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Pov's Damon

"Non so dove sia, va bene? Ora respira un po, fai paura"

"Non dirmi cosa devo fare Edward"dico portandomi una mano sui capelli nervoso.

"Se continui ad avere questo genere di reazione ogni volta che qualcuno tocca quell'argomento, penso che prima o poi commetterai un omicidio"

"La pianti di fare il saggio della situazione o vuoi essere tu il primo?"chiedo sarcastico.

Non lo sopporto, sopratutto quando inizia a dare lezioni di vita che neanche Budda darebbe.

Prendo una sigaretta dalle mie tasche ma mi accorgo di non avere un accendino, così fermo la prima studentessa che capita e chiedo diretto"Scusa, hai un accendino?"

"S-si,c-certo"balbetta arrossendo e tremando mi porge il suo accendino.

Dopo averlo usato glielo porgo e neanche due secondi dopo la vedo correre verso delle sue amiche suppongo, tutta felice. Le sue urla si sentono fino a qui e dice frasi tipo queste: 'mi ha parlato... oddio questo diventerà il mio accendino preferito'

"Smettila di guardarmi così"dico buttando fuori il fumo dalla mia bocca.

"Così come?"chiede Edward innocentemente.

"Come se da un momento all'altro potessi uccidere qualcuno"

"Beh... lo sguardo che hai adesso sembra quello di un carcerato appena scagionato in cerca di vendetta"commenta.

Sospiro appoggiandomi al muretto della scuola.

Dove cazzo può essere finita Caroline e chi gli ha detto il suo nome? Come faceva a saperlo, se io non lo mai pronunciato?

"Voglio solamente sapere chi glielo ha detto, non sto chiedendo molto"dico arrabbiato.

"Scommetto che se non la seguissi come un segugio, lei si sentirebbe meno attaccata e impaurita"risponde Edward.

Forse ha ragione, ma il fatto è che non riesco a controllarmi quando si tratta di Melanie ... non ce la faccio, è più forte di me. Anche se ora non è qui on me, Melanie comanda ancora in qualche modo sul mio cuore, sulle mie emozioni come ha sempre fatto.

La campanella di fine intervallo suona, così spengo la sigaretta e non curandomi degli sguardi maliziosi delle ragazze rientro a scuola con un solo obbiettivo: far parlare Caroline. Utilizzerò qualsiasi mezzo ma la farò parlare.

Riesco ad arrivare velocemente nella mensa anche perchè nessuno osava intralciare il mio cammino, non so se è per la mia espressione che in questo momento deve davvero far paura, ma tutti si mettono ai lati per permettermi di camminare comodamente.

I vantaggi di essere un Piers, anche se metà delle attenzioni che ricevo sono dovute alla mia estrema bellezza.

Appena entro in mensa tutte le ragazze della zona A provano a invitarmi per sedermi con loro ma in questo momento ho un solo pensiero per la testa, così senza dare spiegazioni le sorpasso tutte, dirigendomi verso la sezione della classe B. Quando metto piede in quella parte della mensa tutti gli sguardi si puntano su di me, c'è chi il cibo va di traverso, chi inciampa mentre raggiunge il suo posto, chi ha la bocca talmente spalancata che una mosca potrebbe entrare, fare un pisolino e poi uscire senza problemi.

Cerco con lo sguardo Caroline e quando la trovo, noto che è con i suoi amici in fondo negli ultimi banconi. Sembra molto concentrata nel suo cellulare e man mano mi avvicino al suo tavolo, il mio cuore senza alcun motivo prende a battere più forte.

"Caroline sta arrivando qualcuno" cerca di avvisarla la sua amica dai capelli rossi quando arrivo a pochi passi dal loro tavolo.

"Zitta Jen, sto per vincere"risponde Caroline senza distogliere lo sguardo dal suo cellulare.

Dangerous Love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora