9: Visite notturne

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Lucy non riuscì a dormire. Aveva già dormito in una stanza da sola, ma mai in compagnia di tanti bambini sconosciuti, che tra l'altro russavano come dei treni in corsa. La piccola era molto agitata, ma cercò ugualmente di calmarsi. Nulla poteva separarla dai suoi fratelli... Nulla... Nulla...
- Ne sei sicura?! - sibilò la Strega Bianca nel suo orecchio. Era lì, davanti a lei, circondata da una bufera di neve. Il suo bastone era ancora intatto e luccicava in modo sinistro.
- Sei solo un brutto sogno! Tu sei morta, ormai!
La Strega scoppiò in una fragorosa risata: - Morire io?! Sciocca, presuntuosa ragazza! Io non posso morire!
- Ma ti abbiamo sconfitta! Aslan ti ha sconfitta!
- Certo... Ma Aslan non è qui a proteggerti, ora... Sai... Ho bisogno di nuove sculture per il mio giardino... Vuoi che cominci da te?!

Lucy si svegliò di soprassalto, tremando di freddo. Era solo un sogno? Oppure era qualcosa di più? La bambina respirò a fondo, ma il cuore le batteva davvero troppo forte e lei non riusciva a concentrarsi. Si alzò lentamente dal letto e scese le scale, verso la sala comune dei Grifondoro. Ma c'era già qualcuno.
- John! Che fai, qui?
Il ragazzino era seduto a gambe incrociate di fronte al camino, con lo sguardo perso nelle fiamme. Non appena Lucy vide quel fuoco, non poté fare a meno di ricordare il suo più caro amico, Tumnus, e il giorno in cui lui l'aveva quasi rapita con l'inganno... Se chiudeva gli occhi, le sembrava di sentire ancora l'incanto ammaliatore di quella ninna nanna. Distratta dai suoi pensieri, non si accorse che John le aveva risposto.
- Ehi, bambina! Che ti succede?
- Niente, tranquillo. Solo... mi mancano i miei fratelli.
- Ti capisco. A me mancano i miei cugini. E... anche il mio papà.
- Oh. E dove sono, ora?
- I miei cugini sono in giro per il mondo. Proteggono le creature magiche da chiunque voglia far loro del male. Mio padre, invece... Beh, è morto.
- Mi dispiace, scusami.
- Ah, non fa nulla. Ho smesso da molto di piangere. Sai, lui mi diceva sempre: "Non c'è nulla che non si possa risolvere con un bel sorriso!" Io provo a seguire il suo esempio, ma non è facile.
Lucy gli posò la propria mano sul braccio e sorrise: - Sono certa che gli somigli già moltissimo.
- Dici sul serio?
- Certo!
- Beh, grazie, piccola Lu! Posso chiamarti così, vero?
- Chiamami come preferisci. L'ha inventato il mio fratellone, quel soprannome!
La faccia di John si fece scura di colpo: - Ah... Peter?
- Sì. Perché me lo chiedi così?
Lui gettò qualcosa nel fuoco, ma Lucy non arrivò a vederlo. Poi borbottò, fissando ancora una volta il fuoco: - Tra i Weasley e i Serpeverde non è mai scorso buon sangue.
Lei protestò: - Il mio fratellone non è affatto cattivo! C'è sicuramente un motivo se lui è stato smistato in quella Casa!
- E quale?
- Non lo so. Sono appena arrivata e so ancora poco della scuola. Ma conosco Peter! Lui non farebbe mai del male a nessuno!
- Ok, ok! Allora diciamo che lui è il primo Serpeverde buono della storia...
Lucy rise: - Dai, non è possibile che siano tutti così cattivi! Daisy sicuramente non è simpatica, ma gli altri... chissà!
John sembrò rifletterci per un attimo, poi scosse la testa. Lucy non resistette e gli chiese: - Ma perché ce l'hai tanto con i Serpeverde?
John, invece di rispondere, si alzò improvvisamente in piedi e disse, bruscamente: - Buonanotte, Lu. È molto tardi e domani cominciamo la giornata con le lezioni di volo...
Lucy non lo lasciò finire: - Uao, che bello! Io so già fare! Beh, un pochino. Se vuoi ti aiuto!
Lui scosse la testa: - Preferisco farcela da solo. A domani!
- A domani... - mormorò la bambina, quindi volse nuovamente gli occhi al camino.


Questo iniziò improvvisamente a crepitare e, piano piano, le fiamme presero la forma del volto di un leone...
- Aslan!! Oh, come sono felice di vederti!
- Lucy... Come sei cresciuta!
La bambina guardò il Grande Leone con occhi sognanti: quanto aveva atteso questo momento!
- Oh, Aslan! Ho tante domande da farti!
- Lo so, Lucy, lo so. Ma da questo momento le domande dovrete porle a voi stessi.
Lucy aggrottò le sopracciglia: - In che senso?
- Io vi ho mandato a Hogwarts perché rispondeste a quattro domande, una per ognuno di voi. Ma io non potrò guidarvi, questa volta. Potrete contare solo sulle vostre capacità. Dovrete cercare sempre, senza mai fermarvi, e alla fine capirete da soli...
- Ma... Aspetta, Aslan! Quali sono le domande?! Aslan! Aslan!!
Nulla da fare: il leone era sparito tanto repentinamente quanto era apparso. Che cosa voleva dire? Cosa avrebbero dovuto cercare? Ora era davvero sola. Aslan contava su di lei e su tutti i suoi fratelli. E non li avrebbe aiutati come aveva sempre fatto. Il mistero si infittiva ancora una volta e la bambina era sempre più convinta che quel loro ritorno nel mondo della magia in quel dato momento non fosse affatto casuale. Si stava preparando qualcosa. Qualcosa che avrebbe cambiato la carte in tavola per tutti. Si stava avvicinando... il ritorno di Jadis! 








I Quattro Re a Hogwarts: Il ritorno di JadisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora