Non appena Peter vide Lucy crollare a terra, il senso di colpa, misto a preoccupazione, lo attanagliò senza pietà. I suoi compagni di casa ridevano per la comicità della scena, ma lui lì incenerì con lo sguardo. Poi fece l'unica cosa che gli venne in mente di fare: scappare. Con che faccia avrebbe potuto guardare la sorellina che aveva tentato di disarcionare?! Era confuso, impaurito, ma allo stesso tempo ce l'aveva a morte con se stesso. Solo ora si rendeva conto di quello che aveva combinato. All'inizio di quell'avventura, gli si era spezzato il cuore, quando era stato diviso dai suoi fratelli. Era persino andato a protestare dal preside. Poi, lui aveva peggiorato le cose. E, quel che era peggio, sentiva in lui un forte sentimento di rabbia, verso la sua sorellina. In che cosa si era trasformato?! Corse, corse, corse, sperando che ogni sua falcata cancellasse uno di quei giorni passati ad Hogwarts. Non si fermò finché non andò a sbattere contro un professore e cadde all'indietro.
- Mi scusi, pro... Professor Silente!!
Il vecchio mago sorrise dietro i suoi piccoli occhiali e gli tese una mano per rialzarsi.
- Giovane Peter! Tua sorella non sta molto bene. Forse ha bisogno di te...
- No... - mormorò il Re - Non di me...
Silente gli lanciò un'occhiata confusa: - Sei suo fratello, no? Di chi dovrebbe avere bisogno?
Peter tacque, lo sguardo rivolto a terra. Il vecchio mago allora disse: - Vieni con me, ragazzo.Lo accompagnò attraverso i corridoi e le scale di Hogwarts, fino al suo ufficio. Quindi lo fece accomodare.
- Siediti pure. Gradisci una caramella? Una Tutti i gusti + 1?
- No, grazie.
Il vecchio si strinse nelle spalle e ne provò una lui stesso, ma quasi subito fu costretto a sputarla.
- Mai stato fortunato, con queste!
Il ragazzo era nervoso. Era certo di trovarsi lì per essere punito, ma il professore continuava a parlare di caramelle!
- Scusi, professore. Potrebbe arrivare al sodo? - gli chiese a un tratto.
Silente sembrò non capire: - In che senso? Ti ho portato qui solo per chiacchierare.
- Ma... e mia sorella?
- Lei starà benone. La sua pozione si trova in infermeria. In questo momento, si sarà già risvegliata, probabilmente.
Lui continuava a guardare il pavimento, come se si aspettasse che si aprisse davanti a lui e gli mostrasse la soluzione di quel continuo mistero.
- Non mi espellerete?
- Santo cielo, no! - esclamò Silente - Sei il nostro allievo più promettente!
Peter non era convinto: - Ho quasi fatto cadere mia sorella dalla scopa!
- Ma non l'hai fatto.
Peter lanciò un'occhiata confusa al professore, che si schiarì la voce e disse: - Se avessi voluto veramente farle del male, l'avresti fatto.
- Come fa a esserne così sicuro?
Lui rispose, con un tono dolce, ma un tantino severo: - Perché sei un Serpeverde!
Peter non ci vide più. Era stanco di prendere in giro le persone, stanco di inseguire la vittoria anche a scapito degli altri.
- Io non voglio più essere un Serpeverde!
Silente lo guardò male e questo gli bastò per fargli capire che, se il cappello aveva scelto, per lui, una casa e non un'altra, c'era una ragione. E nessuno poteva cambiare la sua decisione.
- Professore, io...
- Peter... - lo interruppe Silente - Sembra che tu ancora non abbia compreso il vero spirito dei Serpeverde.
Il ragazzo continuava a non capire. Avrebbe voluto solo mettersi a piangere. Agli altri era andata bene, ma a lui...
Improvvisamente, il professore si .
- Seguimi. Ti mostrerò ogni cosa...Silente lo accompagnò in una grande stanza, che non aveva mai notato. Gli ricordava molto quella dell'armadio e infatti era permeata della stessa auea magica. Il vecchio mago lo lasciò entrare, poi disse: - In questa stanza troverai le risposte di cui hai bisogno.
Detto ciò, sparì, senza dare il tempo a Peter di fare qualunque domanda. Perciò, il ragazzo, superato il timore iniziale, si guardò attorno. Non c'era molto, da vedere, se non un mare si polvere. La luce era molto poca, nonostante fosse ancora pieno giorno. A Peter parve quasi di trovarsi in un altro mondo.
"Non sarebbe certo la prima volta..." si disse, quando i suoi occhi furono attratti da qualcosa. Un enorme specchio, alto almeno due metri, appoggiato a una parete come se fosse vecchio e rotto. Quando si avvicinò, però, il ragazzo poté notare che era tutto meno che rovinato. Chi poteva abbandonare così uno specchio in una stanza così lurida?! Peter sospirò. Stava per andarsene, certo di essere stato preso in giro, ma si bloccò sul posto. Ora, lo specchio non rifletteva più la polvere e il suo volto funereo, ma un paesaggio lussureggiante, un castello a picco sul mare, una spiaggia dorata...
- Narnia!!! Ma... Com'è possibile?!
Il cuore del giovane era colmo di emozione. La sola vista del suo regno lo aveva quasi fatto esplodere di gioia. E, ben presto, nel quadretto apparve anche lui, grande, alto e nobile, in sella al suo fedele destriero e con la corona in testa. Ancora a bocca aperta, Peter notò che, al suo fianco, camminava un leone. Un maestoso leone con la folta criniera e gli occhi pieni di dolcezza e fierezza.
- Aslan! - esclamò, ma, quando si girò, vide che era di nuovo solo. Anche se era solo un'immagine, però, il ragazzo si sentì in dovere di parlare: - Aslan, io... Mi dispiace. Avrei dovuto essere un re, guidare il mio regno... Invece non sono stato in grado nemmeno dj tenermi stretta la mia famiglia...
Peter singhiozzò. Avrebbe voluto che Aslan fosse fiero di lui, ma ora non riusciva a guardarlo negli occhi. Poi, una voce. Era simile a un soffio caldo, o un ruggito mormorato. Una leggera brezza scompigliò i capelli del giovane.
- Peter, Figlio di Adamo. Io non ho nulla, da rimproverarti. Guarda avanti a te. Questo specchio mostra sempre e solo i nostri più grandi desideri. Tu non desideri altro che tornare ad essere re, per guidare il tuo popolo verso la pace e il più roseo futuro possibile.
- Io... - balbettò Peter - Non posso più farlo. Ho tradito i miei fratelli. Ho sempre rimproverato Edmund per come trattava Lucy e ora...
La voce di Aslan suonò così forte che Peter ebbe l'impressione di averlo davvero accanto: - Ancora non hai capito perché è stato tuo fratello, ad essere ingannato dalla Strega Bianca? Non perché fosse più cattivo, ma perché la forza del suo cuore era anche la sua debolezza. Tu, Peter, sei un leader. Osserva nello specchio: questo è il tuo regno! Una volta che si è Re o Regine di Narnia, si è sempre Re o Regine! Nessuno avrebbe mai potuto piegare un Serpeverde al suo volere, nemmeno Jadis. Loro sono forti, determinati, testardi. Non c'è nulla di malvagio, nell'ambizione. Se tu non avessi ambito alla pace per la terra di Narnia, saresti stato sconfitto. Ma tu sei nato per essere un Re giusto e forte. Non vergognarti di ciò che sei. Tu sai cosa conta di più. Non hai bisogno di una guida: tu lo sei. Ma...
- ... non posso fare tutto da solo. - completò la frase il ragazzo. Ecco, la chiave del mistero. Lui cercava sempre di tenere i fratelli fuori da ogni battaglia. Temeva di perderli. Ma doveva avere fiducia in loro. Accompagnarli, ma farsi anche accompagnare da loro e avere il coraggio di chiedere aiuto, di parlare, di ascoltare. Doveva essere un capo. Un vero Serpeverde.
- Grazie... - mormorò, ma, proprio in quel momento, l'immagine di Cair Paravel, di Aslan e della terra di Narnia sparirono dai suoi occhi. Peter per poco non gridò, finché una voce risuonò nella sua testa: "Una volta che si è Re o Regine di Narnia, si è sempre Re o Regine."
Peter sorrise: non lo avrebbe più dimenticato. Con un sospiro, uscì dalla stanza di gran carriera, non prima di aver dato un ultimo sguardo allo specchio.Ma, nella stanza, Peter non era solo.
Ho ideato questa parte una mattina, mentre ero a scuola, più o meno nel periodo in cui ho pubblicato il capitolo, mi sembra (vale a dire, durante l'età della pietra! 😅 ). Non vedevo l'ora di scriverla, ma non sapevo ancora quando...
Adesso, alla luce delle nuove considerazioni... che ne pensate di Peter Serpeverde? Sarò statə influenzatə dai film, forse, ma io vedo tonnellate e tonnellate di ambizione e testardaggine, nei suoi occhi... 😅
Devo dire che mi sono divertitə molto, a parlare bene dei Serpeverde, il che comincia a preoccuparmi, perché, da bravə Tassorosso, non avrei pensato di poter apprezzare quella casa. 😐😐È stata una scoperta pure per me, oltre che per Peter! 😅 (che poi, in realtà, anche noi Tassi, quando oltrepassiamo il limite, diventiamo persino peggio, dei Serpeverde! 😂😈😉)
Bene, detto ciò, ci vediamo la prossima volta, con la misteriosa figura nell'ombra... 😏😏😏 Chi sarà, secondo voi? 😁
#orgoglioTassorosso #vivagiallonero
Ditemi che ci sono altri Tassi, tra di voi, per favore! 😅
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I Quattro Re a Hogwarts: Il ritorno di Jadis
Fiksi Penggemar"C'erano una volta quattro bambini, di nome Peter, Susan, Edmund e Lucy..." Ma questa storia già la conoscete. Invece che succederebbe se si mischiassero un po' le carte? Che accadrebbe se, una mattina, i quattro bambini ricevessero una lettera dall...