L'incontro

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Amy vide uno stormo di stinfalidi pronti a rapire qualsiasi bambino, ma solo due di questi si diressero a Gavaldon. Uno dei due si diresse dalla parte opposta della sua casa mentre l'altro si diresse verso di lei. Tre borsoni neri irruppero la finestra e al seguito lo stinfalide la afferrò in malo modo e la portò via. Amy rimase come pietrificata dal verificarsi dell'evento. non riusciva a credere a ciò che le stava succedendo. L'unica persona che fino ad allora non credeva di poter essere rapita per andare all'accademia del bene e del male, adesso era tra le persone che stavano portando via in un viaggio dove non ci sarebbe stato più ritorno.

<<Dev'essere un incubo, non c'è altra spiegazione>> disse mentre si divincolava mentendo a se stessa. Provò a chiudere gli occhi e a riaprirli, ma tutto era inutile. Una volta arrivati verso la destinazione, lo stinfalide la lasciò cadere su una pozzanghera molto sporca. Sembrava quasi petrolio. Arrivò poi un lupo con una frusta.

<<Alzati!...  Ti ho detto di alzarti>> le ordinò frustandola.

Lei si alzò e segui il lupo. Notò con stupore che la stavano portando  al castello del male. Ad un tratto si perse nella folla di quegli studenti malfamati. Qualcuno la spinse via, per la precisone tre studenti del male.

<<Che cosa volete?>> chiese lei con fare deciso rialzandosi da terra.

<<Che ci fai qui dolcezza? Sei troppo bella per essere una Mai.>> disse uno dei tre.
<<Sono Amy Carter, e per tua informazione non hai alcun diritto di chiamarmi dolcezza.>>

<<Oh ma guarda la signorina si sta innervosendo. Che paura che ci fai.>> dissero tentando di denigrala.

Lei si innervosì e gli diede un calcio sul mento facendolo cadere a terra.

<<Non osare più rivolgerti così in questo modo a me! Razza di ignorante!>>

Il ragazzo caduto si tastò il mento sanguinante e irritandosi si alzò velocemente dandogli un pugno. Lei non fece in tempo ad accorgersene che cadde all'indietro tra le braccia di un altro dei tre.

Quello dietro di lei le diede un altro pugno dietro la schiena.

<<A chi hai dato dell'ignorante?!>>

Amy non riusciva a rispondere per il dolore dei pugni causatogli da due di quei ragazzi.

Ad un tratto una grande lupa bianca saltò contro uno dei due facendolo cadere a terra. Poi qualcuno incappucciato  fece un enorme salto e scaraventò gli altri due lontano come se fossero due palle da ping pong e ringhiò come un animale. Amy rimase sotto shock a guardare.
Colui che era intervenuto in suo soccorso si girò verso di lei. I due si guardarono intensamente negli occhi e lui sembrava guardarla nel profondo della sua anima. Lei si senti molto imbarazzata, poi riusci a vedere il suo viso. Non aveva niente di umano per quanto era vestito come tale, ricordava un gargoyle. Aveva due profonfi occhi rossi e assetati di sangue. Normalmente chiunque sarebbe scappato via, ma lei notò che c'era qualcosa nei suoi occhi, qualcosa di dolce, un ragazzo spaventato, più spaventato di lei. Qualcosa di cui sentiva di non dover aver paura, qualcosa che la lasciò senza parole. Piano piano gli occhi del ragazzo cambiarono diventando azzurri verso la pupilla e grigi verso l'esterno. La sua pelle cambiò colore da grigio pietra a rosa carne. I suoi capelli diventarono bianchi come la neve e questo fu tutto quello che vide di quel ragazzo misterioso vestito con una giacca di pelle nera col cappuccio, jeans blu, una maglia bianca e delle scarpe color blu notte della New Balance.
<<Chi sei?>> chiese Amy dopo un minuto di silenzio.
Lui non rispose.
<<Spero che tu abbia un buon motivo per avermi aiutata.>>
<<Come scusa? Ma che razza di Sempre sei?>>
<<Io non sono una sempre!!!>> gridò lei.
<<Certo come no>>
<<Comunque non c'era alcun bisogno che tu mi aiutassi, so difendermi da sola. Era tutto perfettamente sotto controllo. >>
<<A me non sembrava Mrs. Sempre. >>
<<Come mi hai chiamata?>>
<<Cosa c'è non ti piace come ti ho chiamata?>>
<<Se essere una Sempre significa non sapersi difendere e dipendere da uno come te assolutamente no Mr. Mai>>
Lui la guardò irritato e per un attimo i suoi occhi diventarono rossi.
<<Non chiamarmi più così>>
<<cosa c'è, non ti piace come ti ho chiamato?>>
Lui stava per ribattere, quando si accorse che stava per  arrivare qualcuno.
<< Se qualcuno ti chiede qualcosa tu non mi hai mai visto.>> disse alquanto preoccupato.
Lei lo guardò in silenzio.
<<Sarà meglio andare>> disse alla sua lupa e se ne andò lasciandola là, in mezzo a quei tre ragazzi che l'avevano picchiata, stesi per terra, svenuti e leggermente feriti. 

Heart Of Stone-La storia di Mr. Mai e Mrs. SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora