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"Caroline sei pronta?
La Signora Elisabeth ti sta aspettando di sotto" Jennifer entra in stanza.

"Se non consideriamo quanto mi stia stretta questa uniforme, quanto pizzichi per il pizzo e quanto avrei voglia di scendere in tuta..."
"Direi che sono prontissima " dico ironica.

Mi guardo allo specchio cercando di sistemare il mio aspetto il più possibile.


"Stai benissimo, credimi. Andiamo?"

No, non sono assolutamente pronta.

"Si, certo" sorrido cercando di mascherare l'ansia con un po' di convinzione.

Mentre scendiamo le scale, osservo nuovamente tutto lo sfarzo e i dettagli che prima, per l'agitazione, non avevo ancora notato.

I lampadari sono pieni di diamanti e i tappeti rossi hanno delle decorazioni argentate. Questa casa non mette molta felicità: non c'è neanche una foto di famiglia o qualcosa di personale che possa personalizzarla. Casa mia al contrario era piena di foto di me e mamma. Più che una casa sembra un hotel.

Appena arriviamo in salotto, non posso fare a meno di notare il lungo ed enorme tavolo da pranzo dove sono seduti il signore e la signora Piers. È talmente pieno di cibo che potrebbe sfamare un'intera stirpe.

Tutte le cameriere, vestite esattamente come me, sono ferme a lato accanto al muro. Io e Jennifer ci uniamo a loro e proprio in quell'istante dalle scale scendono dei ragazzi che catturano lo sguardo di tutte le ragazze e il mio anche. Dai loro costosi vestiti e dai loro lineamenti a dir poco perfetti presumo che siano i figli dei Piers.

Aveva ragione Jennifer. Questi sembrano usciti direttamente da una fabbrica di bellezza. Hanno tutti e tre dei lineamenti ben definiti, quasi disegnati. Vestiti impeccabilmente da capo a piedi.

"Quello a destra, quello che si è appena seduto è Marcus. Il più grande. È molto intelligente, lo vogliono tutte le università del mondo. Attualmente lavora nell'azienda di famiglia assieme al padre" sussurra Jennifer.

Alto e robusto, capelli neri tirati indietro con un po' di gel e profondi occhi verdi. Il completo giacca e cravatta gli dà quell'aria professionale che manca agli altri fratelli.

"Quello accanto a lui è Antony.
È il terzo genito, ama gli sport, infatti ha sempre ottenuto il primo posto nelle gare atletiche. Diciamo che è l'orgoglio di papà" sussurra.

Capelli rossi e lentiggini sparse sul viso. I suoi occhi sono verdi, ma più vivaci e giocosi rispetto all'altro fratello. Indossa una maglietta a mezze maniche bianca e un jeans blu.

"L'ultimo accanto a loro è Edward- dice arrossendo un po'- beh lui è molto silenzioso e non parla molto... ma ha il rispetto di tutti sia a scuola che in città. È buono, molto buono..."

Alto, capelli marroni e occhi scuri quasi neri. È diverso dagli altri due. Ha uno sguardo difficile da analizzare o da comprendere sembra quel tipo di persona che ancor prima di parlare sa già ogni cosa. Notando che Jennifer non riesce a staccargli gli occhi di dosso tossisco lievemente.
"Per caso ti piace?"

Jennifer diventa subito tutta rossa e a momenti temo si mimetizzi con i suoi capelli.

"No. È severamente vietato avere relazioni e soprattutto con i signorini Piers."

Sorrido di fronte alla sua buffa reazione.

"Ne manca uno, dovrebbe arrivare tra poco... Ah eccolo"

Mi volto di scatto verso la direzione dello sguardo di Jennifer e di tutte le altre cameriere.

Eccolo.

In quell'istante non capii quanto quella sua entrata sarebbe stata in grado di scombussolare ogni equilibrio, ogni mia concezione di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato.

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