9.

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Kieran era rimasto fermo a fissare la porta ancora aperta, mentre le due ragazze stavano blaterando idiozie che il ragazzo non ascoltava.
Non appena si riprese un poco, mandò via le due ragazze e si chiuse in camera, mentre si buttava sul letto e fissava il soffitto ancora bianco.
Nicholas era gay.
Che sia questo il motivo per cui la gente lo evita?
Kieran non sapeva cosa fare, non sapeva come comportarsi con lui.
Forse è per questo che nessuno gli parlava, perché non sapevano cosa dire e lui stava facendo esattamente come gli altri.
Prese il cellulare e aprì la loro chat.
Nik aveva come foto profilo uno scatto fatto dalla sorella con lui dietro, immerso nella lettura di un libro. I capelli biondi gli coprivano il viso in profilo, mentre il cielo dietro era luminoso, segno che era una foto vecchia, forse di quest'estate passata.
Rilesse la loro conversazione, per poi rendersi conto che domani tornerà a scuola. Voleva risolvere la questione prima di domani, così se sarebbe andata male avrebbe affrontato il ragazzo di persona.
Non voleva essere come gli altri. Non lo era mai stato e di certo non lo sarebbe diventato ora.
Molti vengono emarginati dalla società solo per essere diversi dalla massa, ma a Kieran questo non poteva succedere, insomma lui era il campione indissolubile della scuola, quindi poteva benissimo fare quello che credeva giusto.
Riaprì la chat e gli scrisse.

Doveva svuotare la sua mente, evitare di pensare e quale posto migliore della palestra?
Nik la frequentava ormai da tanto tempo, infatti conosceva bene certa gente, tra cui uno dei proprietari e trainer, Alan, nonché uomo felicemente fidanzato e felicemente gay.
Recuperata la roba da casa e avendo controllato di avere tutto già pronto per la giornata scolastica del giorno dopo, uscì nuovamente di casa.
Superate le porte di vetro dell'edificio, una canzone ritmica lo investì, insieme al leggero calore causato dall'impegno delle persone lì presenti.
- Zuccherino, che bello vederti!
Nik sospirò e guardò torvo l'uomo che si avvicinava a lui sorridente.
- Alan, sempre ad azzeccare il nome, eh?
Andò verso gli spogliatoi, che fortunatamente trovò vuoti.
A seguirlo a ruota c'era Alan, che si sedette sulla panca mentre l'altro si cambiava senza problemi.
- Accentui gli addominali per qualcuno in particolare?
- No, devo solo distrarmi un po'.
Nicholas tirò fuori il cellulare con gli auricolari, l'asciugamano e dell'acqua.
Mentre si allacciava le scarpe, Alan gli prese il cellulare.
- Bellezza, chi è Kieran?
Nicholas si irrigidì.
- Hai un mp3 da prestarmi? - dopodiché gli prese il cellulare di mano, lo spense e lo buttò nella borsa con disinteresse.
Alan lo guardò dolcemente:- Dai, andiamo a distrarci.

Debby era uscita a vedere un film con dei amici, e non riuscì a incontrare Nicholas nemmeno quando tornò a casa verso le otto.
Entrò nella sua stanza e vide che mancava la borsa della palestra.
Sospirò sedendosi sul letto e guardandosi intorno: suo fratello era sempre stato un tipo ordinato, eppure quel giorno, la sua stanza non era come sempre.
Sapeva che sarebbe tornato tardi, così gli scrisse che usciva a bere qualcosa con Teresa e di dirle quando sarebbe tornato a casa.

- Zuccherino, non pensi di poter accendere il cellulare adesso? Sono passate ore e immagino che la piccola Deb ti abbia cercato.
Nik continuò con il suo esercizio, guardando davanti a sé, mentre sentiva lo sguardo di Alan su di sé.
- E va bene, accendilo tu.
- Evvai! - e scomparve in un batter d'occhio negli spogliatoi, per poi tornare con il cellulare del biondo in mano.
- Allora, hai un messaggio da tua sorella e uno da questo Kieran. Posso...
- Vai.
Mentre Nik faticava sotto i pesi, Alan aprì i messaggi.
- Tua sorella vuole che l'avvisi quando torni a casa e dice che esce con dei amici. Chi è tra tutti questi Kieran?
Ovviamente si stava riferendo alla foto di squadra che aveva come foto profilo.
- Il terzo da sinistra.
- Che gran bel figo. Aspetta, lui è-
- No. Non è, Alan.
Il trainer lo guardò con un sorriso comprensivo: sapeva cosa significava innamorarsi di un ragazzo etero, quindi capiva bene cosa stava passando quel ragazzo.
- Ti ha scritto:"Nik, se hai sentito, mi dispiace, non pensavo fossero così... Non pensavo molte cose, in effetti. Hai ragione, sono ingenuo, ma del resto non si può sapere tutto, giusto? Piuttosto... stai bene?"
Nicholas si fermò, per poi appoggiare i pesi per terra.
Sospirò, per poi guardare l'amico:- Rispondigli tu. Digli che sono occupato e che tu hai visto il suo messaggio per sbaglio.
- E perchè dovrei avere il tuo cellulare?
- Inventati qualcosa - disse dandogli una pacca sulla schiena ed avviandosi verso uno degli attrezzi.

Allungando una mano nelle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora