la loro mamma era una strega!! Com'era possibile che non l'avesse mai capito?! Perché lei non aveva mai detto nulla?! E soprattutto... quali oscuri segreti si celavano, dietro all'odio di tutta la Comunità Magica verso i Pevensie?! Era così perso, in questi interrogativi, che nemmeno si rese conto che Mei era già uscita dal dormitorio...


La ragazza si diresse a passo spedito verso la biblioteca: doveva assolutamente trovare il libro giusto, o il professore di Trasfigurazione l'avrebbe punita, o addirittura espulsa!! Lei non poteva permettersi di lasciare Hogwarts! Era molto più di una casa, per lei. Era un'oasi. Una fuga dal mondo Babbano, dove nessuno può essere se stesso, dove stupide guerre distruggono famiglie e nazioni, dove suo padre non la capisce né la capirà mai, perché non è un mago. Mei era una mezzosangue, un termine che le stava stretto più di qualunque altra cosa. Sua madre le aveva spiegato che essere mezzosangue è la cosa migliore che possa capitare, perché ti permette di essere due cose contemporaneamente, di avere due mondi in cui vivere, due modi diversi di essere speciali. Ma, non appena era salita sull'Espresso di Hogwarts, aveva inteso la verità: essere un mezzosangue significa essere visti come uno scherzo della natura. Lei non aveva grinta, non era mai stata forte o aggressiva e aveva sempre lasciato che gli altri le impedissero di essere libera. Credeva che quella scuola di magia si sarebbe tramutato nel luogo della sua disfatta, ma le sue aspettative erano state sconvolte. Lei non era più strana: era una strega. Certo, neanche lì mancavano gli attaccabrighe, ma lei aveva imparato a non ascoltarli e a fidarsi solo del suo cuore. Grazie alle magia, poteva dare vita ai suoi sogni. E lei voleva imparare il più possibile, perché, finalmente, ora si sentiva parte di qualcosa. E poi c'era Edmund, il Re della lontana Narnia. Quando aveva sentito parlare dei quattro sovrani, non immaginava certo che si sarebbe trovata davanti dei ragazzi come lei! Aveva sentito, da voci non troppo attendibili, che sarebbero stati insegnanti. Da qui, la sua enorme sorpresa, nel vederli tutti in fila. Non avevano né fare autoritario né puzza sotto il naso: volevano solo divertirsi e imparare il più possibile di un mondo che non conoscevano. E il suo stupore crebbe nel vedere uno di loro (il più carino!) entrare nella sua Casa. Lo aveva fissato per un sacco di tempo, cercando di immaginarsi che tipo fosse e chiedendosi se anche lui provasse le sue stesse emozioni. A un tratto, lui l'aveva guardata e le aveva sorriso. Era stato il giorno più bello della sua vita. Purtroppo, era troppo timida, per ammetterlo, e aveva finto di non vederlo. Ora... non era cambiata. Era sempre lei: timida, insicura ed impacciata. Eppure, non se ne vergognava più. Si era accettata per quello che era e questo aveva reso tutto più facile. Tutto... a parte parlare con Edmund. Ogni sguardo che le lanciava, ogni sorriso... era un incanto "Stupeficium" dritto al suo cuore.
Ssssssssssss.......
Improvvisamente, un sibilo attraversò il corridoio, come se un enorme serpente fosse nei paraggi. La ragazza, terrorizzata, si guardò da tutte le parti, ma nessuno, a parte lei, pareva curarsene.
Ssssssssssssssssss!
Avrebbe voluto chiamare aiuto, ma la voce le moriva in gola. E poi... nessuno la stava notando. Era come invisibile!!!
Ssssssssssssssssss!!
Qualcuno stava ridendo, probabilmente di lei, che scappava a zig zag attraverso i corridoi e le scale di Hogwarts....
SSSSSSSSSSSSS!!!


