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Mancavano venti minuti all'inizio della partita e Kieran aveva già scartato tutti i suoi amici, così gli restava solo Debby, che chiamò, chiedendosi se poteva fargli almeno per oggi quel favore dato che la zia era ripartita da poco.
La prima cosa che la ragazza disse fu:- Ma tu non hai una partita tra pochissimo?!
Lui le spiegò la situazione chiedendole poi se poteva occuparsi lei della cugina almeno per quel giorno, dato che doveva per forza andare a giocare quella partita.
- Io ho l'allenamento di karate, ma se ne può occupare Nik, poi se la cava alla grande con i bambini.
Kieran rimase sorpreso, per l'ennesima volta:- Nik? Bravo con i bambini?
La ragazze rise per la sorpresa del giocatore:- Sì, sarà lì tra poco, vedi di lasciare le chiavi e le istruzioni per ciò che deve fare e va a giocare questa benedetta partita.

Quando tornò a casa, Nicholas pensò di mettersi avanti con lo studio, ma quando entrò Deb con una faccia spaventosa, capì che non avrebbe avuto la tranquillità, che dava per scontata, per il resto del giorno.
- Devi prenderti cura della cugina di Kieran mentre lui gioca la partita di oggi - disse con leggerezza.
Nik sbatté un paio di volte le palpebre, per poi realizzare che glielo aveva veramente chiesto, anzi ordinato:- Mi stai prendendo in giro?
- No, io devo andare a karate, non posso farlo, quindi ci andrai tu, poi non hai problemi con la scuola, mentre io devo recuperare chimica. Portati qualcosa da fare, perché mi ha detto che sta dormendo, quindi probabilmente per un po' avrai del tempo per te. Ha lasciato le chiavi sotto il vaso blu e delle istruzioni sul tavolo della cucina.
- Chi ti ha detto che io non ho da fare? - chiese scocciato.
- Tu hai sempre da fare, ma non sono cose che devi fare necessariamente ora, quindi puoi andarci senza problemi. Ora devo andare, se no faccio tardi. Vedi di andarci al più presto, è da sola e se si sveglia potrebbe uscire di casa e sarebbero casini.
Detto ciò, lasciò il biondo, sorpreso e stordito, nella sua stanza, mentre realizzava di dover fare da baby-sitter alla cugina di Kieran.
Prese dei libri, il suo album dei disegni, il pc e le cuffie e uscì di casa con la stessa voglia di un gatto che deve tuffarsi in mare.

Arrivato a casa Larson entrò, trovando la chiave solo dopo aver controllato sotto i dieci vasi blu che c'erano lì e si sedette in salotto, dopo aver preso il foglio con le istruzioni.
Prese un bicchiere d'acqua e si accomodò sul divano in cui si era seduto l'ultima volta che era venuto lì, per poi aprire il foglio: "Falla divertire. P.S. è allergica agli arachidi."
Nik rimase in un primo momento scioccato, per poi irritarsi profondamente per il comportamento dell'altro; prese il cellulare e gli scrisse: "Che razza di istruzioni sono queste? Avresti potuto essere anche appena più specifico, eh."
Gli arrivò un messaggio vocale:- Scusa, ma ero di fretta. Prenditi cura di lei, per favore, e fai pure come se fossi a casa tua. Grazie ancora.
Nik non rispose, mettendo via il cellulare e cominciando a studiare.
Aveva finito da poco un capitolo quando sentì un frastuono al piano di sopra e un urletto poco convincente, così si precipitò al piano di sopra e aprì un paio di porte, per poi vedere un bambina seduta per terra, il viso assonnato e i capelli che ricordavano una nuvola.
Si guardarono a lungo, finché Nik si avvicinò e le chiese:- Stai bene? Ti sei fatta male?
Lei si limitò a scuotere la testa con i capelli castano scuro sparati in aria.
- Kie? - chiese guardandosi intorno.
Nicholas capì che si riferiva a Kieran, così si sedette sul letto e le disse di raggiungerlo, ma lei non si mosse di lì, così parlò con lei che lo guardava confusa:- Io sono Nicholas, un amico di Kieran.
- Kie? - chiese ora più interessata.
Il ragazzo si chiese quanti anni avesse: non era molto grande, sicuramente non aveva più di sei anni. Lei si alzò e si sedette sul letto.
- Hai sete? - chiese con calma, mentre la bambina cominciava ad essere più lucida.
- Sì. Come ti chiami? - chiese guardando attentamente il biondo.
- Nicholas. Dai, andiamo che di do qualcosa da bere.
Così si alzarono e andarono in salotto, dove Naomi prese posto sul divano, mentre il biondo le portava del succo di frutta. La ragazza vide i vari libri del ragazzo sul tavolino, così ne prese uno e vide che era pieno di disegni.
- Che belli! - chiese ormai del tutto sveglia.
Quando Nik vide a cosa si riferiva, rimase un attimo turbato poiché non era solito mostrare i suoi disegni, poi però vide il suo entusiasmo e non se la sentì di strapparle di mano l'album da disegno, così si limitò a un:- Grazie.
Lei si mise a sfogliare con interesse, per Nik anche eccessivo, mentre faceva strane facce sorprese.
- Anche io voglio disegnare! - disse di punto in bianco.
Nik rimase un attimo di sasso, di certo non le avrebbe permesso di disegnare sul suo album, così gli cadde l'occhio sulle vernici che Kieran era intenzionato a usare per colorare il soffitto di camera sua, così buttò lì l'idea più stupida della sua vita:- Ti va di dipingere la stanza di Kieran?
Lei, presa totalmente dall'idea, acconsentì senza chiedere un minimo di spiegazioni, mentre Nicholas si rendeva conto della cavolata appena fatta. Prese il cellulare e scrisse al ragazzo al quale stavano per rovinare la stanza:- Cerca di non prenderti un infarto quando lo vedrai.
Come prima cosa, spiegò alla ragazza, che dovevano fare spazio in camera per portare la scala, che fortunatamente era lì insieme alla vernici, così, mentre mandava la ragazza a trovare qualcosa che poteva coprirle i capelli, pensava al fatto che stava entrando in camera di Kieran senza che lui fosse lì presente.
Entrò prima che Naomi potesse raggiungerlo, così che rievocò il loro primo dialogo, ricordando bene la sua sorpresa e l'ansia che aveva provato. Fortunatamente non c'erano molti mobili, ma come notato già la prima volta, c'erano delle finestre molto grandi che occupavano quasi del tutto tre delle quattro pareti.
Scosse la testa, cercando di togliersi l'immagine di Kieran quando era seduto sul letto, con il viso arrossato per il sonno, dedicandosi a spostare le cose almeno da un lato, in modo da poter colorare almeno parte del soffitto.
Entrò Naomi che era già su di giri per la brillante idea che aveva avuto Nik.
- Sposta pure tutte le tende, così facciamo luce.
Decise di partire dalla parte in cui c'era solo la scrivania, così si avvicinò e cominciò a spostarla, grazie al suo potenziamento in palestra, senza troppa difficoltà; portò la scala e, con Naomi come aiutante, portarono le varie vernici in camera.
Dopo aver studiato i vari colori, Nik prese il più adatto per il cielo, mentre dipingeva il soffitto nella sua mente e assegnava a ogni colore un punto preciso.
Fece salire per prima Naomi, così che lui potesse salire dopo di lei e tenerla d'occhio; prese poi il barattolo di vernice, intingendovi il pennello e passandolo alla bambina, che cominciò a colorare con cautela e concentrazione, essendosi prefissata di fare un lavoro stupendo come i disegni di Nik.

Allungando una mano nelle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora