Il treno si fermò e così il cuore di Lucy: era fatta. Ora non si tornava più indietro. La bambina, per la prima volta da quando era iniziata quella storia, sorrise decisa e si sentì pronta ad affrontare la sfida. Una volta scesa dal treno con i fratelli e John, che non la smetteva un attimo di raccontare la storia di Hogwarts dal giorno della sua fondazione, si accorse che era notte fonda. E tra le nuvole scure, appena sopra l'orizzonte, si stagliava la sagoma di un meraviglioso castello medievale, grande il doppio di Cair Paravel, che trasudava già magia solo alla vista. Era circondato a sua volta da altre sagome fluttuanti e semitrasparenti che le svolazzavano attorno come fantasmi. Ma doveva essere solo la sua immaginazione...
- Guardate!! È bellissimooo... - Ed era come estasiato: non riusciva a credere a quello che vedeva. Mentre Susan ascoltava attenta la spiegazione di John, Peter guardò il castello magico con una punta di malinconia negli occhi. Gli ricordava Narnia, e quindi Aslan e quindi il loro padre, sperduto in guerra. Gli mancava terribilmente, più che agli altri fratelli, perché lo avevano conosciuto meno. Beh, tutti tranne Ed.
- Oh, oh! Guarda chi si vede! I Quattro Mezzosangue! - strillò Daisy Malfoy, non appena scesa dal vagone.
Peter fece per ignorarla, ma lei gli corse accanto e sibilò: - Tanto lo sanno tutti quello che ha fatto tua madre... Voi non siete degni di stare qui!
Al sentir nominare la madre, Peter si adirò come non gli era mai successo prima, nemmeno con la Strega Bianca. Estrasse immediatamente la bacchetta e la puntò verso Daisy, che non aveva perso tempo a fare lo stesso. Le bacchette di entrambi toccavano le guance indifese dei due studenti.
- Basta così! - tuonò un piccolo nano dall'aria minacciosa, con una lunga barba nera e irsuta e una piccola frusta tra le mani. I suoi occhi, piccoli e carichi di tempesta, erano resi ancora più luciferini dalla debole luce della lanterna che il nano aveva in mano.
- Mettete immediatamente a posto le bacchette... - disse - ... o ne farò rapporto al Professor Silente!
Peter obbedì all'istante, ma Daisy sputò a terra, davanti ai piedi del giovane re, con palese disprezzo: - Non finisce qui!L'interno di Hogwarts era ancora più spettacolare, visto da dentro. I fantasmi visti dalla piccola Lucy poco prima erano veramente fantasmi, e correvano, combattevano e litigavano in giro per i corridoi come se nulla fosse. La professoressa che accompagnava i Quattro Re (John era in un altro gruppo) si chiamava Honnelly e insegnava Pozioni. Era davvero altissima e aveva un caschetto di riccioli biondi molto appariscente. Portava la toga ufficiale dei professori, che aveva decorato con un enorme fiocco rosa. Era un tipo molto... esuberante!
- Oh, ma che bei bambini abbiamo con noi quest'anno! Molto meglio dell'anno scorso! Spero che il castello vi piaccia! Volete un cioccolatino?! Oh, magari più tardi! Già, lo zio Silly sarà tanto in pensie... Oh! Oh, cielo! Oh, cosa vedono i miei occhi! Voi siete... i Quattro Re di Narnia?!
I fratelli arrossirono sotto gli occhi di tutti e dissero di sì. La professoressa di Pozioni si tenne il cuore in mano e cominciò a piangere, come se stesse guardando il momento più drammatico della sua soap preferita. Alla fine riuscì a dire, tra le lacrime: - Sie... Siete i benvenuti, vostre amabili Maestà! La mia più grande aspirazione sarebbe di insegnare a studenti come voi...
Detto questo, si esibì in un inchino esagerato, piegandosi su se stessa come se fosse rimasta schiacciata da una pressa...
In qualche modo, però, riuscì a portare la piccola comitiva nella sala dove si sarebbe svolto lo Smistamento, che naturalmente era già piena zeppa di studenti che guardavano solo loro. I Quattro salutarono solo John, lanciarono un'occhiataccia a Daisy, che nemmeno li degnò di uno sguardo, poi si avvicinarono con i compagni al già leggendario Professor Silente. L'uomo aveva, attorno a sé, la stessa aura di potere, magia, mitezza e benevolenza che attorniava la figura del Grande Leone, il loro amato Aslan. Infatti, ai quattro parve, anche se solo per un istante, di essere di fronte proprio ad Aslan e furono tentati di inchinarsi. Ma, inaspettatamente, fu Silente a scendere dal suo posto d'onore e a inchinarsi davanti ai Quattro Reali. Quindi, con un sorriso smagliante, l'uomo disse: - Vogliate accettare i miei più sentiti saluti di benvenuto. La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è più che lieta di avervi tra noi.
Mentre il professore parlava, la professoressa Honnelly si asciugò una lacrima con un fazzoletto, per poi applaudire con smoderato entusiasmo.
Il professore tornò a parlare agli studenti dalla sua postazione e i Quattro Re poterono guardarlo meglio. Non era molto vecchio, ma i suoi capelli erano già a metà tra il castano e il grigio e così la barba, davvero molto lunga e folta e legata in fondo da un laccio. Gli occhi erano molto grandi e cambiavano colore a seconda del punto da cui si guardavano. Erano come magnetici. Il professore indossava una lunga tunica blu notte, come quella del loro caro professor Kirke. Al pensiero del loro Q.C.S.A. (Quasi Compagno Di Avventura), Ed bisbigliò all'orecchio del fratello: - Dovremmo chiedere a Silente di avvertire Digory Kirke di dove siamo! Si starà preoccupando tantissimo!
Ma il fratello non lo ascoltava. Era talmente rapito dalla voce di Silente che nemmeno si accorse che aveva finito di parlare...Il professore chiamò i nuovi arrivati di Hogwarts uno ad uno. Prima fu il turno di una ragazzina cinese dall'aria dolce e un po' timida, che raggiunse un'emozionatissima Honnelly dalla mano tremante, si sedette sulla sedia al centro della sala e attese il responso del Cappello Parlante. Si trattava di un vecchio cappello dall'aria assonnata e molto brontolona, i cui connotati del viso altri non erano che le pieghe della pelle marrone che lo componeva. Non appena la professoressa Honnelly, che lo teneva per la punta, lo avvicinò alla testa della bambina, il Cappello sbraitò: - Ma guarda tu se mi devo alzare a quest'ora per fare dei lavori del genere! Meno male che mi pagano bene! Perché altrimenti...
La professoressa Honnelly lo schiaffeggiò, anche se più che uno schiaffo sembrava una piccola pacca male assestata, e trillò: - Ah-Ah! Fa' il tuo lavoro per bene, vecchio brontolone!
Lucy, che come tutti gli altri studenti presenti in sala non riuscì a evitare di ridere, commentò, nell'orecchio di Ed: - Accidenti, ma è proprio come il Signor Castoro!
Edmund, non appena riprese a respirare, gli rispose: - E lei è peggio della Signora Castoro!
La situazione stava degenerando in un coro esagitato di urla, quando Silente semplicemente si alzò in piedi e si avvicinò alla bambina, che era diventata rossa come un papavero. La sola vista di Silente bastò a calmare tutti. Al che il Cappello Parlante, seppur con qualche ritrosia, poté esclamare: - TASSOROSSO!!!A quel punto fu il turno di Daisy Malfoy, che ovviamente fu smistata in Serpeverde, come Theo Sheppard. Dopo quattro Grifondoro, sedici Serpeverde e dodici Tassorosso, fu il turno di John Weasley, che si avvicinò a Silente un po' intimorito. Aveva davvero paura di quell'uomo, che pure faceva di tutto per tranquillizzarlo. IL ragazzino si sedette e il Cappello Parlante esclamò: - Questo è il peggiore di tutti! Che hai da temere, giovanotto? Il verdetto è chiarissimo: GRIFONDORO!!!
John non riusciva a crederci: lui, un Grifondoro?!!! Non avrebbe mai sperato tanto! Scese dalla sedia saltellando, anzi ballando, dalla gioia e trotterellò con gioia verso il tavolo dei Grifondoro.
A quel punto, la professoressa Honnelly, singhiozzò, quasi sul punto di svenire: - Susan Pevensie, la Dolce!Ci siamo! Presto saprete chi verrà smistato in quale Casa! Devo dire che il prossimo capitolo è tipo il motivo per cui ho iniziato a scrivere questa storia e da mesi vivo aspettando quel momento! A proposito, si accettano scommesse!
😉
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I Quattro Re a Hogwarts: Il ritorno di Jadis
Fiksi Penggemar"C'erano una volta quattro bambini, di nome Peter, Susan, Edmund e Lucy..." Ma questa storia già la conoscete. Invece che succederebbe se si mischiassero un po' le carte? Che accadrebbe se, una mattina, i quattro bambini ricevessero una lettera dall...