Edmund rivide i fratelli a cena. Peter e Lucy si lanciavano foglietti di carta animati da un lato all'altro della sala, attirandosi gli sguardi incattiviti dei professori, ma soprattutto dei loro compagni di Casa, che quasi quasi li preferivano da rivali...
Susan passò tutta la serata con il prefetto dei Corvonero, mano nella mano e testa sulla spalla. Non sembrava fosse abituata, a tutto questo, eppure lo faceva con estrema naturalezza. Raramente aveva sfoggiato un sorriso così smagliante, da quando avevano lasciato Narnia.
A Ed, tutto questo scivolava addosso come rugiada. Lui voleva rivedere Mei, quella ragazza che era riuscita, anche se solo per un attimo, a curare il suo cuore ghiacciato. Voleva risentire il suono della sua voce, della sua risata così silenziosa, appena accennata. Non poteva negare, di esserne attratto, ma, data la sua giovane età, non pensava ancora all'amore con la "A" maiuscola. Semplicemente, contava i minuti per quando l'avrebbe rivista...
E lei continuava a non arrivare. Possibile che, pur di studiare, avesse saltato la cena? Edmund chiese a tutti quanti i suoi commensali, ma nessuno sapeva nulla, nemmeno trae ragazze. Fu allora che un oscuro presentimento lo colpì alla nuca. Si alzò in piedi di scatto, sbattendo le mani sul tavolo e facendo impallidire tuttala sala. Per questo, quando Gazza fece il suo ingresso, raggiunse il tavolo dei professori nel più assoluto silenzio. Silente ascoltò quello che aveva da dire, poi fece un cenno ad Arthur Potter, stando bene attento che nessuno lo scorgesse e, mentre quest'ultimo svolazzava fuori dalla stanza sotto forma di falco, attirò l'attenzione di tutti su di sé. Raggiunse il leggio dorato da cui soleva dare gli annunci importanti, poi esclamò, con voce potente: - È appena avvenuto un increscioso e infausto incidente: una ragazza dei Tassorosso è sparita nel nulla! Vi preghiamo di mantenere la calma. Non sappiamo se ciò sia collegato con i fatti recenti di cui tutti voi siete a conoscenza. Qualunque sia la verità, noi insegnanti ci occuperemo di ritrovarla. Voi, se siete a conoscenza di qualsiasi informazione che possa esserci utile, siete pregati di riferircelo immediatamente.
Dopo aver parlato, anche lui corse fuori dalla sala a una velocità inaudita. Ma, prima ancora di richiudere il portone principale, si bloccò. Tutti gli studenti fecero massa e si mossero verso di lui per capirne il motivo. Edmund fu più veloce di tutti, perché già sapeva quello che avrebbe trovato. Un fiocco di neve si posò sul volto del professor Silente, seguito da un altro e da un altro e da un altro ancora, finché non somigliò al fratello disperso di Babbo Natale. Fuori dalla sala mensa, la neve scendeva dal soffitto. Prima piano, poi sempre più veloce, finché ogni cosa (pavimento, scale, quadri...) non fu ricoperta di bianco. Le finestre erano tutte chiuse e, sul vetro di ognuna, il ghiaccio formava la stessa frase che ancora riecheggiava nei cuori di tutti: "La Camera dei Segreti è stata aperta: nemici dell'Erede, temete!"
Questa volta, però, era un nome, ad essere sulla bocca di tutti: "Jadis".





Che dire? Sono soddisfatissimə, di questo capitolo! 😃😃😃😃 Finalmente, ho dato il giusto spazio al mondo di Harry Potter (che stavo un po' trascurando per porre l'accento su Narnia e mantenere a mente chi sono i veri protagonisti della storia), all'amore, ai Tassorosso, a Jadis...

La storia sta andando avanti e non penso di rischiare di trollarvi di nuovo, se vi dico che, questa volta, siamo davvero entrat* nel vivo!!! 😏😏😉😊

A proposito, qualcuno ha qualche idea su che cosa stia succedendo ad Hogwarts? Provate a fare ipotesi, magari, così capisco se i colpi di scena che sto preparando sono già ovvi, oppure posso ancora stupirvi, in qualche modo! 😁😅😉




I Quattro Re a Hogwarts: Il ritorno di JadisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora